lealtrenotizie
-Le catene alberghiere di tutto il resto del mondo adottano il divieto di fumo negli ambienti degli hotel, quale più recente strategia di marketing ed infatti secondo l’edizione 2006 dello Studio sull’Indice Europeo di Soddisfazione degli Ospiti degli Alberghi di J.D. Power and Associates (J.D. Power and Associates 2006 European Hotel Guest Satisfaction Index StudySM ), diffuso oggi, anche la grandissima maggioranza degli ospiti europei preferisce un ambiente non fumatori. Lo studio evidenzia come il 70 percento degli ospiti degli alberghi in Europa preferisca un ambiente non fumatori anche al di fuori delle stanze, risultato leggermente inferiore a quello conseguito in Nord America (79%). La preferenza per un ambiente non fumatori va dal 57 percento degli ospiti residenti in Spagna al 76 percento degli ospiti residenti in Svezia e nel Regno Unito. “Come è già successo in passato negli Stati Uniti e in Canada, gli ambienti non fumatori sono destinati a diventare molto popolari anche in Europa, e le catene alberghiere che fanno da apripista nel mercato europeo godranno di un vantaggio competitivo estremamente significativo,” ha dichiarato Linda Hirneise, direttore esecutivo del settore viaggi di J.D. Power and Associates. “Ad esempio, all’inizio di quest’anno tutti gli alberghi di Westin Hotels & Resort negli Stati Uniti, in Canada e nei Caraibi hanno messo in atto una politica che prevede il 100 percento di aree non fumatori nelle stanze e nelle aree comuni. Inoltre in settembre anche Marriott International, Inc. ha deciso di rendere non fumatori tutti i propri alberghi negli Stati Uniti e in Canada. È solo una questione di tempo prima che questo trend si estenda anche al mercato europeo.” Fra le 37 possibili scelte di caratteristiche e di servizi, la prima colazione gratuita rappresenta il servizio più importante per gli ospiti degli alberghi in Francia, Germania, Italia, Spagna e Svezia. Nel Regno Unito la colazione gratuita ottiene il secondo posto in termini di preferenza dietro alla presenza della macchina per preparare il caffè/tè. Anche il collegamento ad Internet ad alta velocità costituisce un “must” per gli ospiti europei degli alberghi. Tuttavia il collegamento ad Internet ad alta velocità potrebbe non essere sufficiente in futuro, dato che gli ospiti degli alberghi nei segmenti altissimo, alto e medio a servizio completo considerano un “must” anche l’accesso wireless a Internet. Lo studio, giunto al secondo anno, misura la soddisfazione complessiva degli ospiti europei degli alberghi in base a sette fattori: prenotazioni, ricevimento/pagamento, cibo e bevande, caratteristiche dell’albergo e costi e commissioni. Sono state misurate e valutate in termini di graduatoria quarantacinque catene appartenenti a quattro segmenti, altissimo, alto, medio a servizio completo ed economico. Anche se lo studio misura la soddisfazione degli ospiti degli alberghi di lusso, non esiste una graduatoria degli alberghi appartenenti a questo segmento a causa della dimensione insufficiente del campione. Steigenberger Hotels & Resorts ha ottenuto il risultato migliore nel segmento altissimo, ricevendo il massimo dei voti dagli ospiti per tutti e sette i fattori chiave di soddisfazione degli ospiti. Sheraton/Arabella Sheraton ha conseguito il secondo posto dietro a Steigenberger, e Hilton Hotels ha ottenuto il terzo posto in questo segmento. Fra le catene alberghiere di alto livello, Radisson SAS Hotels & Resorts ha ottenuto il risultato migliore in termini di soddisfazione degli ospiti. Radisson ha ricevuto i voti più alti in termini di ricevimento/pagamento, camere, servizi alberghieri e costi e commissioni. Courtyard e Copthorne Hotels seguono nell’ordine Radisson SAS Hotels & Resorts. Con le migliori performance del settore in termini di prenotazioni, ricevimento/pagamento, cibo e bevande, servizi alberghieri, strutture alberghiere e camere, Dorint Hotels & Resorts consegue il risultato più elevato fra le catene alberghiere di medio livello a servizio completo. Express by Holiday Inn si classifica seconda dietro a Dorint, e Scandic Hotels consegue la terza posizione nel segmento. Nel segmento economico, Tulip Inns consegue il risultato migliore con i voti più alti in termini