CALDO RECORD: INCREMENTA IL CONSUMO DI FRUTTA E CON ESSO IL PREZZO, MA SOLO AL CONSUMATORE
2007-06-29 - Con l’innalzarsi delle temperature di queste giorni incrementano considerevolmente coloro che scelgono di rinfrescarsi degustando della buona frutta, facendo registrare un’impennata delle vendite. Nei primi venti giorni di giugno, infatti, si è registrato un aumento nei consumi di frutta pari al 6% a fronte dello stesso periodo del mese di maggio e dell’8% rispetto allo scorso anno. La Cia-Confederazione italiana agricoltori di Ascoli Piceno rileva che questa impennata nelle vendite di frutta non si aveva da anni, difatti, il comparto da tempo continuava a fare conti con cali continui nei consumi e con una situazione di completa stagnazione.
La grande corsa all’acquisto della frutta ha causato aumenti dei prezzi soprattutto dal venditore al consumatore finale, in quanto non si riscontra un rincaro dei costi da parte dei contadini. «A fronte di questa situazione –ha dichiarato il Presidente della Cia provinciale, Tonino Cioccolanti- invitiamo i consumatori che vogliono mangiare della buona frutta, a prezzi modici, di acquistarla direttamente dai produttori, soprattutto della zona Valdaso ricca di prelibati prodotti come pesche e susine».
Questi incrementi dei consumi di frutta, dove in testa alle vendite ci sono le pesche e le angurie, seguite da susine, meloni e albicocche, pertanto, danno una boccata d’ossigeno ad un settore provato da una stagione di grande difficoltà a causa dell’andamento climatico. Con le temperature elevate registrate lo scorso inverno, infatti, la maturazione delle produzioni si è concentrata ed accavallata, senza la naturale scalarità che si verifica normalmente. Ed è per questo che gli agricoltori si sono confrontati con una crisi pesante.
Il clima “tropicale”, in pratica, ha messo in ginocchio migliaia di produttori in quanto è rimasta invenduta non solo molta produzione orticola, ma anche diversa frutta che non ha trovato sbocco sul mercato. Gli agricoltori, spesso, sono stati costretti a distruggere la produzione in campo e conseguentemente i prezzi all’origine sono crollati.
Al fine di evidenziare la positività dell’andamento registrato a giugno, la Cia di Ascoli Piceno ricorda che nel 2006 le maggiori contrazioni dei consumi si erano registrate proprio nel settore dell’ortofrutta: meno 5,2% per la frutta e meno 4,8% per gli ortaggi freschi. In questo particolare comparto, sempre nello scorso anno, si era, comunque, avvertita una crescita solo per i prodotti di IV e V gamma che sono aumentati di circa il 13%. Prodotti che, tuttavia, hanno una percentuale minima, ovvero il 2,3% sull’insieme dei consumi ortofrutticoli.