CSR: una nuova figura manageriale
In ambito aziendale la formazione cresce a ritmi vertiginosi e risultano sempre più diversificate e specializzate le figure professionali. Tutto questo è in relazione ai ritmi con cui il mercato cambia, alla vasta gamma di prodotti offerti e alla necessità di un posizionamento sempre più forte da parte dei gruppi. Il CSR manager è la figura che si sta sviluppando all’interno delle aziende “responsabili” (CSR sta infatti per: Consumer Social Responsability). In risposta a questo trend del management l’Università Cattolica di Milano propone, dal 5 aprile al 9 giugno 2006, un Corso di Alta Formazione per responsabili CSR. Nel marketing la strategia sposa finalità molteplici, l’unica costante è la necessità di adesione sociale: la CSR ha questo orientamento, non si tratta di un fenomeno filantropico. Responsabilità sociale che si manifesta in primo luogo sul posto di lavoro (ne sono portavoce i dipendenti), una comunicazione efficace contribuisce al resto e dona credibilità al marchio. Le operazioni coordinate da questo tipo di management sono attuali poiché si direzionano nell’area della globalizzazione, dell’ecologia, del welfare, etc. I CSR si rivolgono a tutti gli enti, le associazioni e le amministrazioni che regolano tali realtà, con il proposito di affermare l’etica della propria azienda circa la lavorazione, i materiali e gli impieghi del prodotto. Tre sono le direttive di perfezionamento professionale: gestire i criteri di responsabilità sociale, fare di questo orientamento un business, attuare strategie di comunicazione con i sindacati e le associazioni dei consumatori. La NIKE ha subito un crollo di vendite per la sua “social unresponsability”, in reazione a ciò sta attuando operazioni-trasparenza e apre le porte delle sue strutture sudamericane e orientali, per dimostrare i cambiamenti attuati sul lavoro (allo stesso modo McDonald offre l’ingresso nelle sue cucine). L’interesse principale è la salvaguardia dei diritti: ambientali, dei consumatori e dei lavoratori. “Ambientale” ha come corrispettivo la parola ecologia, ma anche territorio, specie quando si tratta di multinazionali. Non è lecito prosciugare le risorse dei Paesi sottosviluppati e sfruttarne la forza lavoro: un tempo si facevano boicottaggi per ovviare a queste tendenze, lo CSR management propone un’azione dall’alto. Le aziende intendono rivolgersi a “consumatori intelligenti” privilegiando la percezione legata ai prodotti.
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