di strutture alberghiere, camere, ricevimento/pagamento e cibo e bevande. Premier Travel Inn segue Tulip Inns in classifica e ottiene risultati particolarmente lusinghieri in termini di prenotazioni, costi e commissioni. Lo studio ha evidenziato inoltre come quasi il 50 percento degli ospiti effettui le prenotazioni online—in crescita rispetto al 34 percento nel 2005. I siti web indipendenti —come Expedia e Hotels.com—stanno costantemente perdendo quote di mercato a favore dei siti web delle catene, con una probabilità doppia che gli ospiti utilizzino il sito web della catena per effettuare le prenotazioni. “Le prenotazioni online hanno una crescente importanza in termini di comodità per i clienti europei ”, ha dichiarato Hirneise. “Abbiamo ottenuto risultati molto simili per il mercato alberghiero del Nord America, dove il tasso di prenotazioni online è cresciuto considerevolmente rispetto al 2003.” Lo Studio sull’Indice Europeo 2006 di Soddisfazione degli Ospiti degli Hotel è basato sulle risposte di 12.090 ospiti che hanno soggiornato in un albergo europeo fra il giugno 200
-Parte da Cascina (Pisa) la “domotica per tutte le tasche”, una vera rivoluzione della tecnologia applicata al ben abitare che intende portare nella vita quotidiana, nell’edilizia residenziale che chiunque può permettersi, il know how e le competenze acquisite in anni di esperienza nel campo del lusso, dallo yachting di altissimo livello alle ville di pregio. A proporla, con il marchio DNHouse - Domotic Natural House è Digitart SpA, azienda di Cascina che dalla sua fondazione, nel 2000, si è distinta per progetti innovativi e realizzazioni di prestigio, al punto da essere selezionata dalla società di ricerca Eurispes, lo scorso giugno, tra le 100 imprese italiane di eccellenza del 2006, nove in Toscana. La domotica, dunque, diventa “naturale”, in grado cioè di servire con naturalità chi vive la casa. Sicurezza, comfort, risparmio energetico, tutela della salute e controllo a distanza della propria casa. Alla portata di tutte le tasche “Quando si parla di domotica si pensa subito a gadget costosissimi, come megaschermi al plasma, sofisticati impianti home theater, dispositivi iper-tecnologici – spiega Nicola Tinucci, fondatore e amministratore unico di Digitart, che dal 2004 è una SpA – In realtà, la domotica viene prima: è l’idea dell’abitare che ci sta dietro, il sistema nervoso che permette di richiamare scenari, governare gli elettrodomestici, telecomandare accensioni e spegnimenti, decidere un uso razionale e conveniente delle fonti di energia. Un modo nuovo di vivere la casa, con un cuore pulsante informatico che supervisiona ogni cosa, elimina sprechi e inquinamenti, migliora la qualità della vita anche per soggetti scarsamente autonomi”. Questa, secondo Digitart, è la direzione verso cui bisogna andare. Questa è la sfida lanciata da DNHouse by digitart, un sistema integrato affidabile, espandibile e di elevata qualità finalmente disponibile a un costo accessibile. Risparmio energetico (fino al 30%, perché il sistema elimina sprechi e sovraccarichi), sicurezza, comfort, tutela della salute (la bassa tensione riduce notevolmente l’accumulo di magnetismo all’interno delle case), qualità dell’intrattenimento, controllo locale e a distanza della propria casa non sono più appannaggio esclusivo del lusso. Soluzioni “a pacchetto”, da installare singolarmente o in varie combinazioni, per governare qualsiasi impianto Da oggi si potranno acquistare e installare, singolarmente o in varie combinazioni, soluzioni domotiche “a pacchetto” adatte a qualunque appartamento (vale a dire: tra i 60 e i 140 metri quadrati circa, valutati 2-3mila euro al mq) in grado di governare l’illuminazione, la climatizzazione, la sicurezza antintrusione (allarmi) e quella ambientale (rilevamento di fumi, gas, acqua), la gestione dell’elettricità e dei campi elettromagnetici, le movimentazioni meccaniche (di tende, cancelli, valvole di irrigazione), il videocitofono, la comunicazione interna ed esterna, le apparecchiature audio-video. Il costo dell’impianto? A partire da 180 euro a metro quadro. Senza però dimenticare che, da stime effettuate, il valore totale dell’immobile “domotizzato” aumenta del 15/20%. Tutto è sotto controllo, tutto