“bonu...ce refacesse”, le Leggende dei Santi Bevitori
E’ PARTITA DA MASSIGNANO LA CAMPAGNA DI COLDIRETTI ASCOLI PER PROMUOVERE I MIGLIORI VINI “QUOTIDIANI” DEL TERRITORIO TRADIZIONI PROTAGONISTE CON “LE LEGGENDE DEI SANTI BEVITORI”
Massignano, 2006-05-21 - Domenica tra vino e leggende a Massignano, dove Coldiretti Ascoli e Comune, in collaborazione con Legambiente, hanno organizzato “Le leggende dei santi bevitori”. Un’iniziativa inserita nel programma di manifestazioni di “Voler Bene all’Italia”, la festa dei piccoli comuni. “Abbiamo voluto inaugurare a Massignano, paese di bevitori, la nostra campagna per il vino quotidiano – spiegano alla Coldiretti Ascoli -, che ci vedrà proporre a turisti e visitatori i prodotti di alcune cantine della zona, chiedendo un giudizio. L’obiettivo finale è preparare una guida attraverso la quale i consumatori possano scegliere i migliori vini in dama o damigiana, ovviamente legati al territorio, da accompagnare al pasto di tutti i giorni”. Per la cronaca, il rosso della Sociale Valdaso è stato votato come “bonu” (“buono”), mentre il bianco dei Colli Fermani ha avuto una prevalenza di “bonu... ce refacesse” (“buono, me ne berrei un altro bicchiere”). L’idea di esprimere i voti in dialetto è stata ovviamente legata alla manifestazione de “Le leggende dei santi bevitori” che, nel pomeriggio, ha visto gli anziani del paese e gli esperti di tradizioni popolari riunirsi attorno a un tavolo e raccontare a cittadini e turisti le storie di un paese che fino a qualche anno fa aveva ben sei cantine nel centro storico. Tanti gli aneddoti narrati: da quella volta che i massignanesi misero un “muro” di rami e foglie dalla parte della torre che dava su Ripatransone, affinché ai ripani non giungesse il suono della loro bella campana, al “rapimento” della statua di San Patrizio ai danni di Campofilone. Ma c’era anche il signorotto di Montefiore con la passione per il vino che veniva ad ubriacarsi in paese, lontano da sguardi indiscreti, o il topo nascosto nell’ostensorio per fare uno scherzo al prete. Il tutto “condito” con l’immancabile esclamazione “Moscona, porta un quarto!”, frase che veniva rivolta a una celebre ostessa e che è rimasta d’uso ancora oggi tra i massignanesi. L’iniziativa, organizzata grazie alla collaborazione dell’assessore Sabina Ciarrocchi e di Enrico De Angelis, ha visto una buona partecipazione di pubblico. In precedenza il funzionario di Coldiretti Ascoli, Stefano Marozzi, e la stessa Ciarrocchi avevano spiegato ai bambini delle scuole cosa sono la biodiversità e l’educazione ambientale. COLDIRETTI ASCOLI NEWS - 0736 253488 - cell. 335 1038834 - fax 0736 254369
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