MINISTERO DELLA SALUTE
CIRCOLARE 31 Ottobre 2007
Linee guida relative alle caratteristiche igieniche minime costruttive e gestionali dei bagni mobili chimici. (GU n. 269 del 19-11-2007 )
Premessa.
Le malattie infettive e parassitarie rappresentano ancora oggi uno
dei principali problemi di salute pubblica ed una delle maggiori
cause di morbosita' sia nelle regioni industrializzate sia nelle aree
in via di sviluppo. Microrganismi patogeni a trasmissione
fecale-orale, in particolare batteri quali Salmonella, Campylobacter,
Escherichia coli 0157, Shigella, Vibrio cholerae, virus dell'epatite,
Poliovirus, Rotavirus e parassiti quali Giardia e Cryptosporidium,
rivestono grande rilevanza sanitaria soprattutto in relazione a
determinate condizioni ambientali.
Anche se negli anni piu' recenti, nelle aree a piu' alto standard
igienico, in linea di massima e' stato registrato un declino delle
patologie legate alla presenza dei piu' tradizionali patogeni
enterici, l'elevata frequenza di viaggi in aree con una alta endemia
infettiva puo' costituire un fattore di rischio per un'eventuale
ricomparsa di malattie o addirittura per la diffusione di nuovi
patogeni.
Malattie a diffusione fecale-orale si trasmettono attraverso la
contaminazione di mani, superfici, oggetti, acque. Inoltre bioaerosol
contaminati e insetti possono costituire un vettore di microrganismi
nell'ambiente e sui cibi.
Particolare attenzione deve essere pertanto posta nella costruzione
e gestione di tutti i sistemi di raccolta, allontanamento e
smaltimento dei liquami, in particolare se di origine umana, poiche'
molti dei microrganismi suddetti riconoscono come unico ospite l'uomo
(virus dell'epatite A, virus della poliomielite, Salmonella thyphi,
vibrione del colera, ecc).
Sempre piu' frequente e' oggi l'uso di bagni mobili chimici che
trovano utilizzo non solo nell'ambito delle attivita' di lavoro come
cantieri mobili o temporanei, ma anche in occasioni di fiere, sagre,
megaconcerti, manifestazioni politiche, sindacali, religiose e in
situazioni particolari come nell'allestimento di alloggiamenti
temporanei (tendopoli, baraccopoli, container) in occasione di
disastri naturali o di guerre. La concentrazione di popolazione,
l'uso di tali bagni in condizioni precarie, la sempre piu' frequente
presenza di soggetti provenienti da zone dove la diffusione di
enteropatogeni e' molto piu' elevata che non nei Paesi occidentali,
impongono una particolare attenzione nella definizione delle
caratteristiche costruttive e gestionali dei bagni mobili chimici.
Inoltre e' da ricordare che spesso tali bagni vengono utilizzati
dagli addetti alla preparazione, manipolazione, distribuzione e
vendita di alimenti e bevande, che sono presenti in molte occasioni
con chioschi mobili; un bagno mobile chimico mal progettato,
realizzato o gestito puo' costituire il punto di partenza per la
diffusione di enteropatogeni attraverso le mani del personale
sopraccennato prima e successivamente attraverso gli alimenti
contaminati.
Per evitare la diffusione degli enteropatogeni, grande cura deve
pertanto essere rivolta alla progettazione e realizzazione dei bagni
mobili chimici. In particolare e' necessario che questi bagni
presentino caratteristiche tali da minimizzare il rischio sanitario
per gli utenti.
Esistono innumerevoli modelli di bagni mobili, per lo piu'
costruiti interamente in polietilene (raramente in vetroresina) e
aventi le dimensioni simili a quelle di una cabina telefonica.
Pur nella varieta' tuttavia il sistema di funzionamento e' quasi
identico per tutti: all'interno di essi vi e' un serbatoio a tenuta
stagna, con capienza variabile (180-300 litri circa, a seconda dei
modelli), collegato direttamente al foro del WC e dotati di un
sistema di ventilazione mediante tubo che mette in comunicazione il
serbatoio con l'esterno del tetto, che impedisce l'esalazione di
eventuali odori molesti all'interno della cabina WC.
Le sostanze organiche (feci ed urine) vanno a depositarsi
all'interno di questo serbatoio, ove viene posta una soluzione
liquida (15-20 litri di acqua con alcuni grammi di disinfettante)
eventualmente colorata in blu e profumata che ne impedisce la
putrefazione.
Con una certa approssimazione si puo' dire che un bagno mobile puo'
solitamente soddisfare dai 200 ai 300 e oltre usi misti (defecazione
ed orinazione) prima di saturarsi. Cio' comporta quindi un notevole
risparmio di risorse idriche, superiore a 3.000 litri (cioe' 15 litri
di acqua che solitamente eroga un comune sciacquone domestico per
ogni utilizzo, per 200 utilizzi). Questo rappresenta senz'altro un
vantaggio enorme in tutte quelle situazioni in cui
l'approvvigionamento idrico e' scarso od impossibile (zone con
problemi di siccita', luoghi naturalistici o semplicemente dove non
presente la rete idrica).
