SpecialeTorino2006: accesa la Fiamma Paralimpica, a Torino la passione continua
ilmascalzoneOlimpico, Torino2006 sul mascalzone a cura di Pietro Lucadei Accesa la Fiamma Paralimpica: a Torino la passione continua 2 Mar 2006 - Una nuova fiamma arde a Torino. È quella delle IX Paralimpiadi Invernali di Torino 2006, accesa ieri sera durante la suggestiva cerimonia che ha collegato simbolicamente Roma e Torino. Nella capitale, nello splendido scenario dell’Arco di Costantino, la conduttrice Ilaria D’Amico ha dato il via alla manifestazione, ricordando il significato della presenza romana: il fatto cioè che storicamente i Giochi Paralimpici sono nati all’ombra del Colosseo nel 1960. Questo aspetto è stato al centro dei discorsi del sindaco di Roma Walter Veltroni e dal Presidente del Comitato Paralimpico (nonché Vicepresidente del Coni) Luca Pancalli, che in particolare ha ricordato con piacere come a più riprese atleti delle Olimpiadi appena conclusesi abbiano invitato il pubblico a seguire le Paralimpiadi. Un esempio per tutti è stato Giorgio Rocca, che ai giornalisti nella sua ultima intervista sulle nevi di Sestriere ha simpaticamente detto di “aver lasciato il podio per i grandi campioni dei Giochi Paralimpici”. A Torino invece la cerimonia si è svolta nella centralissima piazza della Repubblica, davanti ad un folto pubblico, accolto dai giovani volontari della città, in collaborazione con la Fondazione CRT. Anche sotto la Mole il parterre era ricco di personalità: dalla presidente del Comitato Organizzatore delle Paralimpiadi Tiziana Nasi al presidente del Toroc Valentino Castellani, dal sindaco Sergio Chiamparino al presidente della Provincia Saitta, il vicepresidente esecutivo dell’IPC Gonzalez e il presidente della Fondazione CRT Comba. Presenti anche il presidente della Regione Mercedes Bresso, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli e l’assessore allo sport della Provincia di Roma Attilio Bellucci. Grandi emozioni, dunque, giocate sia a Roma che a Torino sul doppio filo del passato e del futuro. La scelta è stata infatti quella di far accendere e in seguito portare la fiamma paralimpica ad atleti “veterani”, atleti che stanno vivendo in questi anni al loro avventura sportiva ed infine a giovani promesse dello sport per disabili. Così, nel momento in cui simbolicamente e magicamente il sacro fuoco di Olimpia si accendeva a Roma, a Torino la fiamma era raccolta dagli artisti di strada del gruppo “La Salamandre”, che in una vera e propria “danza del fuoco” la passavano a Giuliano Koten, atleta con alle spalle ben sei Paralimpiadi. A questo punto si formava un vero e proprio corteo che, come accaduto con la fiamma Olimpica, attraversava la piazza e prendeva via Milano in mezzo a due ali festanti di folla, in direzione del Municipio. Ad un terzo del percorso, la torcia paralimpica veniva poi passata a Leo Sette, atleta dello sci di fondo, che nell’ultima frazione la cedeva al giovanissimo Fabrizio Calza, 14 anni, giocatore di minibasket. La cerimonia vedeva così la sua conclusione all’interno del Municipio, dove sarà custodita dal Sindaco, eccezion fatta per una breve parentesi di due giorni sul Monte Rosa, fino all’8 marzo, quando inizierà il suo viaggio cittadino grazie a 150 tedofori. Un viaggio che si concluderà la sera del 10 marzo, quando entrerà nello Stadio Olimpico, durante la Cerimonia d’Apertura delle IX Paralimpiadi Invernali di Torino 2006.
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