Greenpeace: Prodotti Elettronici in...Sicurezz@
L'Eco guida di Greenpeace ai prodotti elettronici verdi è stata pubblicata per la prima volta ad agosto 2006 su 14 grandi produttori internazionali di personal computer e cellulari, posti in differenti posizioni a seconda delle loro politiche di sostituzione delle sostanze pericolose e ritiro/riciclaggio dei beni a fine vita. Nella VI edizione della guida, che viene aggiornata ogni tre mesi, sono inseriti due nuovi settori della industria hi tech: TV e Consolle. Il mercato mondiale delle consolle per video giochi è il settore maggiormente in cresciuta nella industria elettronica, essendo arrivato a ben 62,7 milioni di unità vendute nel 2006 (pari ad un incremento del 14.9 per cento in un anno). Questo settore è dominato per lo più da tre grandi produttori Sony, Nintendo e Microsoft, che sembrano non tener molto in considerazione gli aspetti ambientali delle loro produzioni. Nintendo, per esempio, che detiene il 42 per cento della quota di mercato globale, è stato introdotto all'ultimo posto della eco guida con un punteggio pari a zero. Le televisioni, che sono quei prodotti del settore più comunemente smaltiti in Cina, India e Africa, saranno oggetto di ulteriori e crescenti esportazioni dovute all'attuale cambiamento del mercato verso l'uso delle TV digitali. La maggior parte delle multinazionali sono già incluse nella guida perchè anche produttori di cellulari e computer portatili (Sony, Samsung e LGE), mentre in questa edizione sono aggiunte altre aziende leader del settore TV, quali Philips e Sharp. L'Eco guida nasce con l'obiettivo di spostare il settore dell'hi tech verso produzioni più sicure e di responsabilizzare il singolo produttore sull'intero ciclo di vita di un bene di consumo, incluso i rifiuti elettronici prodotti. I due criteri seguiti per l'elaborazione della Eco guida riflettono le richieste della Campagna Inquinamento verso le aziende dell'elettronica, ovvero di: - Eliminare le sostanze pericolose dai propri prodotti (tutti i ritardanti di fiamma bromurati e la plastica in PVC)
- Ritirare e riciclare i prodotti in disuso (secondo il principio di responsabilità del produttore)
Due aspetti in realtà strettamente interconnessi, perchè l'uso di sostanze non pericolose favorisce il riciclo in sicurezza del prodotto a fine vita. Il punteggio assegnato ad ogni azienda è il frutto delle informazioni relative a questi aspetti disponibili sul loro sito e non sono presi in considerazioni altri argomenti, come il consumo energetico e la sicurezza sul lavoro, nonostante la loro riconosciuta importanza nell'industria dell'elettronica. La classifica in dettaglio- Sony Ericsson | voto 7.7 Sony Ericsson è passata dalla seconda alla prima posizione, per aver aumentato le quantità di vecchi telefoni cellulari riciclati. L'azienda supporta in modo forte il principio precauzionale e quello di responsabilità individuale del produttore. Entro il 1 gennaio 2008 vuole eliminare l'uso di ritardanti di fiamma bromurati nelle due applicazioni rimanenti, e lo stesso dicasi per altre sostanze quali ftalati, berillio ed, in alcune applicazioni, per i composti a base di antimonio. Tutti i nuovi modelli di cellulari posti sul mercato dal 2006 sono privi della plastica in PVC. Sony Ericsson ha però perso alcuni punti per la scarsa informazione che fornisce ai propri clienti su come riciclare i loro vecchi telefoni, come è risultato da un test di Greenpeace condotto in Tailandia, Russia, Argentina e India.
- Samsung | voto 7.7 Samsung ha fatto un salto di qualità passando dalla ottava alla seconda posizione grazie alla introduzione sul mercato di prodotti privi delle sostanze più pericolose. Tutti i nuovi modelli dei pannelli LCD sono privi di PVC e tutti i nuovi modelli di cellulari non hanno ritardanti di fiamma bromurati nelle schede elettroniche, custodie e periferiche. L'azienda ha migliorato le informazioni sul riciclo dei propri prodotti obsoleti e fornisce ottime indicazioni ai consumatori su cosa fare con i beni in disuso. Perde però punti nel fornire un programma volontario di ritiro dei prodotti solo in pochi paesi e su pochi gruppi di prodotti.
