ASSURDO ROVINARE UN TERRITORIO DI PREGIO ECONOMICO E AMBIENTALE
NECESSARIA UNA NUOVA POLITICA DI GESTIONE DEI RIFIUTI CHE PUNTI
SULLA RIDUZIONE DEGLI IMBALLAGGI E SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA.
25/09/2008 - “A Pievebovigliana come a Cingoli la realizzazione di una discarica comprometterà irrimediabilmente l’assetto, l’economia e lo sviluppo del territorio e va dunque assolutamente rifiutata”. E’ la posizione di Coldiretti Macerata sull’ipotesi di costruire impianti di smaltimento nei due centri della Provincia. “Avevamo già contestato la scelta della discarica a Fosso Mabiglia e dobbiamo purtroppo esprimere tutto il nostro disappunto per la scelta del Tar che ha rigettato i ricorsi presentati da Comune e privati contro l’impianto del Cosmari – spiega il presidente di Coldiretti Macerata, Luciano Fuselli -. Ora spunta l’idea di destinare rifiuti industriali speciali non pericolosi a Pievebovigliana che, come Cingoli, è un territorio di elevato valore ambientale, come dimostra la certificazione Emas, oltre a costituire la base per un distretto del biologico”. Un’ipotesi inaccettabile per Coldiretti Macerata e per le imprese agricole e agrituristiche del territorio, il cui lavoro verrebbe inevitabilmente compromesso.
“Non siamo del ‘partito del no’, ma muoviamo da considerazioni di carattere economico e sociale – sottolinea il direttore di Coldiretti Macerata, Gabriel Battistelli -. Il territorio rappresenta un fattore di sviluppo e non si possono assumere decisioni senza tener conto di chi ci abita e di chi ci opera. Sarebbe assurdo rovinare luoghi di pregio per tappare i buchi di una politica di gestione dei rifiuti che, più che sulle discariche, dovrebbe puntare sulla raccolta differenziata e su una campagna di informazione-educazione del cittadino”. Basti pensare al problema degli imballaggi, che pesano sulle tasche e sull'ambiente. Secondo Coldiretti Macerata sarebbe possibile abbatterne il numero adottando comportamenti di acquisto consapevoli al momento di fare la spesa. Si può arrivare a ridurre i rifiuti prodotti in famiglia utilizzando, ad esempio, buste della spesa riutilizzabili, acquistando quando è possibile, grandi formati rispetto a quelli piu' piccoli o i legumi al mercato anziché quelli in scatola. Ma si moltiplicano anche le iniziative per favorire il consumo di prodotti che non producono imballaggi come l'acquisto diretto nelle aziende agricole o nei distributori di vino o di latte sfusi che consentono di risparmiare fino al 40 per cento rispetto al normale prezzo del latte fresco in vendita con anche il vantaggio di riutilizzare il contenitore impiegato senza dover gettare nell'immondizia le 57 bottiglie di latte all'anno che consuma in media ogni italiano durante l'anno.