No Reply lancia Tracks, collana sulle pietre miliari del rock
Sono in libreria da pochi giorni e stanno attirando l’attenzione di tutti gli appassionati di rock: sono i volumi di Tracks, la collana con cui la casa editrice No Reply intende raccontare le pietre miliari della storia della musica. Ad aprile sono usciti i primi tre volumi, che analizzano e raccontano tre album memorabili come “Born in the USA” di Bruce Springsteen, “Ok Computer” dei Radiohead e “Via Paolo Fabbri 43” di Francesco Guccini. La collana non si esaurisce con questi primi volumi ovviamente: nei prossimi mesi arriveranno anche i volumi dedicati a “Unknown pleasure” dei Joy Division, “Let it be” dei Beatles, “In Utero” dei Nirvana, “Low” di David Bowie e tanti altri.
Per gli amanti del rock anni ’90 è impedibile il volume dedicato ai Radiohead e al loro capolavoro del 1997, “Ok Computer”, un disco che ha ridefinito le coordinate del canto, della melodia, delle chitarre, dell’elettronica, e che ha influenzato in modo incredibile la generazione a venire. Scritto in modo impeccabile da Dai Griffiths, il libro analizza approfonditamente dettagli, arrangiamenti, testi dei brani e le circostanze che hanno portato la band inglese a registrare canzoni come “Paranoid Android”, “Karma Police” e “No Surprises”. “Ok Computer” è un album che ha dato ai Radiohead fama mondiale e un successo critico senza precedenti, per mesi è stato in testa alle classifiche di mezzo mondo. La prestigiosa rivista specializzata Q l’ha eletto “miglior album di tutti i tempi”. Il cantante Thom Yorke è diventato simbolo di una ribellione poetica e pacifica. Il pop ha scoperto il suo lato colto e sperimentale e ha deciso grazie ai cinque di Oxford che direzione prendere nel ventunesimo secolo.
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