si può impostare, richiamare, modificare, inserire o disinserire secondo le proprie esigenze, da casa – attraverso un touch screen, anche portatile, che dà accesso a tutti i comandi attraverso “icone” facili da riconoscere e utilizzare - oppure da fuori, telefonando con il cellulare al “cervellone” che governa la casa, mandandogli un sms o collegandosi con il computer. In più, il sistema domotico è “responsabile”, in grado cioè di intervenire in caso di guasto e di prendere decisioni importanti anche in nostra assenza, e/o di contattarci, secondo le circostanze e le nostre indicazioni. “Pensate cosa significa per un anziano, o un diversamente abile, vedere chi sta suonando alla porta direttamente sullo schermo della tv” “E’ chiaro dunque che non si tratta solo di comodità, del tipo che mi sveglio con la mia musica preferita, aziono da fuori il forno a microonde così quando arrivo la cena è pronta oppure modifico a piacere la temperatura dell’appartamento – spiega Tinucci –. Provate a immaginare quanto può essere importante per un anziano, o un diversamente abile, non doversi alzare per andare a vedere chi suona alla porta, ma visualizzarlo direttamente sullo schermo della tv, o controllare attraverso le telecamere a circuito chiuso se va tutto bene nelle altre stanze, o nel giardino (cosa che si può fare anche da lontano, attraverso un personal computer o un videofonino). Ancora, laddove ci siano bambini, pensate che tranquillità può dare sapere che l’impianto elettrico è gestito in modo completamente sicuro, che l’inquinamento elettromagnetico è praticamente pari a zero, che nel caso di fuoriuscite di gas, o di acqua, il sistema blocca tutto immediatamente”. Un’opportunità che anche ospedali, case di riposo o strutture protette dovrebbero valutare. E infatti, l’interesse si è già acceso attorno a questa novità. “Siamo in contatto con diversi imprenditori edili in tutta Italia – conferma Tinucci – e crediamo di poter concludere presto qualche contratto significativo”.
-Religioni e libertà: quale rapporto? Teologi, giornalisti e parlamentari,
fra i quali Paolo Ferrero, Ministro della Solidarietà sociale,
interverranno per discutere sul tema della libertà religiosa – termometro di ogni altra libertà – al convegno promosso dall’Associazione “Più dell’Oro” sabato 28 ottobre all’Unione Industriale di Torino Sabato 28 ottobre, l’Associazione evangelica “Più dell’oro” organizza presso l’Unione Industriale di Torino il Convegno
Patrocinato da Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Alleanza Evangelica Italiana, Unione Chiese Avventiste, Assemblee di Dio in Italia, Federazione Pentecostale, Federazione Donne Evangeliche in Italia e Federazione Giovanile Evangelica Italiana, il Convegno ospiterà voci laiche, cattoliche, ebraiche e protestanti, tra cui leader di organizzazioni evangeliche nazionali e parlamentari di fede protestante. Due sono gli obiettivi del Convegno. Il primo è riproporre all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico la questione del rapporto tra libertà e democrazia, ossia della libertà religiosa e delle libertà-sorelle, la libertà di coscienza e di pensiero, che oggi si pone drammaticamente in molti paesi, in particolare quelli islamici, e che in Italia, pur garantita dalla Costituzione, attende ancora una legge, sostanzialmente già redatta ma che tarda a essere approvata. Il secondo obiettivo è quello di avanzare una proposta che verrà presentata ufficialmente in Parlamento: istituire in Italia una Giornata della libertà di coscienza, di religione e di pensiero, analoga alla Giornata della memoria. Come Giornata della libertà di coscienza, di religione e di pensiero viene proposto la data del 17 febbraio: nel 1848, in quel giorno, i Valdesi, e subito dopo gli Ebrei – le due minoranze religiose storiche d’Italia –, ottennero il riconoscimento dei diritti civili, e con questi una prima affermazione della libertà religiosa nel nostro paese.
Come afferma il pastore valdese Giuseppe Platone, che presiederà il Convegno, “Lo spirito non è quello di sventolare la bandiera del protestantesimo bensì di portare un contributo concreto alla costruzione di un Italia laica e rispettosa di tutte le fedi religiose nel quadro della Costituzione repubblicana”.
