Più donne al comando
Pochi ministri, pochi dirigenti, pochi direttori di giornali al femminile, due sole presidenti della Rai da quando è nata la televisione (Letizia Moratti e Lucia Annunziata), un unico direttore donna di tg (Lucia Annunziata). In Italia le donne studiano, sono molto preparate e motivate ma faticano ad affermarsi e non riescono a scalare la vetta del potere che resta assoluto appannaggio degli uomini. Resistenza culturale, strategia difensiva da parte del mondo maschile o paura della competizione? A gennaio la Liberia ha eletto presidente Ellen Jonhson, prima donna in tutta l’Africa a ricoprire la carica più alta dello Stato e Michelle Bachelet ha festeggiato la sua vittoria come prima presidente del Cile. Nella storia grandi donne ma poche hanno avuto incarichi di governo: Indira Gandhi in India, Margareth Thatcher in Gran Bretagna, Benazir Bhutto in Pakistan. Oggi in Germania governa Angela Merkel, in Finlandia Tarja Halonen, in Lettonia Vaira Vike-Freiberga ma anche Nuova Zelanda, Bangladesh e le Filippine hanno capi di stato e di governo donne. In Italia siamo lontani da candidature al femminile per il Quirinale e le donne nel Parlamento uscente hanno occupato solo il 10% dei seggi. Dalla politica alle imprese, secondo le Nazioni Unite l’Italia è al 32° posto nella classifica delle donne al potere. Prima di noi vengono tra gli altri Polonia, Slovacchia, Estonia e Costa Rica. Secondo i numeri forniti dall’International labour organisation negli Stati Uniti le donne in carriera occupano quasi il 45% dei posti decisionali in parlamento, nelle istituzioni e come manager di società. Le italiane conquistano solo un “misero” 18% dei posti che contano, nel resto d’Europa la media è vicina al 30%. Eppure tra le donne italiane la voglia di pari opportunità è molto sentita. Non si discute il fatto che non sia solo la politica priva di rappresentanza femminile: in Italia in tutti i settori, dall’editoria all’industria, mancano le donne ai livelli più alti. Ma si potrebbe partire dalla politica. Abbiamo avuto due donne presidenti della Camera in tutta la storia della repubblica. Nilde Iotti e Irene Pivetti sono state le uniche donne ad essersi sedute sullo scranno più alto di Montecitorio e sempre Nilde Iotti è stata la donna più vicina ad arrivare a Palazzo Chigi quando, nel 1987, ottenne l’incarico esplorativo durante una crisi di governo. In sessanta anni di governi sono 17 le donne diventate ministro. Il governo uscente presieduto da Berlusconi ha avuto solo due ministre, Letizia Moratti e Stefania Prestigiacomo. Siamo alla vigilia di un nuovo governo e ci piace sperare che il presidente Prodi dia più spazio alle donne nel suo esecutivo.
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