Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Regionale di A.N. Giancarlo D’Anna per la disponibilità del Primo Ministro Croato Ivo Sanader a sospendere la Zona di Protezione della pesca nel mare Adriatico che tanta preoccupazione ha creato alle imprese di pesca italiane. La scelta del primo Ministro arriva dopo la risposta ad una interrogazione al Parlamento Europeo presentata dall’Europarlamentare di A.N. Roberta Angelilli -sollecitata da D’Anna che si è fatto interprete delle preoccupazione dei pescatori- “nella risposta all’interrogazione dell’Angelilli il 28.2.2008- continua D’Anna- il Commissario Olli Rehen dichiarava che la “ Commissione aveva richiamato la Croazia al pieno rispetto dell'accordo del 4 giugno 2004 relativo alla zona ecologica e di pesca protetta, chiedendo al paese di non applicare nessun aspetto della zona agli Stati membri fino a che non si addivenga ad una convergenza di vedute, nello spirito dell'UE. E di impegnarsi “ a trovare una soluzione in via prioritaria onde evitare ripercussioni negative sul processo di adesione della Croazia all'UE” nella sua recente visita a Zagabria il Commissario europeo ha ribadito al ministro Croato quanto esposto nella risposta all’interrogazione dell’Angelilli. Da qui la “disponibilità della Croazia a sospendere la zona di protezione della pesca”.Un importante risultato per le imprese di pesca italiane, ottenuto anche all’impegno della Parlamentare europea Roberta Angelilli.
E-0013/08IT
E-0084/08IT
E-0142/08IT
Risposta di Olli Rehn
a nome della Commissione
(28.2.2008)
Negli ultimi anni, la Commissione ha seguito molto da vicino la questione della zona ecologica e di pesca protetta della Croazia. Ad aprile 2004, nel parere espresso sulla domanda di adesione della Croazia, la Commissione ha fatto presente che una soluzione sulla dichiarazione di zona ecologica e di pesca protetta andava trovata nell'ambito delle conclusioni della conferenza di Venezia per lo sviluppo sostenibile della pesca nel Mediterraneo. Relativamente alla creazione di zone di pesca protette, la dichiarazione di Venezia del novembre 2003 ha menzionato l'adozione di un approccio concertato e regionale adeguato alle esigenze specifiche della pesca e basato sul dialogo e il coordinamento.
A giugno 2004, la Commissione ha facilitato un accordo politico tra Croazia, Italia e Slovenia sulla non applicazione della zona croata agli Stati membri. Il Consiglio europeo di giugno 2004 ha espresso apprezzamento per l'accordo, cui veniva fatto riferimento nel quadro di negoziazione di ottobre 2005.
In seguito alla decisione del parlamento croato del dicembre 2006 di applicare agli Stati membri la zona croata ecologica e di pesca protetta, la Commissione ha contribuito attivamente a diversi incontri di natura tecnica tra Croazia, Italia e Slovenia. L'intento era di ravvicinare le posizioni dei paesi interessati e garantire un regime di pesca sostenibile nell'Adriatico, in linea con i principi della politica comune della pesca e con le misure di conservazione dell'acquis per il Mediterraneo. La Commissione è pronta a continuare a favorire questo tipo di incontri, con l'accordo delle parti interessate.
La Commissione ha richiamato la Croazia al pieno rispetto dell'accordo del 4 giugno 2004 relativo alla zona ecologica e di pesca protetta, chiedendo al paese di non applicare nessun aspetto della zona agli Stati membri fino a che non si addivenga ad una convergenza di vedute, nello spirito dell'UE.
Con il recente insediamento del nuovo governo croato, è fondamentale trovare una soluzione in via prioritaria onde evitare ripercussioni negative sul processo di adesione del paese all'UE.