di Maria Assunta Paci*
Poche alternative per chi non vive in città. Solo 9 distributori di Gpl in zona montana contro i 58 della pianura
Maria Assunta Paci, presidente Uncem, sottolinea le nuove difficoltà tra aumenti della benzina e abolizione dei treni
Ancona, 02/12/2007 - Da una parte la soppressione della fermata a Fossato di Vico per i treni, dall’altra l’aumento della benzina con la nuova tassa introdotta dalla Regione: in mezzo gli abitanti delle zone interne che devono fare i conti con problemi sempre più gravi in termini di mobilità. Spiega Maria Assunta Paci, presidente dell’Unione comunità montane delle Marche: “Tra le tante difficoltà che dobbiamo superare, quella del trasporto sta diventando davvero importante. L’aumento del costo della benzina è un vera tegola sulla testa delle imprese e delle famiglie che vivono in montagna: da noi non si può scegliere quasi mai tra auto e altri mezzi, la macchina è uno strumento di sopravvivenza indispensabile, ma a costi che si aggravano di giorno in giorno. Le Comunità montane garantiscono i servizi fondamentali, come gli spostamenti per la scuola, l’accompagnamento a disabili e anziani, insomma la rete di base dei collegamenti, ma tutti possiamo facilmente immaginare come esigenze di lavoro, familiari e di ogni genere si debbano fondare sull’auto. O meglio sulla benzina: in tutta l’area montana ci sono solo 9 distributori di gas contro i 58 di pianura. Anche questo è un dato”. Il problema è decisamente aggravato dai tagli di fermata effettuati dalle Ferrovie italiane . “Il treno è un mezzo pulito che ci piacerebbe vedere sviluppato e non soppresso: la chiusura della fermata a Fossato di Vico è davvero un duro colpo al cuore delle Marche, a una città universitaria come Urbino, a un’area vastissima ed economicamente molto attiva. Anche il segnale delle biglietterie chiuse, da Macerata ad Ascoli fino a Fossato, disegna un disinteresse grave per tutti quelli che non vivono nelle metropoli. Su questo piano siamo certi che la Regione – con il nostro pieno supporto – si muoverà con grande impegno. Per la benzina sarebbe invece utile aprire subito un serio confronto per garantire a chi risiede o lavora in montagna un prezzo ribassato: al cittadino metropolitano viene offerto molto di più in termini di trasporto, a quello che sta in montagna il supporto deve arrivare in modo diverso. Sennò, come dire, non ci resta che il mulo”.
* Presidente Uncem