Amici dell'ex Bilancio Partecipativo di Altidona (AP) - Crisi finanziaria e invocazione alla 'fiducia' dopo che si è fatto di tutto per distruggerla - Se si perde la 'fiducia' tra cittadini e l'istituzione pubblica a lui più vicina, il Comune, non si vede dove fondare il recupero di 'fiducia' verso non importa quali mercati e non importa verso quale altra forma di convivenza.
E' impressionante il contrasto tra i continui appelli in questi giorni alla 'fiducia' a: mercato borsistico, società quotate, Governanti, imprese, e quanto ci predicano da anni a fare ognuno per se.
A pensare che quello che conta è in primo luogo quanto appari, l'immagine che dai all'esterno. E quanto tieni in tasca. Quanto capitale hai.
Al punto che non si comunica più nella certezza di essere non tanto ascoltati, a volte capita, ma soprattutto, capiti.
Dopo aver spinto all'estremo l'individualismo, ora si dice che dobbiamo avere 'fiducia'.
Siccome poi, come si dice alla paesana, "nessuno è fesso", subito dopo ci diciamo che tutti questi appelli alla 'fiducia', mentre i privilegi, le diseguaglianze, le illegalità stanno in ogni dove, nascondono qualche altra fregatura.
Fa impressione quanto si sa su stipendi da favola di chi, in economia e in politica, ci governa, e questo sentire gli stessi, senza nessun impegno a tornare a una maggiore giustizia sociale, tagliano, in questi stessi giorni, su: servizi pubblici locali, scuola, sociale, università, sanità, stipendi eccetera.
La confusione in capo a chi ci governa è tale che non ci vuole molto acume per aspettarsi l'avvio di forme di protesta sociale.
Per tornare nella nostra Altidona si pensi alle "spallucce" del Sindaco all'articolo dei capigruppo della minoranza sulla inopportunità, per plurime ragioni, come l'incompatibilità, i possibili conflitti di interesse, e altro ancora, di un contratto di lavoro a tempo parziale presso la segreteria del Sindaco di un imprenditore locale. Si, ha preso come dipendente a tempo determinato e parziale proprio un piccolo imprenditore. Anche se, come hanno scritto gli oppositori, se il vero interesse fosse quello professionale, negli uffici comunali (singoli o associando gli uffici tecnici dei 7 Comuni in Unione), e tra gli stessi attuali Consiglieri Comunali e Assessori, di vere professionalità ce ne sarebbero da vendere.
O la vicenda del "Parco dog" e le spallucce, sempre del Sindaco veterinario pur davanti a decine di proteste di genitori. Pur davanti a procedure che si scontravano con principi di igiene e di sicurezza.
Non si può a ogni piè sospinto sentire lamentele, anche giuste, sui conflitti di interesse di non pochi che ci governano nel Parlamento e nello stesso Governo, e poi tacere dei conflitti di interesse che 'coltiviamo', copiosamente, nei nostri Comuni.
Non si può pretendere imparzialità e buona amministrazione da chi ci governa nei nostri Comuni se si lasciano loro mani libere sui nostri beni comuni: paesaggio, servizi comunali, eccetera. E sullo stesso Comune. Taglieggiato, nei servizi al cittadino, dai poteri centrali: Stato, Regione e ora anche la Provincia, senza che si senta nessuna idonea protesta da parte di chi abbiamo eletto per governarci.
E dipendenti comunali, a partire dai colleghi Segretari Comunali che, per la loro oramai totale politicizzazione, o dipendenza, mani e piedi, dai politici, non possono più garantire il rispetto di: legalità, imparzialità e buona amministrazione. Anche qui per chi scrive è stato sconvolgente quanto si è recentemente osservato ad Altidona e anche in altri Comuni nella gestione, nient'affatto rispettosa dell'articolo 97 della Costituzione su legalità imparzialità e buon governo, degli uffici comunali.
E Comuni con uffici e servizi macroscopicamente inadeguati rispetto ai bisogni dei cittadini che costituiscono una Unione di Comuni, salvo poi non accorpare uffici e servizi. Per reali economie di scala. E non un carrozzone che mangia altri soldi.
Non si possono esternalizzare, affidare a regole di competitività e di concorrenza, a regole di mercato, tutti o quasi i servizi comunali, a partire da quello idrico, già trasformato in Spa (la Ciip Spa), con l'acqua che è diventata una merce in mano a regole di mercato, e dietro cui, come consulente e altro, appare una Depfa Bank, società irlantese-tedesca in crisi di liquidità che stava portando al fallimento la società madre. Con il governo tedesco che ne ha dovuto prendere il controllo.
E' qui che si pensa che, se qualcuno può fermare il peggio, siano i cittadini. A partire da quelli con maggiori bisogni. Compresi i non pochi immigrati. Per i quali non si vede una che una strategia governativa locale, complessiva, per la loro, necessaria, progressiva integrazione.
Sono questi, il crescente numero di cittadini, locali e immigrati, con difficoltà economiche, che avrebbero tutti i sacrosanti diritti di incazzarsi. Ma si pensa che, oltre alla rabbia, questi stessi abbiano anche molta più saggezza di quanti li hanno fatti precipitare in incertezze diffuse, e pericolose.
Con tutto questo si intende lanciare anche nella nostra Altidona un appello a dare il meglio di noi stessi.