Per informazioni: 011 6692838 – 348 8255290 – www.piudelloro.it
Religioni e libertà: quale rapporto?
Sabato 28 ottobre 2006
Unione Industriale – Sala Agnelli
Via Fanti, 17 – Torino
Programma del Convegno
9,00 Giuseppe Platone, direttore del settimanale “Riforma”
Apertura del Convegno
9,30 Paolo Ricca, teologo e storico
Alle origini della libertà religiosa
10,00 Gabriella Caramore, RAI-Radio 3
Libertà di coscienza, di religione, di pensiero.
10,30 Gianni Long, giurista
La libertà religiosa nella Costituzione Italiana
11,30 Messaggio della comunità ebraica
Ebraismo e libertà.
12,00 Leonardo De Chirico, teologo
Protestantesimo e libertà.
12,30 Maurilio Guasco, teologo e docente universitario
Cattolicesimo e libertà.
15,00 Tavola Rotonda:
“Libertà religiosa. A che punto siamo in Italia?”
Domenico Maselli, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia
Roberto Mazzeschi, Alleanza Evangelica Italiana
Dora Bognandi, Unione delle Chiese Avventiste
Carmine Napolitano, Federazione Pentecostale.
16,00 Giuseppe Platone presenta la proposta di istituire il 17 febbraio di ogni anno come Giornata della libertà, di coscienza e di religione
Intervengono parlamentari di fede evangelica:
Paolo Ferrero, Ministro della Solidarietà sociale
Lucio Malan, senatore
Valdo Spini, deputato
18,00 Dibattito
18,30 Paolo Ricca
Conclusioni e chiusura del Convegno
ASSOCIAZIONE “PIÙ DELL’ORO”
Con il patrocinio di Tavola Valdese Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia Alleanza Evangelica Italiana Unione Chiese Avventiste Assemblee di Dio in Italia Federazione Pentecostale Federazione Donne Evangeliche in Italia Federazione Giovanile Evangelica Italiana
-Una piastrella in gres porcellanato smaltato, realizzata utilizzando il vetro ad alte prestazioni tecniche di lampade fluorescenti bonificate. Frutto di una collaborazione tra l'Università di Modena e Reggio Emilia e due aziende di trattamento rifiuti, permette di unire l'alta qualità del prodotto con il ridotto impatto ambientale e il recupero di materie prime. Impianti per produrre energia elettrica grazie alla combustione del biogas prodotto dai rifiuti delle discariche di Medolla e Mirandola in provincia di Modena: realizzati dalla multiutility AIMAG consentono di produrre energia per uso civile e di eliminare l'emissione in atmosfera di un gas a elevato effetto serra. Sono solo due delle realizzazioni "amiche dell'ambiente" che verranno esposte nello stand della Regione Emilia-Romagna (pad. B1) a Ecomondo, la Fiera internazionale dello sviluppo sostenibile in programma a Rimini dall'8 all'11 novembre. Per dimostrare con i fatti che la tutela dell'ambiente non solo è possibile, ma può essere anche conveniente da un punto di vista economico. E ancora: i nuovi sistemi di illuminazione - ottici e led - messi a punto dalla Neri spa di Longiano (FC) per le aree urbane, che consentono di unire ottime prestazioni, ridotto consumo energetico, limitati costi di manutenzione e lunga durata. O anche: i tetti "Cool Roofs" per risolvere il problema del surriscaldamento estivo degli edifici. Un'applicazione pilota di questa tecnologia è stata realizzata con risultati interessanti nel campus dell'Università di Modena e altre sono allo studio in collaborazione con la Società di costruzioni Giordani & C di Bologna. Ad Ecomondo la Regione Emilia-Romagna porta, oltre a un ricco programma di iniziative e incontri, ben 53 aziende ed enti locali per un totale di 96 realizzazioni a difesa dell'ambiente. Si tratta di una selezione dei 238 prodotti , per un totale di ben 190 imprese e organizzazioni, contenuti nella "Vetrina della sostenibilità" , il progetto avviato dalla Regione Emilia-Romagna nel 2003 per mettere in rete e offrire visibilità a tutte le esperienze innovative realizzate dalle imprese e dalle istituzioni regionali in campo ambientale. Buone pratiche dunque, ma anche veri e propri progetti industriali pronti per la produzione.