- Sony | voto 7.3 Sony è salita gradualmente dalla ultima posizione, alla sesta, poi alla quarta ed infine alla terza posizione grazie al miglioramento fatto nella comunicazione sulle quantità di rifiuti elettronici riciclati. Inoltre, l'azienda fornisce molti prodotti sul mercato già privi della plastica in PVC incluso modelli di VAIO notebook, walkman, videocamere e macchine digitali e si è impegnata ad eliminare il PVC e i ritardanti di fiamma bromurati entro il 2010. L'azienda ha un buon programma di riciclo e ritiro dei vecchi prodotti, in particolare negli US, e fornisce informazioni chiare ai clienti su cosa fare con i prodotti in disuso.
- Dell | voto 7.3 Dell, avendo lo stesso punteggio della scorsa edizione, perde una posizione perchè sorpassata dalle altre compagnie. L'azienda sostiene il principio di precauzione, identifica delle scadenze in cui eliminare le sostanze pericolose (PVC e ritardanti di fiamma bromurati) e supporta pubblicamente la responsabilità individuale del produttore. L'azienda ha annunciato di voler adottare a livello globale un servizio per i consumatori di riciclo e ritiro dei prodotti a fine vita in quei paesi dove sono in vendita. Dell perde punti per non aver ancora sul mercato modelli privi delle sostanze pericolose.
- Lenovo | voto 7.3 Lenovo scende dal terzo al quarto posto per non aver adottato alcun cambiamento rispetto alla precedente versione della eco guida. L'azienda ha una buona politica chimica e si è impegnata di eliminare gradualmente l'uso di PVC e ritardanti di fiamma bromurati. Inoltre, Dell offre un buon servizio di ritiro e riciclo dei vecchi prodotti, anche se è limitato a quegli articoli prodotti dopo maggio 2005, come avviene in Tailandia. L'azienda è carente per non aver in commercio modelli privi delle sostanze più pericolose.
- Toshiba | voto 7 Toshiba è salita dalla decima alla sesta posizione per l'impegno di eliminare la plastica in PVC e i ritardanti di fiamma bromurati dai propri prodotti entro il 2009 e per aver migliorato le informazioni relative alle quantità di prodotti riciclati. Ora l'azienda si è impegnata ad adottare il principio di responsabilità individuale del produttore per i beni a fine vita, ma non acquisisce punti perchè è membro della Coalizione di produttori di elettronica per il riciclo responsabile che promuove le ARF (Advanced Recycling Fees), ovvero tasse per il riciclaggio che dovrebbero essere sostenute dal consumatore (contrariamente alla responsabilità del produttore). Toshiba offre modelli di computer portatili con schede elettroniche prive di ritardanti di fiamma bromurati, prodotti certificati EcoMark senza PVC ed altre componenti e parti prive di queste sostanze.
- LGE | voto 7 LGE scende di una posizione, la sesta, non avendo adottato alcun cambiamento rispetto all'ultimo aggiornamento. La compagnia ha una buona politica chimica ed ha lanciato sul mercato modelli di cellulari con alcune componenti prive di ritardanti di fiamma bromurati. Ha anche una buona politica sulla responsabilità individuale del produttore, ma deve migliorare ulteriormente il programma volontario di ritiro e riciclo dei prodotti in disuso.
- Fujitsu-Siemens | voto 7 FSC scende dal settimo all'ottavo posto per non aver adottato alcun cambiamento rispetto alla precedente versione della eco guida. L'azienda sostiene il principio di precauzione e vende PC con molte componenti che sono prive di ritardanti di fiamma bromurati. Nonostante ciò FSC non ha ancora delineato una scadenza entro cui eliminare la plastica in PVC e tutti i ritardanti di fiamma bromurati dai suoi prodotti. FSC già pubblica la percentuale di riciclaggio ma solo riguardo le vendite del passato. Il programma di riciclo e recupero è stato migliorato, ma non da ottenere un punteggio superiore al precedente.
