Bye Bye Hilly
(da repubblica.it) Aveva settantacinque anni, ma per molti versi era più giovane di molti di noi. Si chiamava Hilly Kristal e nel 1973 aveva aperto uno dei club che hanno segnato in maniera indelebile la storia del rock, il CBGB, nella Bowery a New York. Se c’è stato un tempio del rock durante la stagione della new wave e del punk americano è stato il CBGB, su quel palco hanno suonato tutti, dai Ramones (officianti ufficiali del rito nel tempio), a Patti Smith, dai Television (i primi ad essere scritturati da Kristal) ai Talking Heads, ma l’elenco potrebbe continuare a lungo. Era tutt’altro che un locale elegante il CBGB, ma per un appassionato del rock alla metà degli anni Settanta era come entrare in paradiso, tutti gli artisti che avevano qualcosa da dire la dicevano da quel palco e la musica era elettrizzante, emozionante, caotica e nuova. Kristal avrebbe voluto aprire un locale country e blues e lo fece, nel West Village. Quando si spostò nella Bowery iniziarono però a bussare alla sua porta decine di giovani rockers, poeti, artisti, che cercavano un locale in cui dare spazio ai loro sogni e ai loro deliri. Kristal si appassionò a questa scena e continuò fino alla fine, lo scorso ottobre, quando il locale fu costretto alla chiusura per problemi con il proprietario delle mura, a proporre giovani band sconosciute in cui lui credeva. Il suo motto: “Don’t copy somebody. Do your own thing. You’ll like it better if you’re a success”.
Ernesto Assante
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