L’amore cantato impazzisce nelle stanze, screpola le mura e fa rivoli di inganni, speranze e accomoda una serata, giustifica una fuga, santifica un addio, ringrazia un corpo, ne sublima due; l’amore cantato scavalca gli ordini concettuali, oltrepassa i riferimenti categorici e si svincola dalla mortificazione dell’anima. Dovremmo stare tutti ad ascoltare, quando si svincola una canzone d’amore. Di più, in religioso silenzio, dovremmo chiudere gli occhi e dondolare il cuore. Quattro canti d’amore, i più belli dell’anno, svincolati accorati innocenti, come il sentimento che splende, accecando gli intrusi e i loro deliri. Fossati è un creatore di immagini sacre, l’amore «fa guerra agli idioti… fa bellissima la stanchezza… fa grandi le occasioni… fa confondere le città», Capossela celebra la grazia dell’incanto, De Gregori non esita a prendere perché «dell’amore non si butta niente», tutto è tesoro, e tu sei ridicolo, non te ne accorgi ma ti vedono innocuo o pericolosissimo. Quattro canti che fanno lo scherzo di tacere la putrefazione. Perché, per quanto accorato sia il canto, l’amore non sfugge all’assillo di tempo e spazio, e torna indietro per prenderti il sangue. Solo Bersani si lascia andare ad un’ammissione di colpa, se la prospettiva sono stagioni inutili e anni persi a sfogliare il calendario «la colpa è soltanto mia». Gli amanti sono chiusi a chiave in una stanza di hotel non a caso. Alla fine l’amore cantato non fa altro che ammuffire nelle medesime stanze che ha illuso impazzendole. Si fa uguale a se stesso, si fa polvere semplice e decrepita. Pacifichiamoci, l’amore ideale è la coscienza di saperne sostenere la pena. Il vaticinio di Lindo Ferretti brucia perenne a spacciare il valore ultimo della santa distruzione: «l'amore non cantarlo, è un canto di per sé, più lo si invoca meno ce n'è».
Ovunque Proteggi (Vinicio Capossela)
Non dormo ho gli occhi aperti per te, guardo fuori e guardo intorno come è gonfia la strada polvere e vento nel viale del ritorno...
Quando arrivi, quando verrai per me guarda l'angolo del cielo dove è scritto il tuo nome, dove è scritto nel ferro...
Nel cerchio di un anello... dove ancora mi innamoro e mi fa sospirare così... adesso e per quando tornerà l'incanto
E se mi trovi stanco e se mi trovi spento se il meglio è già venuto e non ho saputo tenerlo dentro me
I vecchi già lo sanno il perché e anche gli alberghi tristi che troppo e per poco e non basta ancora ed è una volta solo
E ancora proteggi la grazia del mio cuore adesso e per quando tornerà l'incanto... l'incanto di te... di te vicino a me.
Ho sassi nelle scarpe e polvere sul cuore freddo nel sole e non bastan le parole
Mi spiace se ho peccato, mi spiace se ho sbagliato se non ci sono stato se non sono tornato
Ma ancora proteggi la grazie del mio cuore adesso e per quando tornerà il tempo... il tempo per partire... il tempo di restare il tempo di lasciare il tempo di abbracciare..
In ricchezza e in fortuna in pena e in povertà nella gioia e nel clamore nel lutto e nel dolore nel freddo e nel sole nel sonno e nel rumore ovunque proteggi la grazia del mio cuore ...ovunque proteggi la grazia del tuo cuore
ovunque proteggi proteggimi nel male ovunque proteggi la grazie del tuo cuore
Cardiologia (Francesco De Gregori)
Che si gioca per vincere e non si gioca per partecipare Chi è ferito e non cade, ma continua ad andare A sbattersi nel buio e a farsi vedere A sanguinare di nascosto e a pagare da bere A goccia a goccia, ma tu guarda, il mio cuore mangiato L’amore ha sempre fame, non l’avevi notato E dice sempre con disinvoltura Senza paura dice: “mai”, senza paura mai.
Che si veste di bianco per scandalizzare E compra rose a dozzine E fa curvare i pianeti e fa piegare le schiene Che si gioca per vincere e chi vince è perduto Con una chiave ed un numero in mano Tutta la notte aspettare un saluto E a pensare: “ti amo”
Chi raccoglie conchiglie dopo la mareggiata E il cielo è ancora scuro, ma la notte è passata E macina la sabbia dentro i mulini a vento E che non ha mai fretta e che non ha mai tempo E poi l’amore indecente, che si lascia guardare L’amore prepotente che si deve fare E gli amori ormai passati e ancora vivi nella mente Ché dell’amore non si butta niente
L’amore fa (Ivano Fossati)
L'amore fa l'acqua buona fa passare la malinconia crescere i capelli l'amore fa l'amore accarezza i figli l'amore parla con i vecchi qualcuno vuole bene ai più lontani anche per telefono l'amore fa guerra agli idioti agli arroganti pericolosi fa bellissima la stanchezza avvicina la fortuna quando può fa buona la cucina l'amore e' una puttana che onora la bellezza di un bacio per regalo
cose che fanno ridere l'amore fa cose che fanno piangere
l'amore fa belli gli uomini sagge le donne l'amore fa cantare le allodole dolce la pioggia d'autunno e vi dico che fa viaggiare, sì illumina le strade fa grandi le occasioni di credere e di imparare
cose che fanno ridere l'amore fa cose che fanno piangere
fa crescere i gerani e le rose aprire i balconi l'amore fa confondere le città ma riconoscere i padroni l'amore lo fa aprire bene gli occhi amare più se stessi l'amore fa bene alla gente comprendere il perdono l'amore fa.
Come due somari (Samuele Bersani)
Andiamo a stenderci comodi in profondità giù fra i crepacci bui col diavolo che ci ospita Se poi riusciremo a riportarlo su Si divide come un premio… Non lo dico più Occorre spingere ai limiti la carrucola Con le scintille fra le mani e poi la corda se ne va Noi due come due somari siamo senza strategia E abbiamo perso l’indirizzo per andar via “E’ l’occasione di lasciar perdere?” si chiedono gli amanti chiusi a chiave in hotel Con l’inflessione dialettale che ho Non prendermi sul serio sono un impostore Sarò la causa di ogni preoccupazione Una specie di provocatore di risse da bar Se non fosse che tu sei pacifica Avrei un bernoccolo e un taglio da suturare Con dei punti ma voglio sperare che questo con te sia impossibile Avendo l’ultimo fiammifero non lo sprecherei su un muro umido ad accenderlo io non ci proverei e poi non parlarmi adesso della tua claustrofobia lì c’è l’uscita e là l’ingresso, siamo a un crocevia “E’ l’occasione di lasciar perdere?” si giurano gli amanti chiusi a chiave in hotel Con l’inflessione dialettale che ho ti posso ipnotizzare, sono un traditore… Sarò la causa di ogni allucinazione una specie di dirottatore di tapis-roulant comperati di notte al telefono La solitudine no che non è un affare, ti fa credere di risparmiare e invece non è che uno sperpero di stagioni inutili e di anni andati via davanti a un calendario e la colpa è soltanto mia.