RIPATRANSONE, 2006-07-29 - E Ripa si sveglia questa mattina con i residui di una notte d’estate e di fuoco ed il lordume di una carovana di allegria che, per una nottata intera, ha trovato sfogo nelle sue mura vecchie secoli ed ora già nel futuro pronte a saltare anche loro al ritmo di bonghi e chitarre folk. I direttori d’orchestra di questa tribù? Ancora una volta la Bandabardò.
Semplicemente entusiasmante il concerto che ieri ha animato la città. Dopo le serate liriche, il jazz, i convegni per le piazze del paese, Ripatransone salta e nonostante il tempo passato sembra ricordarsi com’è che si faccia ad animare un evento così speciale per una collina intera che ieri sembrava l’ombellico ed il ritrovo per chiunque avesse avuto voglia di festeggiare chissà cosa se non la musica.
Erriquez alla voce, il Finaz alla chitarra e la compagnia che alla spalle lavora di polso per contribuire allo spettacolo: Orla, Don Bachi, Nuto, Ramon, tutti partecipi ed il bello è questo, che lo vedi, lo senti che si ride, e c’è la voglia di farlo nel modo migliore e più bello in cui sia stato mai fatto.
7 Re, 3 Passi, Mistico e 20 Bottiglie tirano le corde del sipario. Pochi minuti e già si sente l’energia dei pezzi forti che alla porta bussano ed entrano in punta di piedi, e con poche note pizzicate di chitarra fanno di un paese di collina un circo di musica e colori: Manifesto, Ubriaco e Mojito, ed è qui che senti lo sforzo di voler qualcosa da ricordare, ed ognuno dà del suo per dire di esserci anche lui stato in mezzo a quei colori, a quelle luci, a quelle mani alzate e ai cori che accompagnano ogni canzone. E poi ancora Sciopero, Muro, Sempre Allegri, il corpo centrale di un grande messaggio musicale, politico, che si chiami come vuole se tutto però è l’impulso di allegria che investe ogni testa calda pronta a saltare e a cantare lontano dagli stress e dal caos che ci circonda. Un’ora e mezza di musica con il sold out di un pubblico che riempie l’anfiteatro delle Fonti per un’immagine davvero da cartolina.
Ho la Testa, 1,2,3…Stella, W Fernandez e ci si saluta lanciando anche qualcosa dal palco e ringraziando di cuore con l’arrivederci ad un’atmosfera che non pecca di una virgola e fa venir voglia di divertirti ogni giorno chiedendoti perché ogni ora spesa nella vita non possa essere un altro ed un altro ancora dei salti di gioia per un grande concerto senza biglietti d’ingresso e solo la voglia di averlo vissuto col sorriso.
Ma qualcosa manca ancora, ed anche loro lo sanno se dopo un’improvvisata Tanta voglia di lei (mi dispiace devo andare, per intenderci), attaccano con quella che tutti aspettavano e intonavano ansiosi di sentirla, Attenzione, Concentrazione… e ci si abbraccia e ci si diverte come pazzi mentre anche quelli dagli spalti seduti scendono a partecipare. Sul palco si salta, si ride, e si prepara la gola per gli ultimi ringraziamenti, naturalmente tutti per chi lì a saltare c’è, sotto quelle luci c’è e vuole farsi sentire e ricordare come una foto agli occhi di quelli che ora vanno via.
Si accendono le luci. Tutti col fiatone e la voglia di ripeterlo.
Ed è questo il bello, che anche nel paesino sperduto (che al microfono hai anche paura di ringraziare per nome ché puoi sbagliare pronuncia dato che non l’hai mai sentito), anche qui che intorno non hai grattacieli e sopra la testa alcuna telecamera, si dà il massimo, questo gruppo dà il massimo e riesci davvero ad avere l’impressione che non lo faccia per contratti milionari o con obiettivi di chissà quale prestigio, ma solo con la voglia di una musica, dell’amicizia tra chi canta storie e chi le coglie dal basso ascoltando a cuore aperto fino a sfiancarsi per i tanti salti con la carovana intera che non stecca un colpo se dimostra allegria e la voglia di divertirsi. Tutto qui.
Buona estate dalla Bandabardò.
“Sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al Re…”