Presentazione e proiezione del mediometraggio
“L’uomo che piantava gli alberi”
Mercoledì 29 Aprile 2009 ore 21.00 - DEP ART Stazione di Grottammare
Eco-logico
Tre incontri - Tre film - Un unico tema: l’ambiente attraverso immagini e parole
Comune di Grottammare (Politiche giovanili e Assessorato all’Ambiente)
e Provincia di Ascoli Piceno (Politiche giovanili)
Il breve racconto di Jean Giono è un parabola sul rapporto uomo-natura, ma non si parla di ecologia o di ambientalismo. E’ una storia semplice, esemplare che narra come «gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione».
Elzéard Bouffier, l’uomo che piantava gli alberi, non era semplicemente un pastore, egli è, seppure da decenni dimori nella “foresta incantata”, un grande e autentico educatore ed è per tale motivo che crediamo debba essere accolto e ascoltato nelle scuole, poiché il compito principale della cultura dovrebbe essere quello di “coltivare gli uomini”.
Dietro questo racconto semplice, apparentemente ingenuo, si cela un messaggio profondo: la comunicazione silenziosa e autentica tra l’uomo e la natura e ancor prima tra l’uomo e i suoi valori. Quello di Elzéard è un messaggio di riconciliazione dell’uomo con la natura, ma è anche un messaggio di rinnovamento per ogni individuo e soprattutto per i giovani, poiché essi rappresentano la foresta, un “polmone” fondamentale per “ossigenare” le future società, dove libertà, dignità, rispetto e consapevolezza offrano la possibilità di credere in sé stessi, in una comunità sana e autentica, che permetta di affrontare più facilmente quelle paure e quelle insicurezze, che rendono spesso i giovani fragili, vulnerabili e quindi condizionabili.
Sin dall’antichità, l’albero rappresenta il simbolo e l’espressione della vita. L’albero del paradiso terrestre era la fonte della Conoscenza del bene e del male: in realtà, esso assomiglia straordinariamente all’uomo, con le sue radici nella terra e coi suoi rami protesi verso il cielo, alla ricerca di discernimento fra il vero e l’illusorio. Ambedue sono un “magico” ponte fra terra e cielo. E il prodigio dell’albero si riflette nella stessa mente e nel cuore dell’uomo.
Non a caso, Bernardo di Chiaravalle, conosciuto per i suoi studi raffinatissimi, diceva: «Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà».
Noi crediamo che nei libri vi sia conoscenza e non soltanto nei boschi, ma affinché questa nutra un giovane in crescita, così che la ghianda possa divenire quercia, è necessario renderla viva e condivisa. E probabilmente in quel momento ci si troverà in un bosco…
Riego Gambini