IL RISCHIO BIOLOGICO NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
L’INAIL ha avviato un’intensa campagna informativa e formativa sull’importanza dellavalutazione e della prevenzione del rischio biologico, spesso poco conosciuto epresumibilmente sottostimato in molti ambienti di lavoro.In tale contesto si inserisce l’iniziativa dei biologi della Consulenza TecnicaAccertamento Rischi e Prevenzione (CONTARP) di creare una collana costituita daschede tecnico-informative aventi l’obiettivo di mettere in evidenza il rischio biologiconei più svariati ambienti di lavoro. Il primo volume contiene quindici schede nelle qualiviene affrontato il rischio biologico in ambiti molto diversi tra loro quali ad esempioalcuni ambienti confinati non industriali (uffici e scuole), settori della filieraagroalimentare, il comparto dei rifiuti solidi urbani e della depurazione di acque refluecivili, attività manifatturiere, ecc., proprio a dimostrare che nessun ambiente puòconsiderarsi esente dalla presenza di agenti biologici. Infatti, sono diversi i fattori chepossono favorire lo sviluppo e la diffusione di agenti biologici: il particolare tipo diattività, il processo o la fase lavorativa, le materie utilizzate, il contatto con fluidibiologici umani o animali potenzialmente infetti, la presenza ed il numero di occupantiin un ambiente di lavoro, il microclima, ecc.Le schede vogliono sensibilizzare quanti operano nel campo della salute e sicurezza egli stessi lavoratori, sui principali aspetti e problemi legati alla presenza di agentibiologici. Vengono fornite indicazioni sulle principali fonti di pericolo, le modalità diesposizione, gli effetti sulla salute, le specifiche misure di prevenzione e protezione.Sono inoltre riportate alcune indicazioni tecniche per lo svolgimento del monitoraggioambientale, rimandando per eventuali approfondimenti e analisi di dettaglio alleapposite linee guida o ai vari riferimenti bibliografici e normativi. Ogni scheda riportauno schema del ciclo produttivo, con indicati i processi principali (nei riquadri) e leoperazioni accessorie.Oltre alle specifiche schede dedicate agli ambienti di lavoro, sono stati redatti unpiccolo glossario per chiarire alcuni termini specialistici ivi utilizzati, e una tabellariportante un breve elenco di agenti biologici potenzialmente presenti negli ambientioggetto dello studio, con le principali patologie da essi causate.Il protagonista di queste schede è un “agente biologico” (da non identificarsiesclusivamente con un microrganismo), soprannominato “BioRisk”, che di volta in voltarichiama aspetti dei diversi comparti lavorativi. BioRisk si posiziona nei punti critici delciclo produttivo, ossia nei punti dove è maggiore la probabilità di esposizione ad agentibiologici, anche se potrebbe essere riscontrato nell’intero ambiente di lavoro.La presenza in tutte le schede di BioRisk sta ad indicare come gli agenti biologici sianopresenti in tutti gli ambienti di vita e di lavoro; ciò che cambia è la loro quantità equalità, ossia la loro concentrazione e l’eventuale presenza di agenti patogeni opatogeni opportunisti per l’uomo.Si sottolinea infine la possibilità che le schede possano subire futuri aggiornamenti inquanto agenti biologici emergenti o riemergenti possono essere introdotti nel territorionazionale interessando significativamente alcuni dei settori lavorativi considerati i quali,per le loro caratteristiche operative, sono esposti ad un rischio maggiore. -Per consultare il documento integrale clicka qui.
Dall’INAIL anche le varie schede per i lavoratori: 1:Allevamenti bovini da latte 2:Allevamenti bovini da carne 3:Allevamenti ovini 4:Allevamenti suini 5:Acquacoltura 6:Caseifici 7:Frantoi 8:Cantine vinicole 9:Panificazione artigianale 10:Falegnamerie 11:Uffici 12:Asili nido e scuole dell'infanzia 13:Discariche 14:Impianti di trattamento Rifiuti Solidi Urbani 15:Impianti di depurazione acque reflue civili
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