FALCONARA MARITTIMA, 2006-07-29 - Uno spettacolo stupendo, è troppo semplice dirlo ma è questo in sintesi il giudizio unanime su “Serata d’addio” il nuovo lavoro di Paolo Villaggio. Staff dell’attore genovese, addetti ai lavori, pubblico e lui stesso tutti d’accordo nel definire questo appuntamento falconarese, una serata speciale. Anzi la migliore della stagione. E dire che a causa del tempo incerto ci si è dovuti rifugiare nell’anonima e non appropriata sede del Palasport Badiali. Ma che ci volete fare, con la magia del teatro tutto può accadere.
E il grande attore ha catturato il suo pubblico e l’ha trasportato nel suo inconfondibile mondo. Un mondo quello di Villaggio fatto di un personaggio dalle sfaccettature grottesche. A volte timido ed impacciato e poi improvvisamente feroce, sarcastico ed arrogante. Con lui i vizi dell’essere umano si colorano a tinte forti e ti lasciano il segno dentro.
Con questa tonaca bianca da vecchio saggio e spesso rompicoglioni, ha incantato. Alle prese con il perfetto ritratto del demone dell’invidia e del vizio di fumare. Per poi perdersi nei dubbi della religione, tratteggiato da un’enorme voglia di credere. E nel sapore inebriante del mare in cui nascondere gelosamente le emozioni di gioventù.
Un superbo affabulatore, a volte un tremendo imbonitore da fiera, eppure assai credibile quando si è offerto per ritornare in quel della Corte del Castello di Falconara Alta per il prossimo anno. E’ vero non ha ricordi ed aneddoti con la nostra terra e da ingordo cacciatore d’emozioni vuole recuperare il tempo perso.
Ecco chi è Paolo Villaggio, un artista dal cuore immenso.
Nel suo mondo fantozziano estremizzava il “male di vivere” fra le umane contraddizioni ma quanto amore per la vita. Innovatore da sempre Paolo Villaggio ha citato con apparente semplicità proprio un inno alla vita con “il cantico delle creature” di San Francesco e ha reso visibile la sua debolezza sentimentale con un omaggio all’amore recitando Dante Alighieri nella poesia dedicata a Beatrice. Cosa c’è di innovazione? Ha abbinato entrambi i testi nella recitazione con due importanti brani musicali. Rispettivamente “Imagine” di John Lennon e “la canzone dell’amore perduto” di Fabrizio De Andrè.
E proprio al giovane amico genovese ha dedicato l’attenzione finale dello spettacolo. I suoi ricordi e le ruvide emozioni.
Falconara Marittima e Paolo Villaggio, un incontro fortunato. Ma non finisce qui…