- Nokia | voto 6.7 Nokia perde la posizione di testa, arrivando al nono posto, a causa della sua intemperanza in merito alle pratiche di ritiro e riciclo dei prodotti in disuso. A seguito di un test di Greenpeace condotto in Tailandia, Filippine, Argentina, Russia e India, infatti, è emerso come le informazioni del personale Nokia e quelle sul web siano scarse e confusionarie. In Tailandia, Argentina e Russia, inoltre, non sono disponibili le informazioni sul servizio di ritiro dei prodotti a fine vita nelle rispettive lingue. Inoltre, l'azienda perde punteggio per le scarse informazioni sulla quantità di cellulari dimessi che è riciclata, indicata come percentuale delle vendite passate. Da un punto di vista di gestione chimica, Nokia ha già eliminato l'uso del PVC nei nuovi modelli di cellulari e sta ora eliminando i ritardanti di fiamma bromurati dalle ultime applicazioni - nei nuovi circuiti flessibili. La compagnia, inoltre, sostiene pienamente la responsabilità individuale del produttore, secondo cui ogni azienda dovrebbe gestire i propri rifiuti elettronici nella massima sicurezza.
- HP | voto 6.7 HP sale dalla tredicesima alla decima posizione, avendo finalmente identificato una scadenza, entro il 2009, in cui eliminare il PVC e tutti i ritardanti di fiamma bromurati, ma solo per le componenti dei computer e non per tutti i suoi prodotti. L'azienda sostiene il principio di responsabilità individuale del produttore ed è stata la prima multinazionale ad aver adottato un programma di ritiro e riciclo dei rifiuti elettronici basato sulle percentuali di vendite del passato, anche se c'e' ancora margine di miglioramento soprattutto nel perfezionare la copertura globale di questi programmi.
- Apple | voto 6 Apple risale di una posizione e si attesta così alla undicesima, grazie alla introduzione di nuove informazioni rilevanti sul sito. Tutti i nuovi iMac in vendita e molti iPod hanno custodie e schede di circuito stampato prive di bromo, mentre gli iMac presentano anche cavi interni senza PVC. L'azienda si è presa l'impegno di eliminare l'uso di PVC e di tutti i ritardanti di fiamma bromurati entro la fine del 2008. Apple fornisce anche un piano di eliminazione di altre sostanze entro specifiche date, come l'arsenico negli LCD ed il mercurio, oltre che avere a disposizione le schede sulla sicurezza dei materiali impiegati nei loro prodotti. L'azienda, però, deve ancora dimostrare un forte impegno al principio di precauzione e di responsabilità individuale del produttore, oltre che pubblicare sul proprio sito la lista delle sostanze vietate/ristrette e migliorare la copertura dei programmi di ritiro dei prodotti obsoleti a livello globale.
- Acer | voto 5.7 Acer perde un posto, arrivando alla dodicesima posizione, non avendo registrato alcun cambiamento dalla versione precedente. L'azienda ha un punteggio buono sotto il profilo della gestione chimica, anche se non ha ancora in vendita prodotti privi di PVC e ritardanti di fiamma bromurati. Acer ha migliorato la sua comunicazione sulla politica di gestione dei propri rifiuti, ma deve migliorare i programmi volontari di ritiro e riciclo dei prodotti a fine vita. L'unico cambiamento rispetto allo scorso settembre è che i consumatori in India non devono più pagare 1000 Rupie (circa 24 Euro) per la consegna di un PC in disuso: il riciclo è ora gratuito, mentre i costi legati al trasporto sono ancora a carico del consumatore. Acer non riporta i tassi di riciclo dei prodotti, come percentuale delle vendite del passato
- Panasonic | voto 5 Panasonic sale di una posizione arrivando alla tredicesima, anche se non si registrano cambiamenti dalla versione precedente della eco guida. L'azienda già dispone di una lista in continua evoluzione sui diversi prodotti presenti sul mercato che sono privi di PVC, come lettori e registratori DVD, home cinema, lettori video. In aggiunta, ha in vendita anche due modelli di impianti di illuminazione senza ritardanti di fiamma bromurati e sono in fase produttiva pannelli a circuito stampato privi di alogeni per alcuni mercati e specifiche applicazioni. Panasonic si è impegnata ad eliminare l'uso di PVC in tutti i suoi prodotti, a partire dai fili interni dei notebook, che ne saranno privi dal 2011. L'impegno completo verso l'eliminazione dei ritardanti di fiamma bromurati da tutti i suoi prodotti deve ancora arrivare, anche se per questi composti la loro eliminazione dai notebook e cellulari è prevista comunque per il 2011. La compagnia ha, invece, un punteggio basso per lo scarso supporto alla responsabilità individuale del produttore e per i limitati programmi volontari di ritiro degli articoli a fine vita. Panasonic non riporta i tassi di riciclo dei prodotti, come percentuale delle vendite del passato.
