camerino festival 2007
21ª rassegna internazionale di musica e teatro da camera
2007-07-10 - E’ aperta da lunedì scorso la segreteria del Camerino Festival, la rassegna internazionale di musica e teatro da camera che si svolgerà quest’anno dal 25 luglio al 18 agosto nella città dei da Varano. Molti sono accorsi per prenotare i biglietti, attratti dai nomi presenti nel cartellone e soprattutto dalla varietà del programma, che in questa 21^ edizione si caratterizza per la contaminazione fra generi.
Molto interesse ha destato in particolare il concerto fissato per lunedì 13 agosto, con l’Ensemble Nuovo Contrappunto diretto dal M° Mario Ancillotti, con la partecipazione straordinaria della cantora flamenco Charo Martin. Lo spettacolo, dal titolo “Musica e Magia”, ruota attorno all’esecuzione di brani di Manuel De Falla e Paul Dukas.
Abbiamo chiesto al M° Ancillotti di chiarirci il tema dello spettacolo:
“Il verbo incantare ha indicato dapprima l’azione specialissima che si esercita sopra un oggetto o una persona con l’aiuto del canto. La stessa parola canto ha a che vedere con incantesimo, nel senso di pratica incantatoria. E’ persino scontato che i due concetti Musica e Magia si intreccino nell’etimologia delle parole che vengono usate scambievolmente per la loro descrizione. Nel concerto di Camerino, esploreremo due bellissime partiture che la magia (o la stregoneria) l’hanno addirittura nel titolo: l’Apprendista Stregone di Dukas e l’Amore Stregone di De Falla. Non tutti sanno che l’Apprendista Stregone, composto da Dukas nel 1897, prende le mosse da una ballata di W.Goethe. In essa un giovane mago, finalmente lasciato solo e libero nel laboratorio del vecchio alchimista, si avventura nella formulazione di un incantesimo per evitarsi il duro lavoro delle pulizie. Incapace di controllare la situazione sarà salvato dall’arrivo del vecchio, esperto nel dominare le forze occulte.
Al contrario, ne El Amor Brujo di de Falla (1915), si esalta la figura appassionata e intrepida della gitana Candela che per riconquistare l’amore del suo uomo non esita ad inventarsi un incantesimo, sorretta soltanto dall’amore e da una fede incrollabile, che le faranno superare il terrore di avventurarsi nell’ignoto.
Vi è una morale in questa contrapposizione ? Forse no. A noi interessa di più considerare come queste due partiture siano profondamente diverse, pur distanti solo diciotto anni. La prima è una lucida ed intellettuale costruzione che poggia su un semplice tema diatonico, punto di partenza per una catena di metamorfosi, per una inesausta serie di invenzioni di irresistibile dinamismo. La seconda è una sorta di “Gitaneria”, forma popolare di teatro spagnolo, costituita da forme chiuse, balli, canti della profonda tradizione andalusa in cui convivono elementi bizantini, arabi, ebraici e zingareschi, densa di un vero pathos di fatalismo, di ancestrale magia, ma anche di raffinatissima indagine psicologica”.
Altro motivo di interesse per il concerto di Camerino sarà, oltre al binomio Musica-Magia, la scelta dell’organico orchestrale utilizzato dal M° Ancillotti. Il direttore ha pensato infatti di recuperare l’originale versione cameristica per voce e 15 strumenti dell’opera di De Falla.
Sappiamo infatti che “L’amore stregone” fu scritta per Pastora Imperio, la più famosa “cantaora” di flamenco dell’epoca; l’opera andò in scena il 15 aprile 1915 al Teatro Lara di Madrid col sottotitolo “gitaneria in un atto e due quadri”. Soltanto un anno dopo De Falla riorchestrerà l’opera, dandole una diversa e più consistente distribuzione degli strumenti, soppresse la voce, e ne fece una suite orchestrale. Infine nel 1922 ne fece il famoso balletto che tutti oggi conoscono e apprezzano come una delle opere più geniali del Maestro .
El Amor Brujo nella versione del 1915 fu molto ben accolto, salutato come un riuscito tentativo di proposta di un proprio teatro spagnolo, e non soltanto teatro musicale, incrocio d’influenze artistiche diverse perfettamente compiuto, che di lì a poco avrebbe dato origine alla pantomima El Corregidor y la Molinera e poi al famoso Retablo de Maese Pedro.
Non disponendo in teatro della fossa d’orchestra, il compositore utilizzò un organico ridottissimo (15 strumenti). Per contro, a riguardo della versione successiva, fece notare che “l’aumento del numero degli strumenti non deve modificare per niente il carattere della prima versione, quanto a particolarità di colore e alla sua evocazione di strumenti arabo-ispanici primitivi”.
Ciò ci rende noto che la prima versione non fu affatto ritenuta superata dalle successive, ma che anzi, in essa si potrà scoprire meglio attraverso le sue finezze cromatiche e cameristiche la suggestione di questa partitura così particolare. La scelta di una “cantaora” al posto di una voce più normalmente impostata, ci suggerisce quanto importante fosse anche per De Falla la ricerca delle proprie tradizioni nazionali popolari.
La ripresa da parte dell’Ensemble Nuovo Contrappunto della prima versione di El Amor Brujo, è una vera novità nel panorama delle offerte di spettacolo musicale, ed è suggerita da un lato dalla volontà di una ricerca musicologica sempre più attenta alla musica del ‘900 storico, e dalla convinzione che la “contaminazione” di generi, tutt’altro che recente, come si vede, ha il supremo vantaggio di rendere comprensibili ed usufruibili veri capolavori della musica “colta” anche ad un pubblico che difficilmente vi si accosterebbe.