Le Tartit per la chiusura di Sconcerti 2006
Polverigi, 2006-05-24 - sab 27 mag, al parco di villa Nappi, dalle ore 21. Voci acide di donne, battiti di mani lenti e irregolari, viole e percussioni: una musica che respira liberamente e che sembra tingere l’intero ambiente, con le sue sonorità, del colore della sabbia e del vento. Dal Festival du Desert, ecco le Tartit, gruppo Tuareg composto prevalentemente da donne nomadi del deserto del Sahara, che, per la grande festa finale che chiude l’ottava edizione di Sconcerti, il 27 maggio saliranno sul palco di villa Nappi, a Polverigi (a partire dalle ore 21). Le Tartit (parola che significa "connessione" o "unione") sono Tuareg della confederazione Kel Antessar (che significa "gli uomini del velo"), risiedono nel bacino del fiume Niger e nel nord del Mali, e producono un affascinante blues. Il gruppo si è formato in un campo profughi in Mauritania, dove i suoi membri si sono rifugiati per sfuggire alla repressione dell'esercito del Mali. Dalla loro prima performance, nel 1995 alla Fiera campionaria delle arti africane ad Abidjan, il gruppo Tartit si è esibito con regolarità sia in Europa che negli Stati Uniti, collaborando con altri artisti del Mali: tra tutti Afel Bocoum e Ali Farka Toure. Il canto vibrato delle voci femminili è accompagnato dal suono del tehardent (liuto) suonato dagli uomini, mentre le donne, oltre a cantare e a danzare, suonano l'imzad (violino) e ritmano i loro canti con il tamburo tindè, un mortaio con una pelle distesa sopra e tirata da due pali, un oggetto d’uso quotidiano, che dopo la sua trasformazione in “strumento musicale” torna a ricoprire la sua funzione originale di “utensile da cucina”. Le Tartit cantano di pace, di amore, di esilio, di libertà di scegliere una vita da nomade e di ritornare alle terre d’origine. Le donne elogiano le virtù degli uomini, come il coraggio o l’altruismo, mentre i canti d’amore degli uomini esaltano la bellezza femminile, l’amore e il cammello. Negli spazi di Villa Nappi, ci sarà la possibilità di acquistare prodotti artigianali africani e di visitare la mostra fotografica.
Consultare la Fotogallery
|