- Motorola | voto 5 Motorola è in caduta libera, passando dalla nona alla quattordicesima posizione, a causa della intemperanza legata alla pratica di ritiro e riciclo dei prodotti a fine vita. A seguito di un test di Greenpeace condotto in Tailandia, Filippine, e India, infatti, è emerso come le informazioni del personale Motorola siano carenti in questo ambito. In Russia addirittura non è disponibile alcun servizio di ritiro degli articoli in disuso. Sebbene la compagnia offra ai suoi clienti un numero sempre crescente di modelli di telefoni cellulari i cui circuiti stampati sono privi di ritardanti di fiamma bromurati, il portafoglio include molti altri prodotti ad uso domestico e non. Motorola, però, deve ancora fornire indicazioni su modelli privi di PVC e definire una scadenza entro cui eliminare questa plastica clorurata da tutti i suoi articoli. L'azienda ora fornisce un sevizio volontario di ritiro/riciclo in 57 paesi, che contano più del 90 per cento delle vendite globali ed ha un buon punteggio in relazione ai tassi di riciclo riportati ufficialmente, che si attestano al 3,32 per cento come percentuale delle vendite degli ultimi 12-24 mesi (pari alla vita media di un telefono).
- Sharp | voto 4.7 Sharp, come azienda appena entrata nella eco guida, si attesta in quindicesima posizione (su diciotto compagnie totali). L'azienda ha un buon punteggio in relazione alla politica chimica, avendo già sul mercato esempi di modelli le cui componenti sono prive di PVC e ritardanti di fiamma bromurati. Tutti i cellulari Sharp venduti in Giappone e molti modelli di TV a LCD sono senza PVC, ad eccezione di alcuni accessori. Sharp, inoltre, ha identificato la fine del 2010 per rimuovere la plastica in PVC e i composti bromurati da tutti i suoi prodotti. Per ottenere punti ha bisogno di migliorare pratiche e politiche relative alla gestione dei propri rifiuti.
- Microsoft | voto 2.7 Microsoft è un'altra nuova azienda che si unisce nella lista al sedicesimo posto. Il punteggio è dettato dalla politica di gestione chimica e per l'impegno di eliminare la plastica in PVC e tutti i ritardanti di fiamma bromurati dai suoi prodotti, ma solo entro il 2011. L'azienda, invece, perde punteggio per quanto riguardo la gestione dei rifiuti elettronici, anche se riporta la quantità di rifiuti riciclati, come percentuale delle vendite passate, ma solo in riferimento all'Europa.
- Philips | voto 2 Philips, un'altra nuova azienda entrata nella lista, si unisce in diciassettesima posizione sulle 18 totali. L'azienda acquisisce punteggio per la politica di gestione chimica e per sostenere il principio di precauzione, nonostante sia necessario un chiarimento a riguardo. Philips si è impegnata ad eliminare i ritardanti di fiamma bromurati, ma non ha ancora delineato una scadenza, mentre non ha alcun impegno sul fronte del PVC. Alla compagnia viene dato un punteggio pari a zero per quanto attiene la gestione dei rifiuti elettronici, per cui ci sarà un buon margine di miglioramento in futuro.
- Nintendo | voto 0 Nintendo entra nella eco guida in ultima posizione. L'azienda infatti acquisisce un punteggio pari a zero su tutti i criteri della guida e così avrà molte possibilità di migliorare in futuro.
(da greenpeace.org)
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