AngellottiAppunti: che cosa sono certi intellettuali
Rivedendo, in televisione, il film “Il sipario stracciato” con Paul Newman mi sono venuti alcuni spunti di riflessione. Cominciamo con la trama di detto film: il protagonista (P. Newman) è uno scienziato fisico americano che finge di essersi convertito al comunismo della Repubblica Democratica Tedesca per carpire ad uno scienziato “rosso” una importantissima formula missilistica. Compiuta la missione, il protagonista, dopo una serie di improbabili disavventure, riuscirà a rientrare nel “Mondo Libero” coronando anche il suo sogno d’amore. Ma la trama nasconde, in modo abile, una sua morale. Il Comunismo russo-germanico non avrebbe potuto funzionare senza il supporto di diverse figure sociali. Innanzitutto l’esercito e la polizia con il compito di reguardire ed impaurire i ribelli ed i recalcitranti. Ma soprattutto una schiera di artisti, atleti, scrittori e scienziati “di corte”. Questi individui vivevano benissimo sotto il tallone comunista: non mancavano loro quei privilegi (es. la famosa dacia) e quella considerazione che non erano garantiti ai loro colleghi occidentali. Lo stato comunista teneva, così, a far crescere una cultura connivente con i suoi progetti politici. Senz’altro, per es., un musicista occidentale guadagnava di più del suo collega russo, purtuttavia, nel generale appiattimento sovietico, poter avere un alloggio proprio (senza coabitazione tra diverse famiglie) aveva un valore infinitamente superiore anche rispetto ad un ricco conto in banca occidentale. Non si spiegherebbe altrimenti perché uno scienziato come il fratello del regista Gillo Pontecorvo abbia, negli anni d’oro dell’URSS, scelto il c.d. paradiso dei lavoratori come sua nuova Patria. Sempre l’uomo di talento ha cercato la protezione dei potenti per potersi dedicare tranquillamente ai propri progetti (così, per es., Leonardo Da Vinci). L’intellettuale, insomma, ha sempre cercato di essere cortigiano (così Voltaire) senza andare troppo per il sottile sulle caratteristiche del proprio protettore. Emblematico è il rapporto tra Nerone e Petronio. Lo stato comunista era l’eden per i talentosi: considerati “eroi del popolo” ed inseriti in un circuito cui appartenevano parecchi stati, non solo europei. Nel film con P. Newman il protagonista si scontra con scienziati ed artisti profondamente comunisti perché consapevoli di potersela “spassare” solo sotto il comunismo. D’altro canto, più vicini in tempo e luogo, i mafiosi hanno anch’essi la loro corte di istruiti servitori: avvocati (i c.d. “consigliori”), commercialisti, ingegneri, chimici, medici che supportano i mafiosi stessi, di solito poco istruiti. Sarebbe auspicabile che gli emuli di Monsignor della Casa non approfittassero del bisogno di autocelebrazione dei potenti, finendo per diventare complici dei loro errori ed orrori. D’altro canto come avrebbe potuto altrimenti salvarsi Palmiro Togliatti, nella Mosca del terrore staliniano, senza genuflettersi di fronte al dittatore georgiano? Giuseppe Angellotti
|