-Si aprirà venerdì 27 ottobre la prima delle due giornate parmigiane del convegno "Primo Carnera 1906-2006: la realtà, il mito", che si terrà presso l'Università degli Studi di Parma, in via Università 12. Il convegno è organizzato dall'Università di Parma, dal prof. Daniele Marchesini, docente di Storia contemporanea alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Parma, e da Ivan Malfatto, giornalista del "Gazzettino" di Padova, già autore di alcuni studi sul pugile, dal Comune di Parma e della Provincia di Parma, con il patrocinio di: Primo Carnera Foundation, Panathlon International, CUS Parma, Comitato per le Celebrazioni del Centenario della Nascita di Primo Carnera, Studio Ghiretti. A cento anni dalla nascita del più grande pugile italiano il convegno sarà l'occasione per avere una panoramica a 360° sul personaggio e sull'atleta che fu Primo Carnera. Ricco e vario il programma del convegno che vedrà protagonisti illustri docenti e personalità che, toccando i più svariati argomenti, ricostruiranno i diversi aspetti sia della vita del campione italiano sia di tutto ciò che vi è gravitato intorno. La prima giornata vedrà, dopo il saluto del Rettore dell'Università di Parma, prof. Gino Ferretti, l'introduzione ai lavori da parte di Daniele Redaelli, giornalista di La Gazzetta dello Sport nonché vicepresidente del Comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Carnera. I relatori saranno Antonio Bonetti, professore associato di Fisiopatologia medica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Parma e titolare della cattedra di Medicina dello Sport, che analizzerà il mito di Primo Carnera dal punto di vista medico-sanitario; Sergio Giuntini, autore di vari saggi e articoli storici e docente all'Università di Verona affronterà il tema della letteratura pugilistica; Elvis Lucchese, giornalista del Corriere della Sera e docente presso l'Università di Venezia delineerà l'iter dell'emigrazione italiana e friulana del primo Novecento; Alberto Cei, docente presso l'Università di Roma parlerà della psicologia del pugile; Paul Dietschy, "maître de conférences" presso l'Università di Franche-Comté presenterà l'evoluzione della figura di Carnera in Francia. La giornata di sabato 28 sarà introdotta da Evelina Christillin, docente di Storia dello Sport presso l'Università di Torino. Seguiranno gli interventi del prof. Daniele Marchesini che analizzerà il ruolo di Primo Carnera durante il fascismo; Juri Meda di I.N.D.I.R.E. di Firenze, che dimostrerà quanto la figura del "gigante di Sequals" abbia inciso sul fumetto italiano; Ivan Malfatto, giornalista del Gazzettino di Padova, che illustrerà come si sia arrivati a dubitare delle doti pugilistiche del campione italiano; Franco Però, regista teatrale che parlerà della messa in scena di Ring, pièce teatrale ambientata nel mondo della boxe; Livio Toschi, consulente storico ed artistico della Filkam, dell'European Weightlifting Federation e della Federazione Italiana Pesi e Cultura Fisica che presenterà il mito della forza; Roberto Campari, docente di Storia del Cinema presso l'Università degli Studi di Parma, che parlerà dell'attività cinematografica del pugile friulano. A fine convegno Paolo Briganti, docente presso l'Università di Parma al dipartimento di italianistica leggerà dei brevi testi letterari dedicati al pugilato.
