AngellottiAppunti: perché non facciamo come gli Svizzeri?
di Giuseppe Angellotti* RIFLESSIONI SU UN FILM Rivedendo, sere fa, in televisione, il bel film di Lizzani “Mussolini ultimo atto”, non mi è sfuggita la “ratio” del film. Nell’aprile del 1945 l’Asse è ormai sconfitto e i due “compari” Hitler e Mussolini si preparano alla resa dei conti con la Storia. Se Mussolini cerca di salvarsi, Hitler più coerentemente preferisce il suicidio alla gogna degli odiati russi. La storia della fine del duce è un capolavoro di astuzie e raggiri degno, se non fosse tragica la situazione, della Commedia dell'Arte. Mussolini che prima tratta e poi fugge, i partigiani che mentendo sulla propria consistenza fermano la colonna tedesca, il duce mascherato da tedesco, i partigiani che fingono di minare i ponti, gli scontri e le menzogne tra gli stessi membri del Comitato di Liberazione nazionale. La morte di Mussolini e della Petacci non è altro che un episodio, italianissimo, della Storia italiana. Come notò Hemingway, Mussolini era il più grande bluff in Europa, un gigione ben interpretato, nel film di Lizzani, dal grande e nevrotico Rod Steiger. La luce di palazzo Venezia accesa quando già Mussolini dormiva (“l’insonne”), gli “orticelli di Guerra”, gli aerei militari detti “mammaiuto”, le scarpe di cartone dei nostri soldati nell'inverno russo, ecc. Mussolini, da buon italiano ha voluto mettersi opportunisticamente, in mezzo, per finire, con il paese, tra l'incudine tedesca e di martello degli Alleati. Perché non facciamo come gli Svizzeri? Perché dobbiamo sempre invischiarci con i guai degli altri (vedi, ora, Libano, Iraq ed Afghanistan)? *i nuovi esistenzialisti
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