Guai se fosse confuso per un sermone quello che sto per scrivere. E se così fosse apparterrebbe ad un mia “imperfezione” di comunicazione.
La poca brillantezza di questo Natale (ve ne siete accorti pure voi?), oltre a ferire mortalmente il mondo del commercio che in fondo di questo vive, è aggravato dalla perdita definitiva dello spirito morale (e non solo) per quello che si fa ma soprattutto per quello che si pensa.
L’ipocrisia impera e quindi pensate davvero che dovremmo scandalizzarci per Berlusconi che fa una telefonata ad un dirigente Rai dove esercita un atteggiamento clientelare tanto diffuso ovunque? Lo sappiamo perfettamente bene tutti quanti, in politica e quasi impossibile da debellare sia a destra che a sinistra, se le cose continuano a rimanere così. Ho sempre pensato che se un ladro ruba è male, ma è ancora peggio se ruba chi dovrebbe impedire a quel ladro di rubare; quindi è il sistema che ormai non funziona più anzi forse funziona troppo bene...
Dice Massimo Fini, arguto provocatore e pensatore, parlando dell’Italia che “quando eravamo poveri ma con dei sogni, e un'identità, eravamo molto più felici. La nostra tristezza non deriva dalla povertà, ma dal benessere. Non si può vivere di solo pane, solo per produrre, privati della nostra tranquillità interiore. Non si vive con il solo obiettivo di cambiare la macchina o di comprarsi un vestito Armani. Ormai ci mancano i valori condivisi... Quanto alla classe politica ha di nuovo ragione il New York Times . Non si può vivere di premier e presentatori eterni, in un Paese governato da vecchi...”.
Dove per “vecchi”, aggiungo io, non s’intende il valore numerico puramente anagrafico della carta d’identità ma tutti coloro che intendono conservare il preesistente a solo scopo personale o della loro casta e non per il bene reale della comunità.
Dobbiamo impegnarci nel futuro per dare un’opportunità a tutti coloro che hanno voglia di fare positivamente qualcosa per migliorare la qualità della vita, quindi alle persone che hanno bisogno ma anche alle persone capaci che hanno il vizio di essere libere e di “licenziare” coloro che grazie a “certe” discutibili liste dei buoni e dei cattivi, ci hanno sempre tenuti divisi per accrescere il loro potere di rappresentanza.
Parole amare? Credo di no, in fondo penso che ci sia incoscienza ma anche dolcezza nel credere, ancora, nel futuro.
Buon Natale sincero ed ammirato a tutti coloro che sono riusciti a leggere fini a qui!
kruger a. 22.12.2007