Homepage >> Primo Piano
Parlano, parlano, parlano, parlano , ma se chiedessero a noi .... |
La legge elettorale che verrà
Che l’attuale maggioranza abbia problemi di governabilità è cosa nota, come è noto che una delle cause è da ricercare nella “particolare” legge elettorale confezionata dal centrodestra. Una legge elettorale non può essere cambiata (come è accaduto nella scorsa legislatura) a piacimento della maggioranza prima delle elezioni. Le modifiche ad uno strumento così delicato presuppongono che ci sia pieno accordo tra maggioranza e minoranza sulle nuove regole. Il Presidente Napolitano, nel discorso con cui ha rinviato Romano Prodi alle Camere, ha invitato ad aprire il dibattito su obiettive esigenze di riforma elettorale ed istituzionale. La modifica della legge con cui gli elettori scelgono i propri rappresentanti è diventata così una priorità assoluta per il Parlamento. Da tempo il ministro Chiti raccoglie le varie proposte avanzate dai partiti su possibili modifiche alla legge “porcata” di Calderoli. Martedì anche Prodi darà inizio ad una serie di incontri informali per sentire l’opinione dei diversi partiti sulla riforma. Dalla scelta del sistema elettorale derivano conseguenze grandissime per la vita politica del Paese. Solo se una legge elettorale riproduce il più fedelmente possibile gli orientamenti politici del corpo elettorale e allo stesso tempo fornisce un organo rappresentativo capace di funzionare, si avrà una democrazia efficiente. La legge attuale non funziona e tutti se ne sono accorti. Lo stesso Calderoli, autore della “porcata”, oggi promuove un tavolo per la sua modifica. Se Ds e socialisti mostrano un alto gradimento per il sistema maggioritario alla francese, Rifondazione Comunista, sinistra Ds, Comunisti Italiani, Margherita, Italia dei Valori e Udc propongono un sistema proporzionale alla tedesca, Alleanza Nazionale sostiene il sistema utilizzato nelle elezioni regionali, Forza Italia e Lega continuano a preferire l’attuale legge elettorale con alcune modifiche. Le posizioni sembrano piuttosto distanti ma sembrerebbe che ci sia una volontà politica di discutere senza steccati tra maggioranza e opposizione per una legge di riforma bipartisan, senza dimenticare che il sentiero parlamentare ha un concorrente: il referendum, per il quale a fine aprile inizierà la raccolta delle firme.
|
Giovanna Sechini
|
Primo Piano |
Articolo letto 270 volte. |
il 11 Mar 2007 alle 17:23 |
|
|
|
|
|
|