In occasione della partenza il 7 maggio 2009 della terza edizione del festival abbiamo incontrato e intervistato
il Presidente della Giuria finale del Tour Music Fest: Mogol.
Lei e’ stato ripreso e tradotto da un mito rock e glam della musica di tutti i tempi David Bowie…l’ulteriore conferma che la qualita’ artistica non ha limiti di genere…Esiste quindi un Mogol Rock?
Direi proprio di si’! Il Tempo di Morire per esempio (che e’ stata cantata anche dai Litifiba nella storica formazione Litfiba-Renzulli. NDR) e’ un rock in tutto il mondo, non solo un rock italiano... E anche il testo lo e’, perche’ scrivere rock e’ scrivere musica e testo.
Musica e Testo si devono sposare per forza se ci si confronta con un genere come questo.
Il tempo di morire quindi e’ anche un testo rock, che parla di un uomo grezzo, un uomo semplice che a parer suo non compie un atto di violenza offrendo la sua motocicletta, la cosa piu’ importante che ha, per una donna. E’ un testo molto rock che pero’ e’ stato frainteso e da alcuni travisato e distorto ma…succede!
Sempre a proposito di generi diversi, il primo anno per il Tour Music Fest ha premiato il cantante di un gruppo rock, mentre lo scorso anno Enrico Cortellino, in arte Cortex, un ragazzo che si ispira al cantautorato piu’ classico, con chitarra e testo impegnato. Ci sembra di capire quindi che non esistano pregiudizi di genere, come si muove per scegliere tra i finalisti Tour Music Fest il destinatario della Borsa di Studio con lei?
Mi muovo verso un discorso di qualita’.
Attenzione pero’, e’ chiaro che parlando di ragazzi, di giovani che hanno un primo approccio alla musica, non e’ cosi’ facile trovare una grande qualita’ e allora li’ si va per intuizione…si nota qualcosa che li differenzi dagli altri, una possibilita’ futura, che pero’ puo’ anche essere errata perche’ non e’ facile capire chi diventera’ grande e chi no.
La proiezione non e’ sempre giusta o immediata e soprattutto non e’ aritmetica ma geometrica. Capita che un ragazzo all’inizio non faccia passi avanti e poi dopo tempo esploda artisticamente scrivendo o cantando in un determinato modo. Il criterio per selezionare e’ quindi anche intuire chi ha piu’ mezzi, per questo si ricorre all’intuizione e all’esperienza.
La vera molla pero’ e’ sempre la passione, che si dimostra anche attraverso lo studio, la selezione, la curiosita’…
Quindi la borsa di studio qui al CET, il premio che lei direttamente da’ a un finalista TMF, e’ indirizzato non per forza al prodotto perfetto e finito…ma anche a chi vuole crescere.
Al CET e’ possibile anche ripartire da zero, noi seguiamo una qualita’ e un livello internazionale, di crescita internazionale. A volte capita che l’acrobata della voce si riveli come il calciatore che dribbla sei giocatori e poi perde la palla…
Per questo i criteri di valutazione sono diversi.
Da questo punto di vista viene in mente Arisa, che a Sanremo ha spopolato, mettendo tutti d’accordo e che viene proprio dalla sua scuola…
Si’, sia lei che i suoi autori hanno fatto il CET, ed e’ bene ricordarlo perche’ se l’interprete e’ il fantino l’autore e’ il cavallo!
Di Arisa quando l’ho vista ho riconosciuto la misura che e’ una cosa importante. I
n mezzo a persone che facevano acrobazie e si sgolavano lei si e’ presentata con qualcosa in piu’… qualcosa di diverso.
L’acrobazia delle corde vocali non basta, quello che conta e’ il feeling, la comunicazione di un sentimento credibile.
Insomma ecco gia’ un consiglio che da’ ai giovani emergenti. Qualche altro suggerimento da dare a interpreti, cantautori, band e tutti I partecipanti 2009?
Avere sempre una grande cultura, anche pop, non e’ necessario avere la laurea univeristaria!
Conosci i piu’ grandi autori italiani e internazionali? Hai sentito come arrangiano? Hai letto i loro testi? Questo ti consente di parlare la loro stessa lingua.
Purtroppo riferendosi solo al cantante di 20 anni fa non si va da nessuna parte…