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Una crisi di livello internazionale sta mettendo in difficoltà l’economia, questo è fuori di dubbio come è innegabile che una città che scommette sul turismo come una delle prime opportunità di crescita per i cittadini, deve mettere in campo tutte le sue potenzialità per cogliere le opportunità laddove, anche la natura, nel nostro territorio non è stata avara. San Benedetto ha il mare, la spiaggia, le palme e la bandiera blu. A pochi minuti di macchina c’è la collina e addirittura la montagna con un entroterra fatto di paesini ricchi di storia e turismo. È senza dubbio la regina delle Marche. Stupisce che si debba registrare un calo importante di presenze e di arrivi, ma ad una prima analisi lo stupore lascia il posto alle perplessità. Probabilmente oltre alla crisi, l’amministrazione ci ha messo del suo con decisioni che non aiutano a modificare il fenomeno. Mettere a pagamento il lungomare comprese le zone limitrofe è sicuramente un deterrente per i “pendolari” non riqualificare il tratto nord del lungomare crea una sperequazione evidente tra le attività di Porto d’Ascoli e quelle di San Benedetto ad est della ferrovia. Produrre cartelloni estivi senza eventi (ma neanche senza risparmi) non aiuta a calamitare turisti. Tutte le iniziative che erano state create in passato, anche con qualche successo, per attivare qualche particolarità, sono state cancellate. Opportunità come la pro-loco (1200 cittadini che vogliono mettersi a disposizione dell’amministrazione) non solo vengono snobbate, ma addirittura ostacolate. Dopo tutto se l’atteggiamento del Sindaco è quello di dare la colpa alla stampa che fa disinformazione sull’andamento turistico, c’è poco da stare allegri. Questi signori –i conti- più che a farli tornare sono bravi a regolarli, infatti le maggiori risorse le spendono per lotte interne e posizioni di potere. Intanto il piano spiaggia viene rinviato sine-die, l’occupazione suolo pubblico è un’opinione e l’unica certezza è che da due anni la politica turistica ( ma non solo) e le sue iniziative le decide la Confesercenti con buona pace dell’Assessore delegato di cui la città ha perso le tracce.
*Capogruppo AN
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