Berlusconi "valletto" per un giorno del Presidente Napolitano
“Mi raccomando. Composti. Come fosse un funerale.” È questo l’invito che Silvio Berlusconi ha rivolto ai suoi prima di sedersi al banco del presidente del Consiglio per assistere al giuramento e al discorso di insediamento di Giorgio Napolitano. Per trequarti d’ora Berlusconi è rimasto imbronciato e inchiodato al suo posto. Non si è unito al battimani dell’Assemblea che ha accolto il Presidente Napolitano. Ha tamburellato con le dita sul tavolo. Ha letto e riletto, piegato e ripiegato il fascicoletto del cerimoniale. Ha disegnato e scritto a lungo su un foglio bianco, sospirando insofferente. Non ha applaudito il discorso di Napolitano se non quando proprio non poteva rifiutarsi (militari uccisi, elogio alle forze dell’ordine, plauso a Carlo Azeglio Ciampi). Non sono mancati sguardi di fuoco agli alleati come Casini che gli sono sembrati troppo generosi negli applausi al Presidente “comunista”. E non è tutto. Il peggio per Berlusconi doveva ancora arrivare. Infatti, come prevede il cerimoniale, è toccato proprio a lui come presidente del Consiglio accompagnare da Montecitorio al Quirinale il nuovo Capo dello Stato. Seduto accanto a Napolitano nella Flaminia blu, ha sfilato tra due ali di folla che applaudivano il nuovo Presidente con il volto tirato, senza lasciarsi mai andare ad un sorriso. Qualche mese fa nessuno (forse) avrebbe potuto immaginare che Berlusconi avrebbe fatto da “valletto” al primo “comunista” eletto Presidente della Repubblica ma a volte la realtà supera l’immaginazione. A chi, in caso di vittoria della Cdl, voleva proprio Berlusconi al Quirinale, resta una magra consolazione: il viaggio al Quirinale Berlusconi l’ha fatto, peccato per lui, che è stato per accompagnare un altro.
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