Nel mese di luglio si sono raccolte circa 70 schede di cittadini cui si era chiesto quali erano i loro rapporti con i propri Comuni e chi li rappresenta: Sindaci, Assessori, in breve gli Amministratori Comunali.
Le risposte sono state per la stragrande maggioranza negative.
Come dire che anche nei nostri Comuni se i nostri amministratori locali ci invitassero alla 'fiducia', otterrebbero ben poco.
Da qui la certezza, si ripete, che la 'fiducia' sta semplicemente molto più nel buon senso dei cittadini.
Nella generosità, onestà e precisione con cui, molti di questi cittadini, hanno risposto positivamente alle domande che si sono fatte loro, come detto, nel recente mese di luglio. E in quelle decine di altri cittadini sentiti nelle Assemblee di Quartiere per il Bilancio Partecipativo negli anni 2004/05 e 2006/07.
E' vero, si deve tornare ad avere 'fiducia'. Ma quella vera. Quella dietro cui ci sia il meglio di noi. Quella che viene fuori quando ci si confronta non per fregarci, ma per migliorare. Si ripete, che nei contatti, quelli buoni, con i cittadini, si è trovato tutto il buon senso di cui ora c'è estremo, e diffuso, bisogno.
Un saluto
Altidona 11 ottobre 2008 Luigi Meconi
Rossana Rossanda - Domande alle sinistre
Domande alle sinistre - Rossana Rossanda e le sue 6 "osservazioni" su Il Manifesto di sabato 11 ottobre
Sono 6 osservazioni che ascriverei alla migliore Rossana Rossanda.
Seguendo da anni i temi istituzionali e in particolare i Comuni e i loro beni comuni, amo riportare la "osservazione" n° 1:
"Prima osservazione. Perché le sinistre non si chiedono la ragione per cui non solo le destre thatcheriana e reaganiana ma anch'esse si sono e restano persuase che non c'è altra via economica da percorrere che non sia la privatizzazione (spesso liquidazione) di tutti i beni pubblici e di gran parte dei servizi, quelli di interesse sociale inclusi? E perché era giusto incitarli alla concorrenza dentro e fuori i confini nazionali ed europei? La destra ha detto che i privati li avrebbero gestiti meglio e che le tariffe si sarebbero abbassate, ma questo non è successo affatto e in nessun luogo".
Unico 'neo' in queste considerazioni che si condividono totalmente è in quel chiudere, in parte con una penso voluta contraddizione: "La destra ha detto che i privati avrebbero gestito meglio....".
Vero che ha cominciato la destra ma è non meno vero che a dire in questi anni che i privati avrebbero gestito meglio è stata, ed è, ancora, anche la sinistra.
Se, Rossanda, ne vuoi una prova, prova a chiedere a Vendola, Presidente Rc pugliese, perché non vuole ripubblicizzare l'acquedotto pugliese tornando da Aqp Spa a Azienda Speciali, meglio, Consorzio. E questo nonostante un Coordinamento di 14 Enti Locali pugliesi tra cui le Province di Bari e di Lecce che hanno deliberato per la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua.
E prova anche a chiedere perché sempre Rifondazione, qui siamo in Toscana, alle oltre 1000 firme raccolte per la nomina di una Commissione del Consiglio Regionale che esaminasse come si sia giunti alla costituzione di Publiacque Spa e, dietro una proliferazione di Società di capitali più che dispendiosa, sue consorelle Srl, per la gestione del servizio idrico integrato, invece di accogliere la richiesta, la valutazione è finita in una spiaggia che ha già in se l'obiettivo che Publiacque Spa non si tocca. Nessun ritorno a un Ente strumentale: Consozio o Azienda Speciale. Nessuna sottrazione del servizio idrico integrato al mercato e alle sue logiche. Oltre che ai suoi sprechi e peggio.
E dire che le Regioni, vedi la sentenza della Corte Costituzionale n. 272/2004, se solo volessero, riconoscendo l'acqua bene non di interesse economico, o non soggetto alle regole della competizione e della concorrenza, potrebbero immediatamente fare una legge per la ripubblicizzazione di tutti i servizi idrici integrati.
Di casi come questo, cioè di coinvolgimenti della sinistra dentro partecipate spa e srl, con dentro anche tutta la sinistra ex Arcobaleno, è sparsa l'intera Italia.
Si ricorda, due o tre anni fa, in uno degli interessanti corsi universitari di Attac Italia, un intervento di uno dei dirigenti nazionali di Rifondazione che ci è parso sostenere la bontà in se' anche del mercato. Di fronte a qualsiasi compito. Si ricorda che io e altri presenti ci guardammo l'un l'altro come per chiederci se anche Rifondazione avesse scelto il mercato come possibile sbocco alle inceppature del welfare.
Quanto si sta osservando in tema di servizio idrico spa, non importa se a capitale interamente pubblico o misto, come anche di servizi pubblici locali spa e srl, compresi, ci sono già più che avvisaglie, sanità e istruzione, in Comuni, Province e Regioni, con dentro anche tutti i partiti ex Arcobaleno confermano, ancora oggi, nonostante quanto sta capitando nel mondo grazie a banche spa, che l'ubriacatura del pensiero unico è tutt'altro che passata.
Un saluto
Altidona 12 ottobre 2008 Luigi Meconi