Contrada e gli arresti domiciliari
06/01/2008 - Ora sì che si sta tirando per la giacca il Magistrato di Sorveglianza, che il dieci gennaio prossimo,dovrà pronunciarsi sulla probabile scarcerazione, o arresti domiciliari al Dr. Bruno Contrada, oggi in carcere condannato a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Tirano per la giacca il Magistrato, personaggi illustri che hanno anche rappresentato il Consiglio Superiore della Magistratura. Rammentiamo a chi lo avesse dimenticato, che il reato di “concorso esterno in associazione mafiosa”, è un reato che porta con se tutto il peso delle responsabilità per le stragi del 1993, chiunque in questo Paese lo abbia commesso in questi ultimi 20 anni ,a qualunque titolo. Quindi il Dr. Contrada ritorni in ospedale si faccia curare, guarisca, e poi torni in carcere e sconti la sua pena, che è minima rispetto a quello che stanno sopportando i parenti dei morti e i nostri familiari sopravissuti alla strage di via dei Georgofili. Oppure il Dr. Bruno Contrada dica quello che sa sui delitti più orribili perpetrati in Italia dalla mafia “cosa nostra” in compagnia delle istituzioni deviate. Dica quello che sa l’uomo che fu del SISDE, lo faccia perché nel 1992 era ad un balcone più che favorevole per avere conoscenze su questioni che potrebbero portare alla verità sulla strage del 27 Maggio 1993. Sono quasi 15 anni che aspettiamo un collaboratore di giustizia fuori dalle cosche mafiose, all’interno delle istituzioni, insomma dall’altra parte della barricata, che ci illumini sui “mandanti esterni alla mafia per le stragi del 1993”.
Giovanna Maggiani Chelli Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
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