Altro grande vantaggio che presentano i bagni mobili e' la completa
autonomia di funzionamento rispetto alla esistenza di rete fognaria
nel punto di ubicazione. Infatti grazie al serbatoio residui, a
tenuta stagna, il bagno mobile puo' funzionare in qualsiasi posto. Ad
intervalli periodici (1 o piu' volte a settimana o giornalmente)
verra' effettuato l'intervento di pulizia che comprende anche lo
svuotamento del serbatoio reflui ed il ripristino della soluzione
liquida (acqua + disinfettante) necessaria per la ripresa del
funzionamento.
L'illuminazione interna e' assicurata dal tetto traslucido che
permette il passaggio della luce naturale o artificiale dall'esterno.
Tuttavia sono presenti in commercio dei piccoli impianti di
illuminazione, alimentati a pannelli fotovoltaici, che si caricano di
giorno ed erogano luce nelle ore di buio.
I bagni mobili sono detti anche bagni chimici in virtu' del fatto
che nella soluzione liquida presente nei serbatoi e' immesso il
disinfettante colorato in blu e profumato che inibisce la
putrefazione delle sostanze organiche.
Linee-guida relative alle caratteristiche igieniche minime
costruttive e gestionali dei bagni mobili chimici.
1. Il bagno deve essere costituito o rivestito internamente con
materiali non porosi che presentino superfici lisce, senza angoli
vivi, che permettano una rapida decontaminazione;
2. le dimensioni interne non devono essere inferiori a 100 x 100 cm
per la base e a 200 cm per l'altezza; il bagno destinato a disabili
non dovra' presentare barriere che impediscono l'uso dello stesso a
disabili in sedia a rotelle (presenza di scalini, assenza di maniglie
di appoggio); inoltre in questo caso il bagno deve essere provvisto
di un piano di calpestio che assicuri la rotazione completa di una
sedia a rotelle;
3. nella struttura del bagno devono essere presenti delle griglie
di aerazione poste nel terzo inferiore della porta che assicurino un
continuo ricambio d'aria;
4. il tetto deve essere preferibilmente costituito da materiale
semitrasparente realizzato in modo tale da favorire l'illuminazione
dall'esterno e limitando il surriscaldamento da irradiazioni solari;
5. la porta deve aprirsi verso l'esterno ed essere dotata di un
sistema di chiusura a molla e di un sistema di segnalazione che
indichi quando il bagno e' libero od occupato; deve essere inoltre
presente un chiavistello azionabile dall'interno e, in caso di
necessita', dall'esterno con apposita chiave;
6. deve essere assicurata nel bagno la presenza di carta igienica
in apposito contenitore e di un gancio appendiabiti;
7. deve essere assicurata all'interno del bagno o nelle immediate
vicinanze (e in questo caso nel rapporto di circa 1:8) una struttura
per il lavaggio e, se possibile, disinfezione delle mani; all'acqua
destinata al lavaggio delle mani deve essere aggiunto un
disinfettante che assicura la non proliferazione di microrganismi o
muffe nell'acqua stessa; deve inoltre essere assicurata la presenza
di asciugamani monouso;
8. e' opportuna la disponibilita' di bagni chimici corredati di
lavamano interno o esterno con acqua additivata di disinfettanti ad
uso esclusivo degli addetti alla preparazione, manipolazione,
distribuzione e vendita di alimenti e bevande, ove sia prevista la
presenza di tale personale;
9. il vaso deve essere dotato di un meccanismo che prevede
l'innalzamento della seggetta affinche' questa, dopo ogni utilizzo,
si disponga in posizione verticale; e' necessaria la presenza di un
distributore di copriseggetta in carta con congrua dotazione della
stessa;
10. il bagno deve essere dotato di un sistema di ventilazione,
mediante un tubo che metta in comunicazione il serbatoio dei reflui
con l'esterno del tetto, che impedisca l'esalazione di eventuali
odori molesti all'interno della cabina WC;
11. la vasca reflui deve essere preferibilmente dotata di un
sistema di schermatura in grado di impedire eventuali schizzi di
materiale fecale e/o urine che possano contaminare l'utilizzatore e
la seggetta; la schermatura dovra' essere provvista di un sistema di
pulizia e di decontaminazione; per la pulizia della schermatura
devono essere utilizzati liquidi contenenti tensioattivi,
disinfettanti o applicato altro idoneo sistema;
12. e' fatto divieto assoluto di riutilizzare reflui, anche se
trattati, per la pulizia della schermatura;
13. la svuotatura della vasca di raccolta dei reflui deve essere
effettuata, tenendo conto in particolare della situazione
meteorologica e della numerosita' delle utenze definita e indicata
dalle aziende, almeno una volta a settimana;
14. deve essere impedito l'accesso al bagno nel caso in cui la
vasca di raccolta sia colma o satura;
15. dopo ogni svuotatura deve essere effettuato un lavaggio
dell'intero bagno mediante uso di acqua sotto pressione a temperatura
elevata (100 0C) e ne sara' ripristinata la completa funzionalita';
gli operatori, in questo caso, dovranno comunque adottare opportune
misure di sicurezza al fine di evitare l'esposizione ai contaminanti;
16. e' opportuno che il bagno sia fornito di specchietto di
opportune dimensioni;
17. appositi segnalatori esterni al bagno devono indicare il sesso
a cui sono destinate le varie strutture, il divieto di fumare
all'interno del bagno ed il divieto di sosta nelle immediate
vicinanze.
Roma, 31 ottobre 2007
Il Ministro: Turco