Un cordone ombelicale per la vita
SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 01/02/2009 - Sarà possibile in modo assolutamente gratuito, per tutte le donne in attesa, donare il cordone ombelicale al momento del parto, offrendo una speranza a tante persone malate. L'annuncio alla cittadinanza è stato dato durante il convegno organizzato presso l'auditorium del comune, dal Rotary Club San Benedetto Nord, con le locali istituzioni ospedaliere. Il sostegno a questa importante iniziativa era stato avviato già da un anno dal past president, Stefano Taffoni e proseguito dall'attuale, Filippo Olivieri, con il dono all'ospedale di tre totem informativi posizionati presso il reparto di ostetricia e ginecologia. Il percorso burocratico era stato avviato nel 2004 dalla dottoressa Maria Antonietta Lupi, primario del Centro trasfusionale del Madonna del Soccorso, appoggiandosi alla Commissione Pari Opportunità della Provincia, di cui fa parte, che ha sostenuto l'iniziativa fino a quando il Dipartimento Regionale Trasfusionale di Ancona ha ottenuto la convenzione con la regione Abruzzo. I costi dell'operazione, infatti, in altre strutture soprattutto estere, sono a carico solo della partoriente, e per ovvi motivi la decisione di donare il cordone risulta ancora un evento raro. L'iter da seguire è molto semplice. Basta recarsi, durante la gravidanza, presso il reparto di Medicina trasfusionale o Ostetricia. La coppia deve compilare un questionario informativo-sanitario per acquisire l'idoneità che sarà confermata con altri esami della madre e alla nascita del bambino. Subito dopo la nascita il cordone ombelicale viene pinzato e reciso. Raccolto in un'apposita sacca sterile, il sangue viene trasferito presso la Banca del cordone. Diventerà idoneo solo al termine dei sei mesi successivi la nascita del bambino, dopo un'ulteriore visita da parte del pediatra, entrando così nel circuito mondiale della donazione di cellule staminali. In questo modo le preziose cellule staminali saranno a disposizione sia del bambino sia di chiunque ne abbia bisogno una volta stabilita la compatibilità, creando un circolo virtuoso di donazioni simile a quello già da anni presente in moltissimi paesi della donazione di sangue, che ha permesso di salvare milioni di vite umane in tutto il mondo.
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