Picenambiente Spa e i Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Ecco stralci su questo novità da alcuni quotidiani odierni 13 luglio.
“Da precisare che nel centro di raccolta della Picenambiente … soddisfatto l’assessore all’ambiente Luigi Silvestri”.
Luigi Silvestri, Assessore, dichiara:
“con l’approvazione di questa delibera si è compiuto un ulteriore passo avanti … Convenzionandoci con i Comuni limitrofi si uniranno le forze…”. Ecco i Comuni: “Monsampolo, Castel di Lama, Colli, Castorano, Maltignano, Folignano, Castignano, Appignano, Acquasanta, Montegallo, Palmiano, Arquata, Venarotta e Roccafluvione (tramite la Comunità Montana)”.
Da un secondo quotidiano si legge:
“La raccolta avverrà presso gli spazi messi a disposizione dalla società Picenambiente, che mediante apposita convenzione con il Comune di Spinetoli ed altri del comprensorio della vallata, ne regolamenterà il conferimento … centro di Pagliare gestito dalla Picenambiente…”.
Dalla relazione ai soci di Picenambiente Spa al bilancio 2006 si può leggere che gli amministratori di questa Spa conoscono bene le novità introdotte dall’articolo 13 della Visco-Bersani, legge 248/06. Novità, dichiarano, che modificano radicalmente tutto. Dalle notizie odierne sembra invece che tutto resta come prima.
Come dire che sanno bene che, non solo per questo articolo, ma anche per la finanziaria 2008, articolo 3 commi 25 e seguenti, in quanto Spa in house mista dovevano fare cambiamenti radicali che non hanno fatto. In violazione non solo del Trattato Ue e delle giurisprudenza costante della Corte di giustizia Ue. Ma anche oramai della costante giurisprudenza dei Tar e del Consiglio di Stato. Con dietro, nel caso di Picenambiente e simili, operazioni contrattuali a rischio di “nullità”. Come le proroghe del servizio di Piecenambiente Spa con i Comuni della Comunità Montana dei Sibillini.
E sanno che entro il prossimo mese di agosto avrebbero dovuto mettersi in regola rispetto a un affidamento in house, senza gara. E non importa la gara fatta per il solo socio privato. Così per la giurisprudenza della Corte di giustizia Ue. E anche del Consiglio di giustizia della Regione Sicilia.
Ecco altre riflessioni.
Bene l’incremento della differenziata. Male se nasconde politiche d’impresa che violano il Trattato Ue sulla libertà di stabilimento, insediamento e concorrenza.
In pratica, i Comuni diventano imprese. Non adeguandosi però a nessuna regola sulla concorrenza. E’ facile fare impresa senza rischi. Avendo, come “clienti”, incredibile ma vero, gli stessi cittadini che, in teoria, e non solo, sono i proprietari, o gli azionisti di riferimento, della Spa.
Non c’è politico che non dichiari di puntare a minori costi per i cittadini. Se così è non si capisce perché, al posto di una Spa, dentro i cui costi non possono non esserci le maggiorazioni per gli utili, non si crea una Azienda consortile, Ente strumentale che, notoriamente, non ha utili. Le norme di riferimento non sono state mai abrogate. Girando l’Italia si scopre che sono ancora molti i Comuni con servizi gestiti da Consorzi e da Aziende Speciali.
Invece da noi si sta facendo di tutto e di più per trasformare i Comuni in improbabili holding. E i cittadini, come detto, in “clienti”.
Inoltre, introducendo, in questi Enti strumentali, forme di Bilancio Partecipativo, avrebbe i cittadini come i più sicuri ‘controllori’.
E’ non poco triste con quanta leggerezza Amministratori Comunali, e loro dirigenti, stanno andando oltre non solo le leggi della p.a., ma anche quelle di un corretto mercato.
Si è giornalmente bombardati da cronache sui conflitti di interesse dell’attuale Presidente del Consiglio. Non un Sindaco, non un Consigliere Comunale, non un Assessore, non un Onorevole locale, non un Partito, non un Sindacato, perfino non una qualsiasi Associazione degli Industriali locali, che denunci tutto questo e che dica quanti e quali conflitti di interesse i nostri cittadini vedono nei rispettivi amministratori comunali e provinciali per queste Spa e Srl in house. Bella non è.
13 luglio 2008 Altidona – Luigi Meconi