44 CIECHI IN FILA PER 3 COL RESTO DI 2…
di Pier Giorgio Camaioni SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 14/06/2008 - ...Per il ripavimentato Vicolo della Posta non ci potrebbero passare… Ma in fila indiana, rrusc lu mur sì, hanno pensato in Comune.
Bravi amministratori!... Con tutti i problemi che vi assillano e le rotture di coglioni che vi diamo, avete trovato tempo per un’azione nobile, civile, etica, coraggiosa, elettoralmente disinteressata [fossero anche 44 i ciechi della città – che da queste parti forse non ce ne abita nessuno – che vi frega di 44 miseri voti].
Resta da capire perché i nostri 44 amici dovrebbero camminare solo in su e in giù per quegli 80 metri. Alla fine della fettuccia bianca… zac: per loro il vuoto, il nulla, il buio. Tornano vedenti? Eppoi: lì che ci andrebbero a fare? Come ci arriverebbero? Dove parcheggerebbero?
A parte che un cieco la prima cosa che impara facile è andare dritto e in piano, e quindi l’innocuo Vicolo della Posta potrebbe farselo senza nessun “aiuto” a terra, addirittura veloce, pure a marcia indietro, senza bastone, senza cane, perfino saltando e cantando: ma perché in tutti gli arrembanti lavori in città, specie negli incroci con o senza semafori, i nostri 44 amici sono ignorati? Il nuovo lungomare?... I nuovi viali De Gasperi?... Le nuove zone pedonali?... E le piazze, e gli uffici pubblici, e i mercati, e le banche, e gli chalet, e l’ospedale?...
Quante colpevoli negligenze.
Ammettetelo, cari amministratori: accattàti i soldi “europei” per una striscia bianca in rilievo di cui pavoneggiarvi, i ciechi - quelli veri – siete voi. 14.06.’08 PGC
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