VILLA RINALDUCCI
COMPLETATI I LAVORI DI RESTAURO, SISTEMATO IL GIARDINO, POSIZIONATI GLI ARREDI
DAL 13 AL 26 OTTOBRE SARÀ POSSIBILE VISITARLA IN OCCASIONE DELLA
RICOLLOCAZIONE TEMPORANEA DEL DIPINTO SETTECENTESCO
MADONNA DEL ROSARIO
Fano – Il ritorno alla vita, si potrebbe dire il “risveglio”, di una dimora storica come la settecentesca Villa Rinalducci, situata sulle colline nei pressi di Monte Giove, è un’operazione che avviene per gradi. Questa gradualità è il risultato di un’idea che fu alla base della sua acquisizione da parte di Business Company/Marche Style – attuale proprietaria – il cui progetto è consistito nel riportarla agli antichi splendori e a una nuova destinazione di sede espositiva e annessa ospitalità. Completato il restauro, la sistemazione del giardino e quella degli arredi, Villa Rinalducci è pronta per il primo evento di questo nuovo ciclo.
Dal 13 al 26 ottobre la Villa sarà infatti aperta al pubblico in occasione di un’eccezionale e temporanea ricollocazione, all’interno della recuperata cappella, del dipinto la Madonna del Rosario, opera settecentesca attribuita alternativamente a due pittori fanesi legati molto strettamente tra loro, e per consanguineità (zio e nipote) e per le interessanti poetiche stilistico-artistiche: Sebastiano Ceccarini (1703-1783) e Carlo Magini (1720-1806). Già lo scorso aprile – a lavori non ancora ultimati – Marche Style in occasione e collaborazione con la Giornata FAI di Primavera effettuò, per due giorni, una prima parziale apertura della dimora. Ora la collaborazione è con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, proprietaria dal 1990 del dipinto attualmente collocato nella Pinacoteca S. Domenico, che ha permesso questa iniziativa la quale ha il sostegno di Unipack, neonata società fanese di packaging.
Il dipinto raffigura la Madonna con il Bambino nell'atto di sollevare con la mano sinistra il rosario e sullo sfondo angioletti che sorreggono fiori e corone di rose, raffigurazione particolarmente diffusa a seguito dell'indicazione papale quale protettrice del Cristianesimo nella battaglia di Lepanto del 1571, seguita dalla vittoria sui Turchi.
Villa Rinalducci è una delle più interessanti dimore settecentesche di campagna della nobiltà fanese. Appartenuta alla famiglia Gisberti fino al 1754, passò in quell'anno, per mancanza di discendenza diretta, a Lelio Rinalducci e sempre per la stessa causa successivamente ai Forestieri prima e ai Pasqualucci poi. Poco meno di dieci anni fa fu venduta e rimase per circa un anno in uno stato di deplorevole abbandono prima di essere acquistata e recuperata da Marche Style, marchio della società Business Company, che ne ha curato il completo recupero. Di pianta rettangolare, possiede un’interessante scalinata d’ingresso “a tenaglia” e consta attualmente di tre piani. Il piano terra con cucina e locali di supporto (magazzini, dispense), il piano nobile, con la grande sala da pranzo ed altre sale più piccole ed il vecchio piano di servizio esternamente evidenziato da una serie di aperture ellissoidali che ospita quattro suite. L’annessa cappella gentilizia fu realizzata per sopperire alle esigenze religiose anche del contado in sostituzione di un’antica chiesetta andata in rovina.
La Madonna del Rosario è una pala d’altare in olio su tela di cm 254x137 realizzata per la cappella di Villa Rinalducci nella seconda metà del '700 ed ivi ancora presente sicuramente fino alla metà del Novecento, secondo quanto riportato dalle cronache del tempo.
La ricollocazione in situ è avvenuta nel pomeriggio di domenica 12 ottobre 2008 con una breve cerimonia in cui ne hanno parlato Alberto Berardi, consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, Bonita Cleri, docente di storia dell'arte presso l'Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” e Claudio Giardini, responsabile culturale di Marche Style.
Villa Rinalducci rimarrà aperta al pubblico tutti giorni dal 13 al 26 ottobre 2008 dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Info. Villa Rinalducci, via Rosciano 1 – Fano | 0721.862828, info@villarinalducci.it