Il Ritalin della discordia
Il Ritalin (nome commerciale della molecola Metilfenidato) è uno psicofarmaco che viene dato ai bambini affetti da Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Attention deficit hyperactivity disorder, Adhd). Due mesi fa l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha dato il via libera alla sua commercializzazione. Il farmaco può essere prescritto subordinatamente ad una diagnosi di Adhd fatta dai centri di riferimento di neuropsichiatria infantile. Ora però sono partite le polemiche. In commissione sanità al Senato, “Giù le mani dai bambini”, consorzio di 125 associazioni che si battono per la farmacovigilanza in età pediatrica, ha consegnato, proprio ieri, una relazione per dissuadere dall’uso del Ritalin; c’è anche chi ha chiesto le dimissioni dei vertici dell’Aifa per aver “omesso o deliberatamente taciuto” informazioni fondamentali sugli effetti collaterali dei farmaci utilizzati per la Adhd. Alcuni senatori della commissione sanità hanno proposto un blocco della commercializzazione del farmaco in attesa che le accuse siano verificate: tra questi Paola Binetti, Maurizio Eufemi, Tommaso Barbato. Ripamonti (Verdi) ha dichiarato: “la documentazione fornita stamattina contribuisce a fare chiarezza, i vertici Aifa si dimettano, il ministro Turco deve fare nuove nomine che garantiscano maggiormente la trasparenza e la serietà nei confronti dei cittadini”; Cursi (AN): “se la documentazione esaminata stamattina è genuina, l’Aifa dovrebbe essere messa sotto inchiesta, chiedo al presidente Marino di valutare la trasmissione di tutti gli atti alla Procura della Repubblica”. In discussione è l’esistenza stessa della Sindrome da deficit di attenzione e iperattività, patologia sulla quale la comunità scientifica internazionale si interroga da anni. Per chiarire la questione a chi non è dentro al problema, vengono inseriti all’interno di codesta sindrome i bambini particolarmente energici, quelli sempre pronti a giocare, instancabili, magari non così volenterosi con i compiti di scuola, quelli che non la smettono ma di parlare. Il problema reale è vedere se è davvero il caso somministrare a questi bambini un po’ esuberanti una sostanza, appunto il Ritalin, con troppi effetti collaterali, tanto da avvicinarla a molte droghe pesanti. Non a caso il Metilfenidato veniva usato da alcune comunità hippie degli Anni Sessanta con lo scopo di sballarsi. I bambini sospetti possono essere sottoposti ad un test (potete dargli uno sguardo qui http://www.aerrepici.org/Testritalin.htm) al quale si risulta positivi molto facilmente: basta un punteggio di 14 per definire un bambino disattento e iperattivo. Spesso si tratta soltanto di bambini particolarmente intelligenti e a tal proposito non possono essere taciuti i nomi di alcuni personaggi celebri che secondo gli studiosi sarebbero stati bambini “disattenti/iperattivi”: Beethoven, Mozart, Ricasso, Salvator Dalì, Galileo Galilei, Isaac Newton, John Fitzgerald Kennedy. Attualmente i bambini trattati con Ritalin sarebbero circa sette milioni nei soli Stati Uniti, dove tra l’altro il Ritalin è una delle droghe più abusate in giovane età, assunto dagli adolescenti americani sia per divertirsi sia per migliorare le proprie prestazioni. Due celebri “trattati” con Ritalin da bambini sono stati il cantante dei Nirvana Kurt Cobain e sua moglie, la cantante-attrice Courtney Love: entrambi sono diventati tossicodipendenti da eroina e Cobain si suicidò a 27 anni dopo una lunga depressione. E tossicodipendenza, depressione e tendenza al suicidio non sono che gli effetti collaterali più clamorosi del Ritalin. Accanto a questi ce ne sono molti altri, magari di minore entità ma comunque da non sottovalutare. Se nel breve periodo il Ritalin aumenta la capacità di attenzione e potenzia in generale le prestazioni individuali, tanto da essere bandito dal Comitato Olimpico Internazionale, gli effetti a lungo termine sono perlopiù nocivi: anoressia, nausea e vomito, ipertensione, aritmie cardiache, psicosi, allucinazioni, tendenza ad essere socialmente inibito, aumento del gioco solitario, mal di testa, facilità al pianto, ritardo della crescita.
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