Venerdì 27 ottobre ore 14.30 - Aula dei Filosofi - via Università 12 Sabato 28 ottobre ore 9.00 - Aula Magna - via Università 12
-Nei fine settimana che vanno da sabato 28 ottobre a venerdi 1 dicembre, in quattro ristoranti della provincia di Siena, andrà in scena il pesce d’acqua dolce di Chiusi. Per iniziativa del Servizio Pesca della Provincia di Siena e dell’Associazione Lenza Etrusca sarà possibile, infatti, degustare piatti di pesce d’acqua dolce ad un prezzo convenzionato di 10 euro per un pasto completo, comprendente due portate di pesce e le bevande. I piatti, presentati dagli chef dei ristoranti che aderiscono all’iniziativa, sono realizzati con specie ittiche d’acqua dolce provenienti dal lago di Chiusi e rappresentano un recupero o una rivisitazione di vecchie ricette locali. Sarà così possibile riscoprire sapori a volte scomparsi, come i tagliolini al caviale di lago, il filetto di luccio al forno o il latterino fritto; ed ancora assaporare nuove creazioni come la pasta con il gambero rosso, o le sorprese gastronomiche del pesce gatto. Ai piatti di pesce verranno accompagnati vini offerti da aziende agricole locali. L’iniziativa si inserisce in un progetto finanziato dalla Regione Toscana con fondi della pesca sportiva e in un programma della stessa Regione finalizzato ad interventi a favore dell’acquacoltura di acqua dolce e, quindi, a promuovere la scoperta o riscoperta del pesce d’acqua dolce non solo a fini di pesca ma anche gastronomici. Può apparire sorprendente, oggi, pensare che la provincia di Siena abbia una tradizione di cucina del pesce d’acqua dolce risalente al 1200 e come essa abbia mantenuto – e tutt’ora mantenga – una presenza costante e rinomata lungo le sponde del lago di Chiusi. Per la maggior parte del territorio, gli usi e le nuove attività commerciali hanno progressivamente fatto scomparire la vendita del prodotto fresco locale a favore di quello di mare o di allevamento, di minor costo e di gusto più conformato. Con questa iniziativa si vogliono far assaporare sapori antichi, probabilmente inaspettati, derivanti da pesci e crostacei, serviti sempre freschi e per lo più non di allevamento. E giusto quest’ultimo aspetto appare significativo in un panorama di produzione alimentare, e particolarmente in quello ittico, che sempre più si presenta artefatto e standardizzato dall’allevamento intensivo. In questo caso le proposte riguardano sempre pesce selvaggio originario del territorio senese o di ambienti idrici limitrofi. La conclusione della manifestazione avrà luogo in piazza Papa Pio II a Pienza venerdì 8 dicembre con il pesce fritto in piazza. I locali che aderiscono all’iniziativa sono: Ristorante Pesce d’Oro (Lago di Chiusi, via Sbarchino 36, tel. 0578 21403) sabato 28 ottobre con il pesce gatto; Osteria del Gatto (Siena, via S. Marco 8, tel. 0577 287133) venerdì 10 novembre con la tinca e il luccio; Ristorante Il Ponte (Località Pianella, Castelnuovo Berardenga, tel. 0577 363477) sabato 18 novembre con il gambero rosso; Agriturismo I Chiari (Acquaviva di Montepulciano, via del Lago 28, tel. 0578 768128) venerdì 1 dicembre con la carpa. Il costo a persona è di 10 euro, vino compreso. E’ obbligatoria la prenotazione. Infine venerdì 8 dicembre a Pienza, in piazza Pio II, serata con pesce fritto dedicata al latterino
-Acqua del rubinetto? Si grazie. Con la sicurezza che si tratta di acqua di ottima qualità, con caratteristiche del tutto comparabili a quelle della sorgente da cui proviene, decisamente più economica dell'acqua in bottiglia e, come se non bastasse, raccolta e distribuita con modalità interamente rispettose dell'ambiente. Il tutto garantito da una vera e propria certificazione di qualità. E' questa la scommessa fatta dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Bologna e dal Comune di Lizzano in Belvedere con il progetto "Aqualabel" i cui risultati verranno presentati domani, mercoledì 25 ottobre a Bologna (Viale Silvani 6, sala n.5 ) a partire dalle ore 9,30. E' la prima volta che si studia una procedura per applicare il marchio di qualità ambientale Ecolabel secondo lo standard ISO 14024 ad un prodotto alimentare. La sperimentazione è stata fatta - non a caso - a Lizzano in Belvedere in un Comune dell'Appennino bolognese, in cui le tematiche ambientali e la tutela del territorio assumono un particolare rilievo. Per testare la procedura sono state realizzate tre nuove linee acquedottistiche, sono stati sperimentati nuovi prodotti per la potabilizzazione, sono stati coinvolti, con vere e proprie prove di assaggio i cittadini. "Si tratta di una sperimentazione importante - ha detto l'assessore regionale all'ambiente e sviluppo sostenibile Lino Zanichelli - perché la certificazione di qualità permetterà di offrire un elemento di conoscenza in più ai cittadini, di chiarezza e di trasparenza. E' un modo per valorizzare un prodotto - l'acqua distribuita dalle reti acquedottistiche - che offre assolute garanzie dal punto di vista della qualità e della sicurezza e , insieme ad essa, tutto il territorio da cui proviene. Lavoreremo perché quanto sperimentato a Lizzano si possa estendere il più possibile in tutta l'Emilia-Romagna".
