ChelliAppunti
21/01/2008 - Ci sconcerta l’atteggiamento del Presidente della Regione Sicilia , la Regione che attraverso la collusione di singoli ha favorito la latitanza di Bernardo Provenzano, Salvatore Riina e quanti si sono occupati delle stragi in continente nel 1993. Secondo le interpretazioni del Dr. Cuffaro , ci domandiamo per che cosa sarebbe stato condannato a 5 anni di carcere , al di là di tutti tecnicismi da lui adotti, se non per aver favorito comunque uomini di “cosa nostra”. Gli uomini che sono solo in odore di “Cosa nostra”, quell’organizzazione mafiosa che è arrivata a spargere sangue , attraverso stragi terroristiche eversive fino a Milano e oltre con gli attentati del 1993, non dovrebbero usufruire dell’amicizia di nessuno , figuriamoci di un uomo istituzionale. Il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, sappia ancora una volta quanto siamo a lui vicini, e riconoscenti per quanto ha fatto e fa da sempre sul fronte della mafia e non abbiamo dubbi abbia letto più che attentamente i documenti processuali relativi alla sentenza del Dr. Cuffaro . Come vittime di Bernardo Provenzano e di Matteo Messina Denaro, e come tutti gli italiani che non vogliono convivere con la mafia per gli ovvii motivi ,invitiamo quindi il Dr. Cuffaro a dimettersi dal suo incarico, se non altro per rispetto verso tutti noi che abbiamo patito e continuiamo a farlo per ciò che “cosa nostra” ci ha fatto, questo naturalmente in attesa che piena luce sia fatta sulla sua persona.
Giovanna Maggiani Chelli Vice Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
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