C’è un fiocco azzurro sulla porta della casa d’accoglienza “Tenda di Abramo” di Falconara Marittima. E’ nato un bambino, figlio di una coppia straniera che è stata sostenuta dai volontari di tre strutture della provincia di Ancona: la Mensa del Povero, la Caritas e la Tenda di Abramo di Falconara, grazie al progetto di rete “Segreteriato Sociale”.
Falconara Marittima, 2006-07-22 - C’è un fiocco azzurro sulla porta della casa d’accoglienza “Tenda di Abramo” di Falconara Marittima. E’ nato un piccolo, figlio di una coppia straniera che ha chiesto ospitalità alla struttura di prima accoglienza. La loro fortuna è stata quella di capitare proprio poco dopo l’inizio del progetto di rete denominato “Segretariato Sociale” che vede unite la Mensa del Povero di Ancona, la Caritas di Ancona e la Tenda di Abramo di Falconara, finanziato dal Centro Serivizi per il Volontariato delle Marche. Questo ha permesso ai volontari di seguire meglio le problematiche della famiglia e offrire, a turno, il tempo per accompagnare mamma e bimbo dal medico, sostenere psicologicamente, procurare del materiale necessario e offrire amicizia.
“Ad oggi la famiglia che ora ha due bambini, vive momentaneamente nella struttura di seconda accoglienza che si trova a Castelferretti – ha detto il presidente della Tenda di Abramo Fabio Della Lunga - in attesa di essere trasferiti nella casa che hanno trovato in affitto poco distante da qui. Noi stiamo seguendo la famiglia per tutto quello che riguarda: l’aspetto sanitario, l’aspetto burocratico, l’aspetto logistico e i rapporti con gli enti come ad esempio i servizi sociali. I problemi sono ancora tanti e diversi, ma vi assicuro che rispetto a quando abbiamo iniziato, oggi si può stare un po’ più sereni. Questo piccolissimo bimbo lo sentiamo anche un po’ nostro, come tutta la famiglia che in questi mesi abbiamo quasi adottato. L’appello che rivolgo a tutti – ha concluso Fabio Della Lunga - è quello di aiutarci offrendo del materiale utile al neonato: pannolini, latte artificiale, attrezzature per il neonato e per il fratellino oppure facendo donazioni economiche che noi useremo al momento a seconda delle esigenze. Molto probabilmente se non avessero trovato la casa di accoglienza aperta, oggi sarebbero in mezzo alla strada con i bambini affidati a qualche istituto. A volte basta la collaborazione e alcune piccole attenzioni per costruire una società più civile”.