Lo strano caso di JT Leroy: essere o non essere?
Ha fatto scalpore la notizia secondo la quale JT Leroy, il misterioso scrittore di “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa”, sarebbe un’invenzione. Dal romanzo Asia Argento aveva tratto qualche mese fa un controverso film. Prendendo spunto dal titolo del suo più famoso romanzo, verrebbe proprio da dire “ingannevole è lo scrittore più di ogni cosa”. È di qualche giorno fa la notizia sconcertante che JT Leroy in realtà non esisterebbe. Lo scrittore americano famoso per il suo anticonvenzionalismo e per la sua ritrosia a mostrarsi in pubblico, secondo gli ultimi rumors delle testate giornalistiche, più o meno scandalistiche made in USA, in realtà non sarebbe altro che un falso d’autore molto ben riuscito. Dietro la sua proverbiale violenza narrativa e la sua durezza nel descrivere la sua triste infanzia costellata di abusi, non si celerebbe nient’altro che un’abile manovra pubblicitaria per creare scalpore e un conseguente successo di vendite attorno alle opere di quest’ oggetto misterioso. Ovviamente in questi casi il condizionale è d’obbligo anche se la notizia sembra provenire da fonti molto attendibili. Lo scrittore maledetto che si concedeva solo a qualche servizio fotografico e che rifuggiva dalle apparizioni pubbliche perché “allergico”, non esisterebbe o meglio ancora sarebbe l’invenzione letteraria più riuscita di chi ne scriveva i testi e la biografia: una donna, tale Savannah Knoop. Secondo la ricostruzione del “giallo JT Leroy”, la ragazza avrebbe finora impersonato il finto scrittore e l’ex compagna del fratello Geoffrey, Laura Albert, sarebbe la vera autrice dei romanzi. Restano diversi interrogativi: con chi ha avuto allora una pseudo - relazione la nostra Asia Argento (regista dell’adattamento cinematografico de “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa”), a tal punto sconvolta ed affascinata dall’omosessuale JT Leroy da dichiarare di voler avere un figlio con lui? L’ufficio stampa dell’attrice si è al momento chiuso dietro un laconico no comment; la sensazione è comunque che all’epoca del film, fu creato ad arte tanto clamore per mezzo delle rivelazioni più o meno scottanti della nostra Argento, assolutamente per creare un ritorno di pubblico. Le circostanze inducono però al dibattito: è allora necessario sapere chi sta dietro ad un libro, essendo onesti fino in fondo con i lettori ed esporsi alle canoniche domande: “Quanto c’è di autobiografico in quello che ha scritto?”, oppure si possono creare dei falsi d’autori, dei testi con degli pseudonimi e delle pseudo esistenze che fanno ovviamente prevalere l’analisi del prodotto letterario? La verità è realmente la strada da percorrere o il vecchio adagio del fine che giustifica i mezzi può essere accettato? Ed ancora: riusciremo ad accostarci ai romanzi di JT Leroy con la mente sgombra dagli ovvi pregiudizi o faremo prevalere la ragione della diffidenza? Per ora la condanna dei lettori americani sembra unanime e spietata: addirittura a Seattle una donna 35enne fan sfegatata dell’autore, indignata per l’accaduto ha deciso di sporgere causa a JT Leroy (o chi per lui…) e alla casa editrice, rei confessi a suo dire di aver preso deliberatamente in giro migliaia di lettori fedeli che tanto si erano appassionati alla storia e ai romanzi di questo “scrittore maledetto”.
Alessandro Orecchio
Primo piano – martedì 21 febbraio 2006, ore 22.00
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