AngellottiAppunti... A proposito delle Olimpiadi di Pechino...
di Angellotti Giuseppe*
15/08/2008 - In questi mesi si è parlato delle Olimpiadi 2008 più per ragioni "politiche" che attinenti allo sport. Il Tibet ed il Dalai Lama, il doping sistematico, la violazione dei diritti umani, l'inquinamento, i lavoratori, schiavi, le esecuzioni capitali, ecc. ecc. Tutto questo ha finito per distrarre mass-media ed opinione pubblica da quello sport al massimo livello che si realizza nelle Olimpiadi. L'occidente, in particolare, spiazzato economicamente e politicamente da quei cinesi, "straccioni e fanatici", fino al giorno prima, trova la sua vendetta moraleggiando ipocritamente sull'ultimo arrivato, la Cina appunto. Inconsciamente non ci piacciono i cinesi perchè sono migliori di noi, più concreti ed aggressivi. Ecco allora che passiamo i cinesi al microscopio, per esempio, ci lamentiamo per gli operai cinesi, schiavi a basso prezzo, quando la nostra economia , senza il contributo dei lavoratori clandestini, andrebbe a rotoli. Ci piace atteggiarci a magnanimi e pietosi, noi che abbiamo provocato due guerre mondiali la cui somma di morti supera di parecchio il numero delle vittime di Mao Tse-Tung. Diceva Gesù Cristo : 'Chi è senza peccato scagli la prima pietra...': Diamo ai cinesi il tempo di migliorarsi, riconoscendo loro gli sforzi che già stanno facendo, soprattutto economicamente, per diventare "normali". Se si continua ancora questa campagna pseudo-umanitaria, i cinesi, suscettibili come tutti gli orientali, si potrebbero irritare e così potrebbero tornare a rinchiudersi in se stessi. Tale ipotesi sarebbe catastrofica in una economia globalizzata : ormai ci siamo abituati ai "loro" prodotti a basso prezzo. Per molti di tali prodotti, tra l'altro, non abbiamo più neppure le fabbriche già dismesse. Tali fabbriche infatti, proprio i cinesi, anni fa, le comprarono con pochi soldi, le smontarono e le rimontarono nel paese loro, iniziando così il loro boom economico. In conclusione, quindi, dobbiamo capire che una maggiore tolleranza spingerebbe i cinesi, senza traumi, a realizzare quei valori (democrazia,ecc.) la cui mancanza provoca la nostra "giustiziera" reazione. *nuovi esistenzialisti
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