Achille Cesarano,
FABRIANO, 16/02/2008 - Lo racconta nel suo documentario “E johnny m’insegnò a volare”, in versione italiana e inglese, della durata di 52 minuti, attualmente in distribuzione sui canali tv nazionali e internazionali. Narra la sua storia di pilota, della sua amicizia con un gabbiano e della incredibile avventura che lo ha portato da Ancona a Dakar in deltaplano a motore. Fa il resoconto, per la prima volta, delle vicenda di un aviatore in deltaplano a motore che ha attraversato il deserto del Sahara Occidentale, in solitario, senza assistenza da terra. Tutto questo è Achille Cesarano, Chicco per gli amici, marchigiano, nato a Jesi il 3 dicembre 1976 ed oggi, in pianta stabile, trasferitosi ad Ancona. “L’attrazione per il volo” lo ha detto rispondendo alle domande dei soci dell’Avio Club Alta Valle Esino, che hanno organizzato un partecipato incontro tenuto all’Aviopista “Francesco Rossi” di San Cassiano “si è manifestata per la prima volta quando avevo sei anni. Da ragazzo si è trasformata in desiderio irrinunciabile, e non ancora maggiorenne è diventata il mio talento e la mia passione. A sedici anni ho acquistato la prima vela di parapendio usata (anzi, molto usata) ed ho imparato a volare da autodidatta. Tra il 1993 e il 1998 ho perfezionato la tecnica di volo libero in parapendio e in deltaplano; ho ottenuto il brevetto da istruttore per velivoli ultraleggeri (Tre Assi e Deltaplano a motore) e la licenza da pilota privato di velivolo”. Allo speaker della serata, Giancarlo Pierantoni, e al presidente del Club montano di appassionati del volo, Benito Agostinelli, ha replicato “Volare è oggi il mio primo desiderio; il secondo è quello di vivere nuove avventure aeree e di condurre ricerche sperimentali sugli uccelli veleggiatori”. Dunque, davvero interessante lo scambio di battute, coinvolgente il video “E johnny m’insegno a volare”, andato in scena nell’hangar dell’Aviopista “Francesco Rossi”, allestita appositamente dai soci di questo attivo e ben strutturato Club, che porta il nome di Fabriano in ogni parte d’Italia. Altrettanto soddisfatto, Cesarano, che ha potuto dare il meglio di se, quasi favoleggiando, per la sua grande passione, del più lungo raid in deltaplano a motore per un pilota del Bel Paese, raggiungendo Dakar da Ancona: un viaggio di più di 6.000 km senza assistenza da terra attraverso Italia, Francia, Spagna, Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania e Senegal. Ma la trasvolata Ancona-Dakar, 36 giorni complessivi di viaggio, 27 tappe, 65 ore di volo, 600 litri di carburante utilizzati, 12 giorni di soste forzate per cattive condizioni meteo, rappresenta la seconda tappa del progetto del deltaplanista di toccare in volo due estremi: Capo Nord e Capo Sud. L’obiettivo Capo Nord, Achille, lo ha raggiunto nel 2005, atterrando a Honningsvag, l’aeroporto più a nord di tutta Europa. Con l’arrivo a Dakar si è conclusa la seconda parte dell’impresa, che verrà completata nel 2008 con la Dakar - Cape Town (Sud Africa). Come detto, sulla storia di Achille, la sua bramosia per il volo, l’amicizia straordinaria con un gabbiano, Jonathan, e sul viaggio a Dakar, è stato prodotto questo documento filmato, a cura della SD Cinematografica di Roma, di grande impatto. Non può essere passato sotto silenzio il dato concernente la nota casa di produzione SD Cinematografica, specializzata nella documentaristica e autrice, fra gli altri, di “Flying over Everest” il film che racconta la spedizione in Himalaya di Angelo D’Arrigo. La regia è curata da Massimiliano Sbrolla, collaboratore di National Geographic; la post-produzione è stata realizzata dalla Zoofactory di Roma. In conclusione, va detto che l’Associazione “Avio Club Alta Vallesina”, è riuscita a mettere a punto un incontro di rilevante interesse, oltre a porsi come struttura titolare di una Scuola di Volo per aerei ULM e dato avvio ai corsi per il conseguimento dell’attestato di volo VDS (volo per diporto e sportivo) utilizzato il P 92 ES , moderno, collaudato e affidabile ultraleggero capace di prestazioni eccellenti. Facile e sicuro permette di diventare piloti con estrema facilità. Attualmente, sono di base un aereo quadriposto Cessa 182 con il quale si possono effettuare voli turistici anche per destinazioni estere (Croazia, Slovenia) e tre ultraleggeri. Questa bella, nuova ed interessantissima realtà, dunque, accresce le sue potenzialità e premia l’encomiabile impegno dei diciassette soci fondatori che si sono rimboccati le maniche, mettendo mano al portafoglio per costruire una pista in erba per il decollo e l’atterraggio di velivoli lunga 550 metri, larga 30 circa, con altitudine di 426 metri, direzionata a 030 gradi verso Nord e 210 verso sud. Il progetto è nato dodici anni orsono a San Cassiano, perchè e peculiarità tecniche e turistiche unisce la possibilità di ampliare in futuro la pista. L’opera che ha ricevuto da parte del Comune un rilevante sostegno, considerati gli elementi di pubblica utilità, ha comunque avuto una solida base nell’autofinanziamento oltre la disponibilità dei monaci di San Silvestro, che hanno affittato l’area. “L’incremento dell’offerta turistica della zona muove anche dall’Aviopista – è stato detto dai soci dell’Avio Club Alta Vallesina – poiché gli amanti di questo disciplina oltre a poter volare tre le mille fantastiche bellezze del territorio, troveranno un’eccellente fonte d’acqua minerale, ristoranti, agriturismi e maneggi, con la possibilità di fare escursioni nella vicina pineta”. Altro aspetto rimarcato la protezione civile. “Rappresentiamo una preziosa risorsa per quanto riguarda la prevenzione e l’intervento negli incendi, per il pronto soccorso e in futuro per lo scalo d’aerei che possono trasportare il materiale necessario alle emergenze”. La caparbietà di questo gruppo e precisi obbiettivi consentono al nostro territorio di vantare una pista, l’hangar (300 mq di struttura metallica) un bel circuito dotato di ampio parcheggio sia per aerei che autovetture, dove possono trovano accoglienza sino a sette aerei di vario tipo. Nei piani di questi appassionati del volo è questo è davvero strategico “l’allungamento della pista e un supporto d’asfalto o cemento, per far partire o atterrare aerei ultraleggeri e il tipo Cesna con determinate caratteristiche”. “Per crescere e rafforzarci – hanno rilevato - abbiamo bisogno della partecipazione di tutti gli Enti pubblici: Regione, Provincia, Comune Comunità Montana, la cui presenza ci permetterebbe di ampliare la portata tecnica operativa al servizio della collettività. Aspettativa che a San Giorgio di Cascia, in Umbria, ha trovato un pratico esempio con la nascita di una nuova aviosuperfice per merito di un’Associazione pubblico privata costituita dalla Comunità Montana ed una società romana di lavoro aereo”. Daniele Gattucci
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