Convegno, Sabato 19 maggio 2007, Auditorium Biblioteca Comunale, San Benedetto del Tronto
Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) è stato un politico, filosofo e scrittore italiano, tra i fondatori, il 21 gennaio 1921, del Partito Comunista d'Italia.« [...] non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione [...] vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini»
(Antonio Gramsci, lettera alla madre, 10 maggio 1928
Biografia
Nasce da Francesco (1860 - 1937) e Peppina Marcias (1861 - 1932). Francesco, originario di Gaeta, era studente di legge quando morì il padre, colonnello dei carabinieri; dovendo trovare subito un lavoro, partì per la Sardegna nel 1881 per impiegarsi nell'Ufficio del registro di Ghilarza. Qui conobbe Peppina, che aveva studiato fino alla terza elementare; malgrado l'opposizione dei suoi genitori, rimasti in Campania, la sposò nel 1883. Nacquero Gennaro, nel 1884, Grazietta, nel 1887, Emma, nel 1889 e nel 1891, ad Ales, Antonio, battezzato il 29 gennaio.L'anno dopo i Gramsci si trasferiscono a Sorgono dove nascono gli altri figli, Mario nel 1893, Teresina nel 1895 e Carlo nel 1897. Arrestato il 9 agosto 1898 con l'accusa di peculato, concussione e falsità in atti, Francesco Gramsci viene condannato il 27 ottobre 1900 al minimo della pena con l'attenuante del "lieve valore": 5 anni, 8 mesi e 22 giorni di carcere, da scontare a Gaeta; priva del sostegno dello stipendio del padre, per la famiglia Gramsci sono anni di estrema miseria. E Antonio, per una caduta all'età di tre anni, rimane deforme e non cresce più: la sua altezza non supererà il metro e mezzo; la sua bellezza è tutta negli occhi, di un azzurro limpido e intenso.Comincia a frequentare le scuole elementari a sette anni e le conclude nel 1903 col massimo dei voti ma le condizioni della famiglia non gli permettono di iscriversi al ginnasio e dà il suo piccolo contributo all'economia domestica lavorando all'Ufficio del Catasto per 9 lire al mese - l'equivalente di un chilo di pane al giorno - 10 ore al giorno smuovendo «registri che pesavano più di me e molte notti piangevo di nascosto perché mi doleva tutto il corpo».Il 31 gennaio 1904 Francesco Gramsci finisce di scontare la sua pena. Sarà poi riabilitato e potrà ottenere un impiego da scrivano nell'Ufficio del Catasto. Antonio può iscriversi nel Ginnasio comunale di Santu Lussurgiu, a 18 chilometri da Ghilarza, «un piccolo ginnasio in cui tre sedicenti professori sbrigavano, con molta faccia tosta, tutto l'insegnamento delle cinque classi». Con questa preparazione avventurosa riesce a prendere la licenza ginnasiale a Oristano, nell'estate del 1908 e a iscriversi al Liceo Dettori di Cagliari, dove sta a pensione, insieme col fratello Gennaro, che lavora in una fabbrica del ghiaccio.Il fratello, compiuto il servizio militare a Torino, era tornato in Sardegna, militante socialista, e Antonio può leggere libri, giornali e opuscoli socialisti, come anche i romanzi popolari di Carolina Invernizio e di Anton Giulio Barrili; legge anche i romanzi di Grazia Deledda ma non li apprezza, considerando che la visione che la scrittrice dà della Sardegna sia sostanzialmente folkloristica; legge La Voce e il Marzocco, Papini, Emilio Cecchi e soprattutto Croce e Salvemini.Alla fine della seconda classe liceale, chiede al suo professore di liceo, direttore de L'Unione Sarda, di poter collaborare durante l'estate al giornale con brevi corrispondenze e il professore l'accontenta: il 20 luglio 1910 riceve la tessera di giornalista. L'anno dopo prende la licenza liceale con tutti otto e un nove in italiano...
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