Bilancio positivo e successo di pubblico per la mostra di San Benedetto del Tronto
12/12/2007 - La mostra personale dello scultore Paolo Annibali inaugurata nella sua città natale lo scorso 5 ottobre alla presenza del prof. Flaminio Gualdoni e del vescovo Gervasio Gestori si è conclusa lo scorso 18 novembre. L’esposizione, voluta dall’assessorato alla cultura e organizzata in collaborazione con l’associazione Noicultura, ha offerto un’esaustiva lettura di tutta la produzione del Maestro nell’ultimo decennio. Otre a rappresentare un vero e proprio scambio tra l’artista e le sue origini, ha inaugurato il “nuovo corso” culturale che il comune di San Benedetto del Tronto intende seguire, ed ha costituito un’importante opportunità per la città stessa, la cui immagine è stata veicolata al di fuori dei confini regionali.
La rassegna ha inoltre contribuito a valorizzare, in un periodo difficile per la trascurata arte contemporanea, un artista vivente, dando prova tangibile alla collettività che anche oggi l’Arte esiste, ha dei contenuti validi ed è elemento costitutivo del patrimonio culturale.
Ma il merito più importante è stato quello di far riconoscere pienamente l’identità e la maturità artistica di Paolo Annibali, un maestro contemporaneo ma che plasma la materia con la stessa intelligenza, sensibilità e passione dei grandi artisti del passato, uno scultore autentico che confessa umilmente di essere più a suo agio “in mezzo al gesso, al bronzo, nel mio studio polveroso ed un po’ umido” che in una conferenza. I suoi personaggi introversi dall’espressione intensa calati nel quotidiano, le sue sensibili e umanissime interpretazioni dei fatti cristiani che sfideranno il tempo nei luoghi sacri, gli studi, i bozzetti preparatori come fossimo nel suo atelier, hanno arricchito ed emozionato il pubblico, e catturato l’attenzione di critica e stampa anche a livello nazionale.
L’approvazione ed il successo sono stati testimoniati dall’alta affluenza dei visitatori, migliaia le presenze, che si sono recati presso le due sedi espositive, luoghi tra i più rappresentativi della storia locale: Palazzo Bice Piacentini, nel cuore della città vecchia, per le opere di carattere laico, e la Palazzina Azzurra, riaperta al pubblico dopo due anni di inattività, per quelle di carattere sacro.
Tra i visitatori gente comune, appassionati d’arte, personalità della Chiesa e alcune scolaresche che, invitate a questo evento per avvicinare i bambini all’arte, hanno accettato il progetto dell’associazione jesina di un’attività didattica connessa alla visita guidata.