15/03/2008 - La scorsa settimana abbiamo assistito impotenti alla demolizione di gran parte della vecchia osteria di Pollenza Scalo, un edificio risalente almeno al 1700, testimone attivo della battaglia di Tolentino del 2 e 3 maggio 1815, considerata da vari storici come la Prima Battaglia per l'Indipendenza Italiana.
L’Associazione Tolentino 815 si batte da alcuni anni per l’approvazione del progetto “Parco Storico della Battaglia di Tolentino”, un itinerario storico culturale di collegamento tra i siti che hanno rivestito un ruolo rilevante nel corso della Battaglia, ove risultano istallati solo i cartelloni e la segnaletica stradale.
Le finalità sono di conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio immobiliare, architettonico e storico legato agli avvenimenti; oltre al recupero e qualificazione dell'ambiente naturale e del territorio circostante, nei comuni teatro della battaglia: Tolentino, Pollenza e Macerata.
Dopo decenni di dibattiti e leggi sul recupero del patrimonio edilizio storico, non è concepibile assistere ancora oggi all'abbandono e successivo graduale degrado fino alla perdita definitiva di veri “pezzi storici” del nostro territorio.
Gli strumenti urbanistici, dei quali le Amministrazioni Comunali sono tenute a dotarsi, dovrebbero attentamente censire e tutelare attraverso apposite normative tutte le costruzioni del nostro passato anche recente e prescrivere la loro conservazione a prescindere dal valore storico dei manufatti.
Questo purtroppo non sempre avviene, anzi, spesso non c'è sufficiente attenzione con il risultato di ottenere frequenti “demolizioni legalizzate” al posto di adeguati recuperi.
L'attuale legislazione in materia di conservazione del patrimonio edilizio storico sottopone solo gli edifici pubblici, dopo soli 50 anni dalla loro costruzione, alla tutela della competente Soprintendenza ai Beni Architettonici; la quale controlla la qualità degli interventi attraverso la visione dei progetti ed il relativo rilascio delle autorizzazioni e può anche obbligare l'ente pubblico inadempiente alla manutenzione e quindi alla conservazione dei propri edifici storici.
Questo però non accade per gli edifici privati, a meno che non sia il proprietario a inoltrare specifica domanda di tutela e godere dei vantaggi derivanti (contributi fino al 50% sulle spese di restauro, abbattimento o riduzione di tasse, ecc.), pertanto la conservazione del patrimonio edilizio storico privato può essere tutelata soltanto dagli strumenti urbanistici comunali.
Proprio per questo esortiamo le Amministrazioni Comunali ad una sempre maggiore attenzione che garantisca la conservazione dei vecchi edifici soprattutto quando questi sono legati a specifici fatti storici.
In particolare segnaliamo lo stato di degrado avanzato nel quale versano edifici come il casale Benadduci (in alto in una foto d'epoca) in c.da Salcito di Tolentino e la casa Sileoni/Tesei in c.da Cantagallo di Pollenza testimoni degli scontri bellici del 1815 e preziose realtà del Parco Storico della Battaglia di Tolentino. Da oltre due anni abbiamo sollecitato gli enti locali per l’apposizione di un vincolo storico / paesaggistico/territoriale, previa richiesta alla competente Soprintendenza regionale, purtroppo senza risultato.
Sarebbe opportuno che i Sindaci dei Comuni interessati diano un segnale di reale volontà di valorizzazione delle emergenze storiche locali, attivandosi affinchè tali strutture già fortemente degradate non si perdano definitivamente, salvando così importanti luoghi di memoria della nostra Storia.
Per ulteriori informazioni sul progetto “Parco Storico della Battaglia di Tolentino” consultare la pagina http://www.tolentino815.it/paginaita12873.aspx dell’Associazione Tolentino 815.