Giornata vittime degli incidenti sul lavoro, 12 ottobre 2008 - 58esima edizione
ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI ROMA PARTECIPA IL MINISTRO SACCONI Ogni giorno, in Italia, si verificano 2.500 incidenti sul lavoro, muoiono 3 persone e 27 rimangono permanentemente invalide. I dati INAIL confermano che nel 2007 le “morti bianche” sono state circa 1.200, un numero inaccettabile per un paese civile. Tali cifre testimoniano la persistente gravità del fenomeno infortunistico, che resta una delle principali cause di morte e provoca quasi il doppio dei decessi rispetto agli omicidi. Proprio per richiamare l’attenzione delle istituzioni, delle forze sociali e dei mezzi di informazione su questa drammatica questione, l’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi del Lavoro (ANMIL), che da oltre 60 anni si occupa della tutela degli invalidi del lavoro e raccoglie circa 470.000 iscritti, domenica 12 ottobre celebra contemporaneamente in tutta Italia la 58ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. Istituzionalizzata su richiesta dell’ANMIL nella seconda domenica di ottobre, con direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1998 e del 2003, la Giornata si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica che ha voluto inviare all’ANMIL un importante messaggio di sostegno. La manifestazione nazionale di Roma vede la presenza delle massime cariche istituzionali in materia: il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi; in rappresentanza del Sindaco Gianni Alemanno l’Assessore alle Attività produttive, al Lavoro e al Litorale Davide Bordoni; il Presidente dell’INAIL Marco Fabio Sartori; il rappresentante del PD Cesare Damiano; il Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle morti bianche Sen. Oreste Tofani; il Vicepresidente della CNA Franco Cambi; il Segretario Generale UGL Renata Polverini; il Segretario Confederale CGIL Paola Agnello Modica; il Segretario Confederale UIL Paolo Carcassi; i Segretari Confederali CISL Renzo Bellini ed Ermenegildo Bonfanti. Alle manifestazioni che analogamente promuoveranno le Sezioni territoriali dell’ANMIL su tutto il territorio nazionale saranno presenti numerosi sindaci, assessori, rappresentanti delle istituzioni locali e parlamentari, mentre si mobiliteranno circa 200 mila persone, tra infortunati sul lavoro e loro familiari. Questa Giornata vuole essere un’occasione fondamentale per denunciare le drammatiche condizioni di vita degli oltre 800.000 invalidi del lavoro e dei quasi 130.000 superstiti di caduti sul lavoro, tra vedove ed orfani, per i quali è necessario arrestare il progressivo deterioramento dei livelli di tutela indennitaria, interrompendo la deriva assistenzialistica verso cui il sistema si sta spingendo negli ultimi anni. Infatti, i titolari di rendita attendono dal 2000 il semplice adeguamento ISTAT delle loro prestazioni, con una perdita del valore economico del 16%. Basti pensare che una vedova percepisce in media una rendita di appena 700 euro al mese. Per questo l’ANMIL si impegna a non abbassare la guardia, chiedendo nell’immediato alcuni ritocchi parziali ma significativi al sistema e, in un secondo momento, promuovendo una proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo Testo Unico sull’assicurazione infortuni, che sostituisca l’attuale anacronistica normativa, risalente al 1965. Inoltre, l’Associazione porterà avanti un’intensa attività di rivendicazione affinché gli infortunati sul lavoro possano godere di tutte le cure necessarie per il recupero dell’integrità fisica e della capacità lavorativa, oltre che dell’altrettanto fondamentale sostegno psicologico. Ma, allo stesso tempo, deve essere un impegno condiviso da tutti quello di arginare il fenomeno degli infortuni sul lavoro, con una ‘vera’ e responsabile applicazione delle norme per la prevenzione, sia da parte delle aziende che dei lavoratori. E al di là delle leggi, bisogna adottare “buone prassi” che concretamente aiutino a far diventare sicuri i luoghi di lavoro. Il confronto di oggi con le istituzioni servirà proprio a individuare le prossime strategie per lavorare sinergicamente al fine di tutelare nel miglior modo possibile la salute dei lavoratori. (da www.anmil.it)
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