La replica dell’assessore Emili al consigliere Piunti
27/02/2009 - L’assessore alle Politiche della città solidale Loredana Emili replica alle dichiarazioni rilasciate dal capogruppo di AN Pasqualino Piunti alla stampa.
«La crisi economica si fa sentire anche a San Benedetto e per questo abbiamo deciso di intervenire in più direzioni, dai buoni mensa gratuiti per gli alunni i cui genitori sono in cassa integrazione, in mobilità, o con un reddito ISEE fino a 5300 euro, ai kit scuola, all’assistenza domiciliare contro il disagio, ai fondi per le famiglie numerose, all’estensione della “no tax area” per l’addizionale comunale Irpef, all’aumento dei fondi per il sostegno agli affitti.
Per arrivare, soprattutto, alla politica della casa in generale: una tale lacuna nell’operato dell’ex vicesindaco, che un politico intellettualmente più onesto avrebbe già chiesto scusa da tempo per il suo non-operato, e si sarebbe astenuto dall’esternare con tanta disinvoltura su una materia difficile e delicata come le politiche sociali, di cui Piunti si è occupato per quattro anni, e ancora oggi ci deve dire con quali risultati. Ma si sa che alcuni danno buoni consigli non potendo più dare il cattivo esempio.
Abituato a tessere manovre di corto respiro, Piunti vede forse ogni cosa nell’ottica di ciò che farebbe lui, e quindi interpreta le misure adottate contro la crisi in chiave elettoralistica. Forse accecato proprio da tale ottica, nemmeno si accorge che ci era impossibile aumentare il costo dello scuolabus per gli studenti sambenedettesi, visto che da sempre questo servizio è gratuito. Per non dire del fatto che Piunti attribuisce al nostro Comune l’emissione di “social card”, che sono la vera carità pelosa del governo di destra, ovvero una riedizione delle “tessere del pane”, sventolando le quali si verrebbe a baciare la mano del magnanimo governo: sempre quando non si scopre che tali carte non sono state ricaricate, e molti anziani hanno vissuto scene umilianti nei supermercati.
Quanto invece ai nostri buoni mensa, l’esenzione ha una durata di tre mesi semplicemente perché l’anno scolastico finisce, e per il prossimo valuteremo la situazione: un passo alla volta, invece che nessuno mai. Gli unici adeguamenti che abbiamo effettuato, per altri servizi, sono quelli relativi all’inflazione ufficiale calcolata dall’Istat, e sappiamo che talvolta questa percentuale appare ed è più bassa dell’aumento del costo della vita percepito quotidianamente dai cittadini.
In un tale frangente di difficoltà davvero non abbiamo bisogno di demagogia e di speculazioni meschine. Che svolazzino corvi per i cieli della nostra città non fa bene a nessuno, e nemmeno al fegato dei corvi stessi».