Arsenico “Esistono distanze”
Etichetta: Metatron Brani: È il mondo vero / Distanti / Ti ho visto in piazza / Fermo a prendere fiato / Dio fatto uomo / Raccontare e ridere / Nottide / Nasce assurda / Come andare via / Risiko / Fegato spappolato / Sudore brilla Continuo a leggere di quest’album degli Arsenico. Ne parlano come album d’esordio, come il primo lavoro dopo dodici anni di gavetta. In verità la band, partita da Torino nel 1996, in questi dodici anni ha alimentato una fama notevole nel panorama punk hardcore, un decennio fatto di collaborazioni e dischi autoprodotti, che hanno confermato quella che era una promessa quotata della scena torinese. È pur vero che questo album li lancia finalmente in un circuito più vasto, probabilmente anche più discutibile. “Esistono distanze” è infatti il primo lavoro con distribuzione importante, con etichetta importante. Dodici brani che si alternano tra sfuriate hardcore, quelle che degli Arsenico avevamo apprezzato agli esordi, ed orecchiabilità radiofoniche. L’accostamento ai Linea 77 è immediato, come attitudine al suono, come percorso formativo. In fondo le critiche che si addicono alle due band sono sostanzialmente le stesse, ché poi sono le solite che si attribuiscono ad ogni gruppo decida per scelta o per necessità un riscontro di pubblico più ampio. Il lavoro non eccede comunque in questo. Trovo sicuramente dei risvolti musicali molto più commerciali, come “Ti ho visto in piazza” (cover dei Truzzi Broders), probabilmente il pezzo più, per così dire, adolescenziale, e non a caso il secondo singolo estratto; per il resto l’album si alterna in modo compatto in un limbo di adrenalina, velocità, e melodie quanto basta.Cori e ritornelli si addicono giustamente ai ritmi serrati e ai testi ricercati. Ottimi pezzi (“È il mondo vero?” e “Dio fatto uomo” ci ricordano come Torino per dieci anni abbia dato in Italia lezioni di hardcore) e brani meno espliciti; punk duro ed influenze di confine, che vanno dal metal al pop, creando un suono corposo ed equilibrato. In un periodo musicale in cui i malesseri emo sconfinano nel ridicolo di un romanzo scontato; in un periodo musicale in cui è vero che punk is not dead ma in verità un po’ is dead, gli Arsenico rappresentano una delle migliori alternative italiane per chi voglia fare hardcore senza necessariamente avere le scarpe sporche di vomito.
|