Si è scritto sovente che dietro la esternalizzazione e la privatizzazione dei beni comuni a livello di Enti Locali, a partire dal Servizio Idrico Integrato per passare ai Rifiuti Urbani e via via a tutti i servizi pubblici locali, c'è, tra molti altri motivi, oltre l'AGCS (Accordo Generale del Commercio dei Servizi) sottoscritto anche dalla Unione Europea a Marrakech in sede Gats del Wto nel 1994, la mancata attuazione dell'"Autonomia finanziaria di entrata e di spesa" di "Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni".
Nel mio ultimo scritto pubblicato il 25 luglio ho cercato di spiegare la strettissima connessione tra l'urbanistica sprawl (a dispersione) che ora, per la svalutazione delle case in fondo valle, sta aggredendo le colline, e il fatto che i Comuni, a corto di risorse per un neo feudale centralismo statale, stanno letteralmente 'vendendo' i propri migliori paesaggi a speculatori edilizi per pareggiare i bilanci comunali.
Anche qui, la perenne scusa dei ritardi dell'"Alta Commissione per l'attuazione della Atuonomia finanziaria degli Enti Locali" costituita 8 anni fa senza che fin qui abbia fatto quanto prescrive l'articolo 119 della Costituzione: l'"Autonomia finanziaria di entrata e di spesa" di "Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni". .
Dal mio punto di vista, se solo si sentono gli stessi Sindaci di numerosi Comuni, dietro c'è una precisa strategia di trasformare i Comuni, notoriamente riottosi a sottostare agli interessi economici di investitori su grandi opere che snaturano i loro territori e altro, in "scheletri". In ectoplasmi. In meri punti geografici. In musei all'aperto senza più cittadini che si autogovernano.
Detto questo, ieri si è rimasti colpiti che mentre su Il Manifesto il Sindaco di Ancona Sturani e Vice Presidente dell'ANCI rilasciava una intervista con il titolo: "Tagliare l'Ici è come chiudere i Comuni", senza fare neppure cenno ai ritardi nell'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione sulla: '"Autonomia finanziaria di entrata e di spesa" di "Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni", su Il Sole 24 Ore veniva pubblicata, integralmente, la "bozza del disegno di legge presentata del ministro Roberto Calderoli sul Federalismo fiscale con delega rapida".
Vero che la bozza, come ha subito rilevato l'Anci nazionale, pecca di scarso municipalismo e di molto centralismo regionale, ma, non a caso, è presentata da una Lega che mira a Regioni forti per fini che non ha mai nascosto, ma, è non meno vero che non si può riconoscere, giustamente, Sindaco Sturani, che stanno "chiudendo" i Comuni, senza dire nulla di questa bozza di disegno di legge in possesso all'Anci da alcuni giorni, e, aggiungo, senza fare un "mea culpa" sui ritardi dei governi di centro destra e di centro sinistra, e dell'Anci, nell'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione su: '"Autonomia finanziaria di entrata e di spesa" di "Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni".
In breve, gentile ANCI, non si può lanciare un allarme dopo che si è lasciato che i buoi uscissero tranquillamente dalla stalla.
Detto questo, io penso che il Forum Nazionale dei movimenti per l'acqua e dei beni comuni, non privatizzabili, e le decine, forse centinaia, oramai, di Comitati per la difesa del Paesaggio (anche nelle Marche, giovedì 24 luglio, in piena stagione di bagni, a Monterubbiano, incantevole Comune di collina, una gremitissima sala ha colpito non poco Presidente del Consiglio Regionale, Assessore Regionale all'Ambiente e altre autorità, per la presenza di numerosi Comitati a difesa del Paesaggio. Si discuteva della nuova, e molto mercantilistica, a danno del Paesaggio, proposta di legge urbanistica regionale), per portare avanti, adeguatamente, la complessa e difficile ritessitura della tela inesorabilmente lacerata della democrazia a livello di Comuni e Provice, è bene che prendano questa bozza di disegno di legge su Il Sole 24 Ore del 25 luglio (anche qui, non è stupefacente che sul sito dell'ANCI - Associazione Nazionale dei Comuni Italiani - che ha avuto dal ministro la bozza da alcuni giorni, si veda surclassare nella pubblicazione della bozza da un quotidiano economico?), lo facciano proprio e da ora in poi coniughino ogni forum o assemblea sulla ripubblicizzazione dell'acqua e dei beni comuni, e ogni assemblea a difesa del Paesaggio, bene comune e non merce, a questa bozza di disegno di legge. Da attuare, ovviamente integrata dalle indicazioni che emergeranno dai Forum e dalle Assemblee a livello locale, quanto prima.
In questi giorni, a seguito del primo passaggio alla Camera del d.l. 112/08, dentro cui c'è, perfino, in Senato, ma si vedrà tra qualche giorno, con la fiducia, una vera e propria anticipazione della finanziaria 2009 con dentro, per quanto ci riguarda, le ennesime "misure" coerenti con l'AGCS ricordato sopra, cioè la trasformazione in merce di tutti i servizi di interesse generale, tra cui anche sanità e istruzione (hanno cominciato con le Università, da affidare a Fondazioni. Fondazioni su cui da anni stanno elaborando modifiche alla prima parte del Codice Civile per trasformarle in soggetti che fanno a loro volta anche impresa e commercio), c'è un diffuso stracciarsi di vesti anche da parte dei non pochi che fin qui hanno taciuto su questo AGCS. E hanno fin qui taciuto sul fatto che, se la Repubblica "è costituita", alla sua base, "da Comuni", articolo 114 Cost., colpendo, fino a renderli "scheletri", i Comuni, di fatto, si stava colpendo la stessa Repubblica democratica. Da qui quel mio ripetere che i Movimenti hanno il gravoso compito di ritessere una tela della democrazia ampiamente lacerata.
Altidona 26 luglio 2008 Luigi Meconi