(da medicisenzafrontiere.it) MSF chiede al governo colombiano e agli enti responsabili dei servizi sanitari di garantire attenzione integrale alle vittime di violenza sessuale. Gli indici sulla violenza sessuale in Colombia sono allarmanti. Uno studio recente fatto dall’organizzazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) rivela che il 35% dei loro pazienti nelle cliniche mobili e il 22% dei pazienti nelle cliniche fisse hanno sofferto, almeno una volta nella loro vita, un episodio di violenza sessuale.
Una vittima di violenza sessuale ha bisogno di attenzione integrale sulla salute, che include l’assistenza medica e psicologica. Fornendo assistenza durante le prime 72 ore dall’episodio di violenza, i servizi sanitari possono prevenire Infezioni Sessualmente Trasmittibili (IST), inclusa l’HIV/AIDS, e gravidanze indesiderate. Tuttavia sono poche le vittime che cercano assistenza medica entro quel tempo, e quando lo fanno si trovano a confrontarsi con molteplici ostacoli, inclusi servizi inadeguati e insufficienti.
Lo studio “Violencia Sexual en Colombia: Una mirada integral desde los proyectos de ayuda humanitaria en salud de Médicos Sin Fronteras” rivela che, anche se la legislazione colombiana riconosce il bisogno di assistere le vittime di violenza sessuale con un pacchetto minimo di servizi per la salute, questa stessa legislazione restringe il loro accesso alle stesse cure mediche previste.
I primi ostacoli ad impedire l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria per le vittime sono: la vergogna, la paura per la propria sicurezza personale, la possibiltà di essere nuovamente vittime e I dubbi sulla confidenzialità dei servizi. Se questi ostacoli sono superati e le vittime scelgono di ricercare assistenza medica, si confrontano con la mancanza di preparazione degli addetti all’assistenza sanitaria
Lo studio di MSF rivela risorse umane e fisiche e forniture insufficienti, oltre che mancanza di formazione adeguata per fornire servizi integrali di attenzione alle vittime di violenza sessuale. “La nostra esperienza dimostra che molti operatori sanitari non conoscono I protocolli, non utilizzano gli strumenti diagnostici e non hanno i medicinali per trattare i pazienti vittime di violenza sessuale,”, dice il dottor Oscar Bernal, coordinatore medico di MSF in Colombia. Anche difficoltà logistiche e amministrative e la mancanza di dati statistici sono stati identificati come ostacoli durante lo svolgimento dello studio.
Basandosi sulla nostra esperienza di lavoro con vittime di violenza sessuale e I risultati dello studio, MSF chiede che gli operatori sanitari siano meglio preparati a fornire servizi integrali di attenzione alle vittime di violenza sessuale. MSF chiede anche al governo colombiano di chiarire la normativa interne sull’assistenza a vittime di violenza sessuale. “La normativa dovrebbe indicare chi è responsabile per la sua attuazione e quali sono le opzioni esistenti per coloro che cercano servizi di assistenza medica nelle prime 72 ore”, dice Piero Gandini, coordinatore generale di MSF.
Medici Senza Frontiere lavora in Colombia dal 1985, fornendo assistenza di base medica e mentale, sessuale e riproduttiva alle popolazioni affetta dai conflitti e nelle regioni dove le persone non hanno accesso ai servizi sanitari. Le equipes di MSF operano in 13 dipartimenti in Colombia, in aree rurali e urbane, attraverso clinche fisse e mobili. I programmi di assistenza sessuale e riproduttiva includono pianificazione familiare, controlli prenatali, supporto psicologico e supporto alle vittime di violenza sessuale.