Il workshop "Life - Aqualabel project" sarà aperto dal consigliere regionale, presidente della commissione territorio, ambiente e mobilità Giancarlo Muzzarelli, e chiuso - attorno alle ore 13,00 - dall'assessore Zanichelli. Interverranno tra gli altri, Sergio Polmonari sindaco del Comune di Lizzano, Gianpaolo Soverini della Provincia di Bologna , Leonardo Palumbo dell'ENVIS, Andrea Cirelli dell'Autorità regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani. E' prevista una tavola rotonda cui parteciperanno Alessandro Bratti direttore dell'Arpa, Emanuele Burgin assessore all'ambiente della Provincia di Bologna, Mauro d'Ascenzi presidente dell'Associazione europea gestori dei servizi idrici
-Countdown per il forum dell’Energia organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria. Anche il 2005 per le Marche si è chiuso con un deficit notevole nel rapporto consumo di energia-capacità di produzione interna. 8.084 i GW/h di energia utilizzati per una produzione, nei confini regionali, di 4.142, equivalente al 51,23% del totale. Quella importata, invece, è stata di 3.942 GW/h. Un dato storico: per la prima volta, la produzione regionale ha superato il 50%, anche se le prospettive non sono rosee perché, secondo le previsioni del servizio energia della Regione Marche e del Grtn, il consumo di energia è in crescita, ma essendo ormai disponibile in quantità esigua è sempre più costosa. Proprio per stimolare il dibattito su questo tema proponendo soluzioni ed alternative l’Interregionale del Centro dei Giovani Imprenditori di Confindustria Marche, Umbria e Lazio ha deciso di organizzare il primo convegno di respiro nazionale sul tema. Si tratta di “ENERGETICAMENTE: strategie per la gestione, il risparmio e la competitività delle imprese”, in programma a Portonovo, per il prossimo 27 ottobre e sostenuto da Banca Popolare di Ancona (Gruppo BPU). Prevista la partecipazione della maggiori aziende, protagoniste a livello nazionale ed internazionale, del settore. Da Eni Power a Electrabel, da Terni a Hera a Api Raffineria. “Saranno le generazioni future - spiega Traiano Ruffo Campanelli, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Marche - a dovere affrontare questa situazione delicata, determinante per lo sviluppo e la competitività delle imprese e del nostro Paese. Per questo, Confindustria ed, in particolare, i Giovani Imprenditori hanno deciso di dedicare attenzione ad un tema così strategico e complesso, coinvolgendo aziende, esperti e istituzioni. Tutti attorno ad un tavolo comune per confrontarsi”. Tra gli ospiti d’eccezione, oltre a Matteo Colannino, presidente nazionale Giovani Imprenditori Confindustria, anche Jeremy Rifkin, presidente di Foundation on economic trends, economista e consulente governativo sulle prospettive energetiche del nostro Paese, che relazionerà su “Autosufficienza energetica e la terza Rivoluzione Industriale”.
Puntare sull’economia all'idrogeno e le fonti di energia rinnovabile, attraverso reticoli energetici intelligenti, per dare alle PMI italiane l'opportunità di diventare energeticamente autosufficienti è la tesi che lo studioso illustrerà nel corso del forum. Due gli workshop previsti nella mattinata dedicati al risparmio energetico per i gruppi di acquisto e delle aziende, mentre nel pomeriggio seguiranno le tavole rotonde, su “Abbattimento dei costi della produzione: Fonti energetiche classiche e rinnovabili” con la partecipazione di Attilio Scalmati, presidente Consenergy. “Questo consorzio – dice – si relaziona con tutti i produttori e commercianti di energia, di ogni tipo, per acquistarla a prezzi competitivi e, di conseguenza, offrire questo vantaggio alle nostre aziende. A far parte di Consenergy, oltre 250 industrie iscritte ad Assindustria Ancona e Macerata, anche piccoli consumatori”. “Energia e Sviluppo: quali strategie” è, poi, il tema su cui si concentrerà la seconda tavola rotonda.
|