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Fluxer "L'avvento" (Relief Records, 2006) |
A tutto ritmo: Fluxer e Mellowtoy
Due giovani band italiane hanno appena pubblicato i loro interessanti lavori. Hip-hop, scratch, metal, crossover, insomma ritmo. I Fluxer sono la nuova creatura che i fratelli Callister e Castì (13 Bastardi) hanno messo su con DJ Tayone (Bungalow Zen, The Stones, Alien Army) e “L’avvento” è il loro disco d’esordio. I Mellowtoy si sono formati nel 2001 e “Nobody Gets Out Alive” arriva a due anni di distanza dal primo album, intitolato semplicemente “Mellowtoy”.
Fluxer “L’avvento”
Etichetta: Relief Records EU Brani: Per il mio mostro / L’avvento / Frammento di sole / Uno di tutto / Colpi di rap / Cuori freddi / Altezza / Il prescelto / Ce l’ho storto / La repulsione / Il gusto di un kabuchimono / La magia del ciuccio / La leggenda / Il cielo è il limite
“L’avvento” rappresenta il livello di maturità ormai raggiunto dalla nostra scena hip-hop, sempre meno calligrafica nel seguire i dettami del genere e sempre più coraggiosa nel tentare strade inesplorate. In questo le musiche di Tayone sono un’avanguardia che non mancherà di lasciare il segno. Per non parlare dei testi, con rime allo stesso tempo lucide e visionarie, cantati da una delle più belle voci del panorama hip-hop nazionale. Il refrain di Colpi di rap («sono la voce per le menti insane/una croce per quelli che suonano come fottute puttane») è una dichiarazione di intenti troppo chiara per non essere considerata emblematica dello spirito che anima “L’avvento”. E’ rap nato sull’asfalto, sulla strada nera di un presente nero pieno di presagi neri. Il buio deprimente delle città arriva a far tremare, e con esso le sirene e gli scarafaggi di Cuori freddi, uno dei brani più intensi, con la collaborazione di DJ Gruff (Sangue Misto). Si percepisce la commozione nel malessere liquido de Il cielo è un limite, canto di Callister per i fratelli scomparsi («adesso che sei nelle mani del Signore/mantieni un posto anche per me/adesso che mantengo un posto qui per te nel cuore/adesso che nella mia stanza non c’è più rumore»). C’è una perenne sfida lanciata alla noia, con rime che trafiggono la realtà avvilente della nostra attualità (Ce l’ho storto, La repulsione). E quando il buio rischia di avere la meglio, ci si può lasciar dondolare al calore di Frammento di sole, che regala attimi di intensità assoluta («non c’è migliore chiave di lettura di ciò che crea la natura/la forma e il vuoto nella struttura dell’ignoto/la cultura del mio moto fa sì che un frammento di sole si accende»).
Mellowtoy “Nobody Gets Out Alive”
Etichetta: Bagana Rec. / V2 Brani: Shit Shit Shit / Round II / Evilkids / The World Is Mine / Shade / ‘Till The Music Goes On / Fak U / I’ll Die My Way / Criminal Population / Crush Test / A Way Out / Them Bones
“Nobody Gets Out Alive” è il secondo capitolo discografico firmato Mellowtoy, band che in pochi anni ha fatto passi da gigante ed ora arriva a proporre un disco massiccio e violento, che suona come una scarica di energia live. I Mellowtoy puntano il dito contro la nostra società e lo stallo morale in cui questa versa, riversandovi il proprio furore lirico e sonoro. Censura, regole, arrivismo, mancanza di ideali: a tutto questo i Mellowtoy rispondono con un muro di suono che sa di antagonismo ma anche di liberazione. Provate ad alzare il volume di Fak U o a far andare all’infinito il metal di The World Is Mine e l’hardcore calcato forte di Crush Test per capire il potere liberatorio di queste canzoni. Lore al basso e Teo alla batteria creano una base ritmica robusta su cui le voci di Ale e Emi urlano il loro livore. Il disco si chiude con un omaggio ad un outsider che ha sempre vissuto lo spirito antisociale sulla propria pelle, Layne Stayley. E così in Them Bones, ma anche in I’ll Die My Way e Shade, che sono sulla stessa lunghezza d’onda, si scopre il lato grunge dei Mellowtoy.
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Pierluigi Lucadei
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Recensioni |
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il 20 Nov 2006 alle 19:28 |
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