Confronto RAI: Berlusconi – Prodi
Roma, 3 aprile 2006 – Alle ore 21,00 Bruno Vespa, moderatore del confronto, ha preso la parola e illustrato i termini della discussione: 10 domande, risposte condensate in un massimo di 2,30 minuti, con possibilità di replica limitata a un minuto più eventuali recuperi di tempo, infine l’appello agli elettori della durata di 2,30 minuti ciascuno. I temi della discussione sono proposti da Marcello Sorgi (“La Stampa”), che si orienta verso questioni d’interesse sociale, e Roberto Napoletano (“Il Messaggero”) i cui interventi spostano la discussione sul fronte economico. Il dibattito si accende con la proposta avanzata da Napoletano di attenuare i toni della campagna e cogliere l’occasione per reciproche scuse: Prodi temporeggia e allontana il contrasto, mentre Berlusconi si dichiara vittima di insulti da parte dell’opposizione. Polemiche sollevate dal Presidente del Consiglio circa il concetto di ricchezza, che ha mostrato una sinistra vacillante, inaspriscono l’atmosfera e avviano un processo di screditamento duplice. Il premier mira a creare sfiducia nei valori moderati di cui si fa portavoce il suo avversario che, cita la fonte storica, ha il ruolo di un “utile idiota”, sfruttato per la campagna ma senza un reale peso politico: 5 deputati chiamati a contrastare le divergenze dell’intero schieramento. Prodi basa la controffensiva su critiche all’attuale governo e ne mostra i punti salienti: aumenti ingiustificati delle spese pubbliche, evasioni incontrollate e investimenti militari in Iraq più che contributi per il risanamento. Si segnalano due infrazioni, entrambe ad opera di Berlusconi che è visibilmente più nervoso e viola una prima volta la parola presa dal contendente con repliche proprie, mentre nel secondo caso si altera per un’affermazione ritenuta offensiva e incita Vespa a moderare. Negli appelli finali entrambi fanno riferimento ai cardini del programma. A sinistra si conferma la volontà di ripristinare fiducia e legalità in un Paese diviso, con scarso potere d’acquisto, che deve trarre forza dai giovani. La Casa delle Libertà punta sulla riduzione del prelievo fiscale, segnala l’abolizione dell’ICI, e fa leva sul bisogno di continuità per ottimizzare l’azione di governo.
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