Un caffè? Si grazie
Eduardo De Filippo lo voleva dolce, nero e bollente. Noi quante volte entrando in un bar abbiamo detto o sentito: “Per favore un caffè”, “un marocchino”, “un irish coffee”, “un cappuccino”, “un caffè shakerato”, “un espresso”, “un caffè macchiato”, “un decaffeinato”, “un corretto”, “un caffè lungo”, “un caffè d’orzo”, “un caffè corto” e chi più ne ha più ne metta. Il caffè è uno dei vizi più diffusi al mondo ma è anche una vera e propria delizia. Dietro un semplice gesto come quello di bere una tazzina di caffè c’è tanta storia. La storia del caffè nasce in Oriente quattrocento anni prima della nascita di Cristo. Una leggenda africana narra che il potere eccitante del caffè fu scoperto, in Etiopia, grazie ad un gregge di capre che, dopo aver mangiato delle bacche di color rosso-marrone, rimase sveglio tutta la notte a belare. Il pastore, individuandone la ragione, decise di abbrustolire i semi della pianta mangiati dal suo gregge, li macinò e dopo averne fatto un’infusione, scoprì il caffè. Divertente no! Cosi come curiosa è la pianta del caffè. Quando il frutto è in piena maturazione assomiglia al ciliegio, con foglie verdi e palline rosse. Si tratta di piante sempreverdi che raggiungono in età adulta i 4,5-6 metri di altezza, vengono coltivate in suoli secchi e umidi con temperature che vanno dai 13 ai 26°C. In tutto il mondo ne esistono 30 specie. Ogni pianta produce in media 0,5 kg di caffè all’anno. I maggiori produttori di caffè solo le Americhe, l’Africa e l’Asia. Dall’America centrale provengono le varietà Arabica più apprezzate, mentre la varietà Robusta proviene principalmente dal Togo, dal Camerun e dalla Repubblica Centroafricana. Chi preferisce un caffè dal sapore delicato e aromatico deve acquistare la varietà Arabica, chi invece, predilige un caffè più corposo con la caratteristica “crema” sulla superficie deve scegliere la qualità Robusta. Ciò che fa la differenza tra una miscela di caffè ed un’altra è la tostatura che determina la quantità di caffeina presente nel prodotto. Chi è sensibile alle sostanze eccitanti ma non sa rinunciare al caffè può consolarsi con un buon decaffeinato che contiene solo lo 0,1% di caffeina. Pochi sanno che il caffè non contiene solo la caffeina ma anche buoni livelli di potassio e di niacina. Diversi studi hanno dimostrato che i benefici del caffè sono di gran lunga superiori ai danni. Bere il caffè in modo intelligente, cioè senza esagerare, (e contrariamente a quanto si sostiene, esagerare significa superare le 78 tazzine di caffè al giorno!), equivale ad assumere un alimento medicamento. È accertato infatti, che essendo una sostanza nervina, agisce sul sistema nervoso provocando un senso di benessere generale, permette di essere più vigili ed attivi, sia da un punto di vista fisico che intellettivo, allontana la stanchezza e la noia, aumenta la concentrazione e se preso senza zucchero cura anche l’emicrania. Accertati sono anche i suoi benefici effetti su polmoni, arterie e muscoli nonché sull’apparato digerente e proprio per questo ne è consigliata l’assunzione dopo i pasti principali. Una tazzina di caffè non va negata né alle donne incinte perché non c’è nessun rischio per il nascituro, nè alle persone anziane in quanto previene il Parkinson e il Morbo di Alzheimer. Note sono anche le sue capacità di bruciare i grassi, infatti, spesso la caffeina è presente nelle creme anticellulite. Per non parlare dei suoi effetti “sociali”: la pausa caffè è amata in quasi tutto il mondo ed è la scusa preferita per fare un break con amici e colleghi di lavoro.
|